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RACCONTANDO IL SILENZIO
Ho
iniziato a scrivere questi mini-racconti per provocare i miei allievi Psicologi
ad usare più fantasia e creatività: delle storie interattive che possono
dare l'occasione per guardarsi
Alla fine ho realizzato che ogni episodio ha, in qualche modo, un collegamento
col silenzio
Non so se finirò il libro, ma per ora mi va di offrire questo test
ai lettori di "Noi Psicologia". Chiunque può proseguire le storie
che raccontano il silenzio e/o interagire con esse. Mi piacerebbe sapere
le reazioni. Chi vuole me lo può comunicare ottenendo così un reciproco
arricchimento.
VALLEMARE
Un giorno in un luogo chiamato Vallemare, in una zona deserta e durante una stagione mutevole, successe qualcosa che non succedeva da tempo, anzi, forse, mai era successa in quel modo e in una località del genere. Comunque sicuramente mai in quella stagione. Molti si precipitarono per vedere e/o almeno essere informati sugli accadimenti e ben presto il posto fu così gremito che la situazione diventò pericolosa. L'affollamento provocò alcuni morti, molti feriti e innumerevoli malati Finalmente dopo qualche tempo cominciarono ad abbandonare quella regione, tutti se ne andarono e il silenzio si impadronì di nuovo del deserto. Tutto sembrava essere tornato come prima. Apparentemente .
FOTOGRAFANDO IL TEMPO
Quello che stava accadendo era inspiegabile, eppure da alcuni minuti era come se si fosse fermato il tempo. Tutto sembrava come priva eppure qualcosa di indicibile aveva preso il sopravvento sulla quarta dimensione quotidiana. I fiumi scorrevano allo stesso modo, il vento muoveva come al solito le foglie e nella città il brulichio era incessante, tutti correvano senza sapere perché Eppure qualcosa era cambiato dentro le persone stava nascendo una gran voglia di fermarsi per capire dove andavano e di mano in mano, come al rallentatore, gli individui si muovevano sempre meno, fino a fermarsi del tutto . Tutto era fermo. Come in un incantesimo i corpi erano diventati rigidi come statue, gli sguardi fissi andavano lontano, i respiri in attesa dell'aria e i cuori addormentati . Questa era l'ultima fotografia che Robinson stava bruciando per rompere la continuità del buio .
ANALISI INTERMINABILE
Quante volte aveva fatto la stessa strada, in tutte le stagioni, per cinque lunghi anni, per cinque brevissimi secondi , ora era l'ultima volta. Forse gli dispiaceva pensare di non vedere più la persona che aveva incontrato per tanto tempo, ma la soddisfazione di avere finito era più forte; finalmente la psicoterapia era giunta al termine. Si poteva considerare un uomo libero. Avevano deciso insieme un anno prima. Era arrivato il tempo dell'addio e oggi era il giorno fissato: l'ultimo giorno di primavera. Suonava già da due minuti ma non si preoccupava, il suo terapeuta era un tipo originale. Talvolta, tra un paziente e l'altro usciva a prendere un gelato, o scendeva dalla finestra per fare delle compere. Stava appunto pensando a questo strano personaggio che lo aveva seguito e aiutato in tutto questo tempo quando la voce del portiere lo fece trasalire: "Il dottore se ne è andato, non lo sapeva?! . E' partito? . Bèh è morto stamattina. Sorrideva come se stesse organizzando uno scherzo
ANTONIO
LO IACONO
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