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LE NUOVE FRONTIERE DELLA PSICOLOGIA

Parte Prima: La Formazione Psicologica e la Psicologia della Salute

La Società Italiana di Psicologia-SIPS fu profetica quando organizzò nell'ormai lontano 1992 il Convegno "Professione Psicologo Due", nel quale si parlò per la prima volta dell'agio, della salute, del benessere (cioè degli stati di normalità quotidiana) come delle nuove frontiere della professione psicologica. Ciò che determina l'insediamento sociale di una professione non sono le leggi, l'organizzazione corporativa, l'Università o la ricerca scientifica, che vengono sempre dopo, ma l'esistenza di bisogni sociali generali e la capacità di questa professione di soddisfarli. Le suggestioni che seguono partono appunto da  una lettura dei bisogni sociali diffusi, consapevoli o latenti, cui la psicologia professionale può dare (e nelle sue avanguardie già sta dando) risposte efficace. Su questo numero presentiamo i primi due settori di sviluppo; sui successivi presenteremo gli altri.

1. La Formazione Psicologica

Il primo settore di sviluppo del mercato della psicologia è già ora, e sarà sempre di più, quello della formazione. Il cambiamento epocale che l'Occidente (ma anche i Paesi in via di sviluppo) sta affrontando implica una riconversione di tutti i ruoli professionali e sociali, di tutte le organizzazioni produttive e non, di tutte le organizzazioni pubbliche e statuali.
I caratteri della modernità sono l'integrazione, la continuità (progresso), la razionalità, il macro sistema. I caratteri dell'onda sommersa nel XX e dominante nel XXI secolo sono quello della frantumazione, del salto qualitativo, dell'approccio olistico, dei microsistemi.
Questa rottura della continuità, che nella Storia è sempre avvenuta al prezzo di catastrofi ambientali, pestilenze o guerre sanguinose, oggi può e deve essere governata pacificamente attraverso la riconversione delle competenze umane. Il che significa formazione psicologica. Non solo per il lavoro (che tende a sparire o a perdere di centralità), ma anche per i ruoli sociali (genitore, leader politico, artista, intellettuale) e per il tempo libero (sempre più centrale).
La crescita di un mercato dei bisogni di formazione delle competenze psicologiche, porterà allo sviluppo anche delle pratiche correlate ad essa, come l'orientamento, la valutazione del potenziale, la supervisione e la consulenza. Già oggi si stima, nella sola Italia, un mercato legato alla formazione pari a 50.000 miliardi. È vero che la formazione psicologica riguarda solo circa un terzo di questo mercato, ma è anche vero che i bisogni latenti sono dieci volte più estesi. Basta pensare all'area della formazione nel tempo libero, finora lontana dalla formazione psicologica: corsi di pesca subacquea, per piloti di aerei da diporto, di sport amatoriali, per velisti o rocciatori, di teatro amatoriale; gruppi associativi e di volontariato; organizzazioni turistiche o di scambi internazionali. Oppure pensiamo alla formazione psicologica necessaria per alcuni ruoli sociali come l'automobilista; il genitore; il condomino; il prete; il consumatore; l'utente di servizi privati o pubblici. È ormai acclarato che la lentezza della diffusione dei computers si deve esclusivamente alla carenza di adeguate competenze psicologiche dei fruitori.

2. La Psicologia della Salute

Il passaggio della psicologia del disagio a quella dell'agio implica uno slittamento di interesse dal malessere al benessere, dalla malattia alla salute. È vero che molti terapeuti , in crisi occupazionale, cercano di estendere il concetto di psicoterapia a molti altri tipi di  intervento psicologico, ma tale estensione va combattuta per motivi politici prima che di mero mercato. La psicoterapia dovrebbe essere circoscritta a coloro che soffrono di disturbi funzionali circa l'amore e il lavoro ("lieben und werken"). Fortunatamente, la maggioranza dell'umanità è nevrotica ma ben compensata e dunque desidera una psicologia della salute. La quale comprende un lavoro con Soggetti privi di disturbi funzionali, ma portatori di desideri di cambiamento, crescita, mantenimento o incremento dello stato di benessere, aumento del potere come conseguenza di uno sviluppo potenziale, ampliamento degli orizzonti del possibile, costruzione progettata del proprio futuro. Stare bene significa per esempio vivere  bene col proprio corpo, ed allora perché non pensare di trasformare le migliaia di palestre sportive o di fitness, in luoghi cura sia del corpo che della mente o della psiche? Già i greci ed i romani avevano questa filosofica olistica e concepivano le palestre come luoghi per lo sport ed il filosofare, cioè per alimentare insieme corpo e spirito. Stare bene vuole dire anche tutelare lo stato esistente e prevenire possibili disequilibri o crisi, acquisendo le risorse per fronteggiarli. La prevenzione primaria del disagio giovanile, che già ora da da vivere a decine di psicologi, diventerà ben presto prevenzione del disequilibrio potenziale, derivante dai passaggi esistenziali, dalle annunciate crisi familiari, dai problemi del lavoro (della sua assenza o della sua perdita), dai traumi inevitabili della vita. Stare bene significa anche conoscersi, padroneggiare almeno un po' se stessi e gli eventi che viviamo. Non è questo che offrono i maghi, i cartomanti, gli astrologi? Un giro d'affari stimato intorno ai 5000 miliardi, per 10.000 operatori dell'esoterico e dell'occulto e per più di 50 milioni di consultazioni annue, pari a una per ogni adulto italiano. Qual è il servizio-prodotto che questi operatori forniscono? Quali sono i bisogni sociali che soddisfano? Sicurezza, serenità, conoscenza di sé, ottimismo per fronteggiare la vita: cioè prodotti-servizi che gli psicologi possono fornire con più professionalità e serietà scientifica.
Occuparsi della salute fisica e psichica dei Soggetti, significa anche occuparsi dell'Ambiente, la casa dell'Umanità. E l'Ambiente è natura, urbanistica, convivenza. La psicologia della Salute può dare enormi contributi nel rapporto fra uomo e natura, nella progettazione delle abitazioni e degli scenari urbani, nella tutela e fruizione delle ricchezze artistiche, nella progettazione di nuove modalità di convivenza civile. Esistono già esperienze di psicologi impegnati sui problemi ambientali, come consulenti di studi di architetti, nei musei, nei progetti di partecipazione varati da alcune Amministrazioni locali. Il predominio dell'Immateriale del prossimo secolo si tradurrà anche in una considerazione della Bellezza, della Salute, della Serenità come valori almeno concorrenti, se non superiori, alla ricchezza economica.  (continua sul prossimo numero).