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Su questi temi si è svolta a
Cardiff - Gran Bretagna - dal 15 luglio, la IV° Conferenza Internazionale
della World Leisure & Recreation Association (WLRA). È un'organizzazione
non governativa che esiste da 40 anni e si occupa di tempo libero, ricreazione
e animazione. Al suo interno operano delle Commissioni Permanenti che lavorano
sul management, sulla formazione e sul counselling. Sono anche attive 3
Task Forces rispettivamente operanti sul fronte dell'handicap, delle donne
e dell'AIDS/HIV. Ha lo stato consultivo all'ONU e collabora con molte strutture
ad esso collegate quali l'UNESCO. Prepara e conduce progetti nei paesi cosiddetti
in via di sviluppo, sottosviluppo e industrializzati. Durante i suoi 40
anni di attività la WLRA ha lavorato per migliorare la qualità della vita
delle persone attraverso un appropriato e positivo uso del tempo libero.
Al proprio interno prestano la collaborazione alcuni fra i maggiori esperti
internazionali di formazione, management, gestione delle risorse, specialisti
di varie discipline. Perché Cardiff? La scelta del luogo non è stata casuale.
La capitale del Galles è all'avanguardia per proposte innovative sul miglioramento
della qualità della vita dei suoi abitanti attraverso la creazione di strutture
per il tempo libero all'interno di parchi, nei pressi del porto, nel centro
storico. Il livello dei relatori così come delle relazioni era decisamente
alto. Tutti i 5 continenti erano rappresentati così come le aree di intervento.
Il Convegno è durato 5 giorni ed era suddiviso in diversi gruppi di lavoro:
-
Task Force su AIDS-HIV
-
Task Force su Donne
-
Task Force su handicap
-
Ricerca
-
Formazione
-
Management
-
Turismo
Il filo conduttore è stato come migliorare la qualità della vita
attraverso un utilizzo del tempo libero e dello svago sia individuale che
della micro/macro comunità. Utilissimo il confronto con i Direttori/Responsabili
di decisioni politiche, nell'accezione più ampia del tempo. Che cosa sta
cambiando a livello mondiale a proposito del tempo libero, tiempo libre,
free-time, loisir? Uno sviluppo sostenibile, un migliore utilizzo dell'ambiente,
la sfida dell'urbanizzazione nei paesi cosiddetti in via di sviluppo, la
riduzione dell'orario di lavoro, l'automatizzazione dei processi lavorativi,
la realtà virtuale con la nuova sfida di INTERNET e la scomparsa del "muro"
di Berlino, intesa come eliminazione della spaccatura verticale, intellettuale,
lavorativa e sociale della comunità internazionale nonché della sua frammentazione.
Tutto questo attraversa e interessa il campo del tempo libero, dello svago
e dell'animazione. Molta attenzione è stata posta al Quality Management
e ai Programmi per il Tempo Libero tenendo in considerazione le risorse
economiche e umane e la partecipazione della comunità alle fasi di progettazione
e di decisione. Interessanti spunti sono anche venuti dalle realtà dove
le scelte politiche vengono adottate, dopo un serio dibattito e un'adeguata
ricerca sui bisogni delle varie Istituzioni private che a vario titolo collaborano
con la comunità politica nella definizione di programmi per migliorare la
qualità della vita dei cittadini. È stato anche discusso il tipo di cambiamento
che tali politiche producono nella comunità locale attraverso la produzione
e la fruizione di servizi per il tempo libero. Non è superfluo ricordare
in questa sede che il diritto al Tempo Libero per ogni cittadino è sancito
in diversi trattati e convenzioni internazionali quali la Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani, la Convenzione Internazionale sull'Infanzia,
la Convenzione Internazionale sui Diritti Sociali, Economici e Culturali.
Sono stati discussi nuovi modelli di salute attraverso l'utilizzazione dell'approccio
olistico, evidenziando la frammentazione dei modelli sanitari, non solo
dal punto di vista teorico ma anche pratico. Interessanti alcune presentazioni
di esperienze d'intervento più globale a proposito di: donne che hanno
subito particolari interventi chirurgici demolitivi, persone sieropositive
o in AIDS conclamato, portatori di handicap fisici, psico-fisici, giovani
a rischio, ecc.
Particolarmente interessanti gli spunti sulla ricerca sperimentale e sull'avvio
di nuovi modelli interpretativi non solo psico/socio/umanistici ma anche
economici, legali, ecc.
Qualsiasi esperienza o progetto che è stato presentato seguiva un attento
"piano di fattibilità", precedentemente commissionato, che teneva
in considerazione tutte le metodologie e tutti gli approcci in quel momento
e per quel progetto. Sono stati affrontati anche il problema dei rifugiati
e dei richiedenti asilo, in relazione non solo al mero flusso migratorio,
ma anche rispetto all'ambiente nella sua accezione più ampia. Queste grandi
e complesse migrazioni hanno determinato una seria riflessione su tutta
la materia del tempo libero e del turismo, soprattutto per quanto riguarda
il multiculturalismo, il multilinguismo e tutte le problematiche connesse
all'integrazione e al razzismo. Questo secolo è stato talvolta definito
"Secolo del Turismo". Esistono paesi quali l'Australia, la Germania,
gli U.S.A., il Canada dove, all'interno delle facoltà economico/filosofico/umanistiche,
Scuole Superiori per il Turismo formano e preparano managers turistici e
del tempo libero che dovranno gestire e pianificare progetti di ampio respiro
strategico.
Carlo Scovino