Perchè tutti vogliono fare altro?

“Alle falde del Kilimangiaro” era una bella trasmissione di viaggi. Piano piano è diventata un contenitore qualunquista di avanzi : dallo stilista “al volo”, alla promozione libraria, dall’intervista a Carlo Conti al markettone per l’ultimo film di Natale. (Hari Seldon)

Se ci intervistano per la TV, facciamoci pagare: loro ci guadagnano, perchènoi no?

Basta Telethon

Illustrissimo Professor Monti! Le sottoponiamo una notturna riflessione che ben si addice al clima natalizio. Dai nostri monitor televisivi vediamo ad ogni ora del giorno e della notte, come ogni anno di questi tempi, le sciarpe colorate che annunciano l’imperversare della campagna Telethon. Ogni anno i cittadini e le cittadine italiane sono invitati a mandare sms ad un numero telefonico per inviare 2 euro per sostenere la ricerca delle cure per le malattie genetiche rare, quelle per intenderci per cui le case farmaceutiche non spendono un centesimo perché non conviene. In un Paese in cui ogni forma di ricerca è ridotta al lumicino si cerca di solleticare la pietà, l’amore verso il prossimo più sfortunato, si suggerisce l’idea che con un sms ci si possa anche salvare la coscienza. A presiedere il comitato Telethon poi c’è un uomo povero e sensibile come Luca Cordero Di Montezemolo, lungo non solo nel cognome e nella chioma ma anche nel numero di posti che occupa nei consigli di amministrazione di ogni genere e grado. L’uomo Ferrari, papabile come prossimo leader sostenuto indipendentemente da Terzo Polo, Pd, Pdl, che sintetizza l’amore per Confindustria, banche e Vaticano, l’uomo che non è diventato ministro solo per mancanza di tempo da perdere. Ci sa tanto di ipocrita la carità pelosa che proviene dalla propaganda Raiset e allora buttiamo lì una proposta che potrebbe assicurare rigore, contenimento delle spese, risparmio e crescita per il Paese, ovvero tutto ciò che la Sua manovra non contiene. La proposta è semplice: si utilizzino i soldi di Telethon per le spese militari, per le grandi opere, per gli stipendi e le liquidazioni di manager pubblici e privati, per aiutare le povere caste, ovviamente avvisando preventivamente i telespettatori che saranno liberi di decidere a chi versare il loro obolo. Una parte di quella cinquantina di miliardi di euro che si risparmiano li si utilizzi per la ricerca finanziata dallo Stato, il resto per mettere in salvo il territorio, per garantire un reddito minimo garantito, per aumentare pensioni minime e salari. Non si avrebbero effetti recessivi e i conti tornerebbero anche in ordine. Come dice signor presidente del consiglio di amministrazione di Italia S.r.l.? Non si può fare perché i cittadini fuorviati non darebbero un euro per comperare i cacciabombardieri F 35 di cui sembra abbiamo tanto bisogno? Teme che i manager si ritroverebbero con stipendi da fame? Ma che importa ci sarebbe il pareggio di bilancio e anche maggior democrazia. Ah dimenticavamo il suo è un governo tecnico e queste cose non le può fare. O no? (fonte)

La retorica dei TG (e della stampa)

Muore un giovane studente-operaio mentre allestisce le strutture per un concerto, e tutti pigolano che “non si più morire per 5 euro al giorno”. Come se per 10 o 20 euro al giorno, morire sia possibile ! (Hitto Ogami)

Se ci intervistano per la TV, facciamoci pagare: loro ci guadagnano, perchènoi no?

E poi dobbiamo pagare il canone?

Minzolini non puo’ essere licenziato dalla Rai, essendo stato assunto non con la qualifica di direttore ma con quella di caporedattore con funzioni di direttore, continueremo a pagargli il suo faraonico stipendio: 22 mila euro netti al mese, per tredici mensilità, per tutta la sua vita lavorativa.

Se ci intervistano per la TV, facciamoci pagare: loro ci guadagnano, perchènoi no?

Le follìe della RAI

Il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, non ci sta a guadagnare meno dei vicedirettori e dei suoi predecessori. Da 420 mila euro voleva passare a 730 mila euro di stipendio. Ne avrà “solo” 650 mila. (Hitto Ogami)

Aboliamo il canone e privatizziamo la RAI

Sono tutti pazzi !!!!

In questo periodo di crisi, è in arrivo un’altra “tegola” : il Consiglio di Amministrazione della Rai ha deciso, all’unanimità, di chiedere al Ministero dello Sviluppo Economico la somma di 1 miliardo e 300 milioni di Euro a titolo di risarcimento danni.

Il motivo? Negli ultimi anni la Rai ha speso – per sostenere gli obblighi come servizio pubblico – più di quanto ha incassato a titolo di canone. La somma richiesta è pari, appunto, alla differenza tra le due ” voci ” appena menzionate.
Il CDA dell’Azienda di Viale Mazzini è del parere che il Ministero dello Svuluppo Economico avrebbe dovuto aumentare il canone o ridurre le spese relative ai contratti di servizio; poichè ciò non è avvenuto, la responsabilità del “gap” è da imputare al Dicastero retto dal Ministro Paolo Romani. A breve la Rai invierà al Ministero una lettera di diffida, chiedendo il pagamento della somma sopra menzionata entro 60 giorni.

L’Adrai – organizzazione dei dirigenti della TV pubblica – ha accolto con entusiasmo la notizia, diffondendo una nota nella quale dichiara che “L’azione intrapresa è una dei punti qualificanti che i dirigenti ritengono essenziale per la stessa sopravvivenza del Servizio Pubblico televisivo”.

Roma, 21 ottobre 2011/Avv. Daniela Conte (fonte)

E noi dobbiamo anche pagare il canone?

L’offerta è di quelle che difficilmente si possono rifiutare: mantenimento dello stesso stipendio, 550 mila euro all’anno, conservazione del grado, direttore ad personam non facente funzione, alloggio di servizio a completa disposizione pagato dall’azienda, tanto a New York quanto a Parigi, auto di servizio con autista, nessun vincolo d’esclusiva in modo da poter conservare e ampliare le collaborazioni, più accessori e benefit vari.
Tanto propone mamma Rai al direttore del Tg1, Augusto Minzolini, per abbandonare le telecamere. (Roy Batty) (fonte)

Pubblicato in Rai1