Giornalisti sciacalli

Tutte le reti hanno dato prove miserande della qualità di certo giornalismo. Gente che aspetta da giorni di sapere se il caro sepolto è vivo o morto, si sente chiedere “cosa prova nell’attesa?” Sorprende che non siano volate sberle.
Domina il dibattito dei sapienti. Nella trasmissione “2017”, Mieli è arrivato a dire che per evitare lo spopolamento dell’Appennino tutti dovremmo comprare una casa là, come ha fatto Dacia Maraini.
Oppure domina la retorica. Gli abruzzesi non si piegano, come se invece i laziali, i friulani, i siciliani, gli umbri e gli emiliani avessero mostrato solo di piagnucolare e dormire. Giornalismo investigativo? Nemmeno l’ombra. Per esempio, come è stato possibile dire ai parenti che il loro caro è stato trovato vivo, mentre era morto? Per esempio, la centralinista della Prefettura che ha sottovalutato la telefonata di allarme: era lei a decidere o aveva un capo (che ha certo un nome) che la ha detto che andava tutto bene? Per esempio, negli ultimi 5 anni quante trasmissioni televisive sono state fatte per segnalare l’abbandono e l’insicurezza dell’Appennino? Per esempio, cosa fanno a Bolzano o in Val d’Aosta, a Oslo o in Alaska perchè intere regioni non debbano stare per un settimana senza luce? Per esempio, è vero che i pompieri sono precari, sottopagati e con un contratto vecchio di 7 anni, e quali sono i ministri e i governi che dovevano occuparsene? Per esempio, perchè non fare il nome di chi ha firmato la cessazione del “Piano valanghe”?

Il giornalismo ubriaco di 2017

Il 24 è andata in onda su RAI2 una puntata di “duemiladiciassette”, fatta da gente che ha bevuto troppo lambrusco o è fuori di testa. A parte il filo logico inesistente, sono passati servizi di cui non si è capito nulla. A Ghedi sembra abbiano picchiato un tale in casa sua. In altri posti non precisati due preti hanno fatto sozzerie ma pare che uno sia giustificato dalla comunità. Poi si vede un Paese che fa le ronde contro le prostitute seguito da un paesino svizzero o austriaco dove c’è un casino legale. Quattro servizi fatti da ubriachi.

Pubblicato in Rai2

Allucinazioni matrimoniali

Questa è in assoluto l’epoca nella quale in Italia si fanno meno matrimoni e matrimoni che durano quanto un gatto in autostrada. E’ anche l’epoca nella quale le tv fanno a gara per offrire programmi sui matrimoni. Filmetti di serie A e B centrati sul matrimonio; spose che cercano vestiti da bambola; gare fra matrimoni; matrimoni pacchiani fra zingari; promesse di matrimonio…….e via così, a riprova della funzione allucinatoria della Tv.

Conduttori Tv insopportabili

Quelli che non mancano di ripetere “questo meraviglioso pubblico!”.
Quelli che non possono fare a meno di chiedere all’ospite di parlare “dell’ultimo lavoro” o della “prossima avventura”.
Quelli che “ringraziamo questa stupenda città che ci ospita!”.
Quelli che non smettono di ringraziare “i bravissimi orchestrali o ballerini”.
Quelli che passano metà del tempo a fare le moine al o alla partner.
Quelli che ripetono “sono emozionato/a” e “che onore essere qui!”
Quelli che “salutano” in diretta tutti i VIPs che vengono casualmente citati.

I paradossi dei velinari

Siamo un Paese “democratico” che ha cacciato la monarchia. E i Tg ci informano su ogni scoreggina dei reali di Inghilterra (o Monaco e Spagna).
Siamo un Paese “laico” che ha sancito la separazione fra Stato e Chiesa. E loro ci raccontano ogni giorno del Papa, che compare sulla tv italiana più spesso degli ayatollah sulla tv iraniana.
Siamo un Paese che non manca mai di affermare il suo “amore” per gli americani. E i Tg non fanno passare giorno senza parlare male di Trump, che gli americani hanno regolarmente eletto.

Chiudete questo obbrobrio

Il TG 2 assomiglia sempre più a una sintesi fra Carosello e Frate Indovino. Questa sera, pur di non dare notizie vere e significative, abbiamo visto servizi su Fitzcarraldo e Manaus, Fausto Coppi, la festa per la rivoluzione di Cuba, la tragedia calcistica di Superga, la possibile malattia della regina Elisabetta,  e, per finire, una bella gara di alberi di Natale.

Pubblicato in Rai2