La tv nauseante

Quando usa l’inglese al posto dell’italiano.
Quando usa l’italiano degli analfabeti.
Quando ignora che “plus” è una parola latina e dice “plas”.
Quando usa i bambini per cantare, ballare e fare pubblicità.
Quando ci informa di ogni scoreggia della famiglia reale inglese.

Come è finita?

I TG velinari sono tanto impegnati a parlarci della nipotina della regina d’Inghilterra, della prossima partita della Juve, dell’Eurofestitval, che dimenticano di informarci sulle cose importanti.
1. Come mai delle 2000 casette necessarie ai terremotati ne sono arrivate 25 ?
2. Mille uomini a caccia del killer Ivan, nelle campagne ferraresi: come è finita?
3. Due fratelli spiavano in rete tutti i nostri oligarchi: che fine hanno fatto?

Patetico TG5

Questa sera il TG5 ha confermato il livello della sua idiozia. Un tale di 35 anni accoppa una donna di 46 a coltellate, e il TG5 lo definisce “ragazzo”. Segue il pensoso servizio su tale “Pippa” che dovrebbe sposarsi a breve. Si chiude con una marchetta video che coinvolge un baffettino e nientemeno che Gianni Morandi.

E pensare che questa è nata come tv “libera” !!!!

L’Italia barbarica

Le Iene sono la sola informazione di Mediaset, assieme a qualche puntata di Striscia la notizia. Ieri sera ha presentato due servizi che mettono in luce il lato barbarico del bel Paese.
Il primo servizio riguardava una famiglia distrutta da un’accusa di pedofilia che si è dimostrata falsa dopo 17 anni di galera per il padre, qualche anno per gli zii e 10 anni di case-alloggio diverse per i tre figli. Non pagano i giudici, non pagano i sevizi sociali e non paga la moglie accusatrice (per prescrizione).
Il secondo servizio riguardava 260 profughi morti in mare a causa di un ritardo e di una cinica incuria dei nostri “salvatori” (dimostrata da registrazioni telefoniche). Non paga la guardia costiera, non paga il ministro, non paga il governo. Italia barbarica!

Caporali o schiavisti?

La tv chiama “vittime del caporalato” i 500.000 immigrati irregolari che lavorano nei campi a 2 euro l’ora. Forse perchè non è “carino” chiamarli col loro vero nome di schiavi sfruttati dall’imprenditoria agricola, con la complicità dei cantori della finta accoglianza.