Il “politicamente corretto” smascherato dall’inconscio

La TV è un cumulo di politicamente corretto, pietismo e buonismo. E’ un inno continuo a tutte le diversità (fuorchè alla diversità dei non-buonisti). Purtroppo l’inconscio non è politicamente corretto e salta sempre fuori.
Quando arriva un tossico, un disabile, un vecchio, un immigrato tutti gli danno del “tu”. Il “lei” è riservato solo ai “normali” sani, adulti, bianchi , meglio se benestanti.
Il giornalista che intervista una venticinquenne down le parla ad alta voce, elogia qualunque cosa dica e ironizza sui suoi amori, come si fa con una bambina di 8 anni.
La centenaria non viene chiamata signora con cognome, ma “nonnina” o, familiarmente, col solo nome.

Le Iene colonialista?

La trasmissione de Le Iene del 3 Ottobre ha mostrato un servizio straziante sul mercato dei cani nel sud della Cina. Per noi che consideriamo i cani come membri della famiglia, la sola idea di mangiarne uno fa venire i brividi.
Tuttavia è evidente il fondo di colonialismo sotteso a tutte le manifestazioni, tv e web, contro l’usanza cinese. Che sottolineano la superiorità di un Occidente civile su un Oriente sadico. La Cina viene descritta come un Paese incivile, sorvolando sul fatto che noi mangiamo, senza battere ciglio, i cavalli.

Noi ci offenderemmo se un gruppo di giornalisti indiani facesse servizi tv e manifestazioni contro l’orrore della cultura occidentale basata sulla carne bovina (meravigliose bistecche di “scottona”), che in India è proibito, per legge, mangiare. Saremmo sdegnati se un gruppo di giornalisti arabi o ebrei facessero servizi tv e manifestazioni contro la “festa della porchetta”, la cui impurità definisce incivile e sporco, chiunque se ne cibi.

Ma si sa, noi colonialisti, non riusciamo a fare a meno di insegnare al mondo come deve vivere.

Da vietare ai minori

Le culture totalitarie si contraddistinguono non tanto per il loro sadismo (peraltro sempre da loro definito legale), quanto per la volontà di “rieducare”. Non basta punire, bisogna convincere e sottomettere. A Torquemada non bastava torturare, voleva convertire. Stalin e Mao Tse Tung chiamavano “campi di rieducazione” i loro lager.

Nei canali minori circolano programmi sulle dogane di Canada, Australia e Nuova Zelanda e sulla polizia stradale australiana. Sarebbero da proibire ai minori per il mostruoso messaggio nascosto che contengono: se trasgredisci la legge (per quanto folle sia) non sarai solo punito, dovrai mostrarti servile, ascoltare una predica e pentirti pubblicamente. Non è tanto criticabile il fatto che le dogane siano trappole per aumentare il PIL del Paese, nè che le multe siano esorbitanti. E’ folle l’atteggiamento degli addetti che somigliano alle SS o alle Guardie Rosse: non gli basta sanzionarti, vogliono sottometterti e rieducarti.

Come poi vengono trattati i lavoratori immigrati irregolari da queste dogane, dovrebbe scandalizzare i “buonisti” che criticano l’Ungheria e fanno le fusa agli “amici” occidentali.

La iattura degli ex in TV

La televisione educativa e pietistica, due termini per indicare il totalitarismo materno in cui siamo affogati, continua ad ammorbarci con parate di ex. Non c’è quasi trasmissione che non ospiti fra lustrini ed applausi l’ex tossico, l’ex anoressica, l’ex prostituta, l’ex alcolista, l’ex bambino soldato, l’ex carcerato. L’ex è ospite e insieme modello, indicato al popolo allo scopo dichiarato di spingere all’ottimismo ed all’impegno per uscire dal “tunnel”.

Nessuno sembra rendersi conto che ogni parata di ex è un invito a minimizzare, è un segnale che si può scendere all’inferno ed uscirne, diventando anche un ospite pagato ed applaudito, un esempio di vita. L’ex sembra testimoniare infatti che qualsiasi sciocchezza tu faccia, te la puoi cavare diventando anche un modello da imitare. Se qualcuno si droga per dieci anni poi si pente, sta bene e viene elogiato in televisione, perchè non dovrei drogarmi anch’io? Se una donna fa marchette e film porno, poi si pente e magari scopre Dio (oppure nemmeno si pente) e diventa una presenza quotidiana in tv, con applausi, popolarità, danaro, perchè una ragazza non dovrebbe farsi pagare le prestazioni sessuali? Perchè continuate a dire che l’anoressia e la bulimia sono pericolose, se poi fate sfilare in tv decine di ragazze che se la sono cavata, stanno bene, scrivono libri e fanno tournèe di ospitate su tutte le reti? Anche l’ex carcerato, meglio se per gravi reati, è un bell’esempio: ottiene un lavoro che non viene dato a chi riga dritto, scrive libri e articoli, si laurea a spese dello Stato, riceve proposte di matrimonio, e finisce come ospite in tv.

La iattura dell’ex è una forma mascherata di invito al degrado peggiore della più esplicita forma di esaltazione del non ex. peggiore perchè ricorre al pietismo. La televisione è piena di gente che dichiara di drogarsi, bere, prostituirsi, mentre sorride, balla e sembra stare benissimo. Naturalmente non manca mai il medico o il benpensante di turno che fa da “foglia di fico” dicendo che la droga o l’alcol “bruciano i neuroni cerebrali” o che la prostituzione è una “svalutazione del corpo”. Il fatto che queste parole siano contraddette dalle più convincenti immagini di benessere, allegria quando non addirittura carriera che droga, alcol e prostituzione sembrano fornire, non preoccupa nessuno.

Raramente, perchè non è “glamour”, vengono presentate le vite spezzate di tossicodipendenti, anoressiche, prostitute, alcolisti, bambini soldato o carcerati che riempiono i cimiteri o gli ospedali di tutto il mondo. Non è bello presentare in tv tombe o lettini di malati terminali: quando l’ha fatto Oliviero Toscani è stato lapidato.

Odioso moralismo de Le Iene

Le Iene è uno dei pochi rari programmi giornalistici della tv: insieme a Report e Striscia la Motizia dovrebbero sostituire tutti i TG. Tuttavia diventano insopportabili quando virano sul tono “educativo”. Alcune Iene non si limitano a dare le notizie, ma fanno la morale, predicano, impongono il pensiero becero e “politicamenre corretto”, arrivano a fare degli “auto da fè”: peccato….!