Per stimolare o sostenere un cambiamento (su richiesta)


Il cambiamento è un passaggio di stato: da una condizione ad un'altra, differente dalla precedente, il cui senso è attribuito dal Soggetto (sia esso individuale, plurale, collettivo).

Un processo che, in apparenza continuo, nella realtà è costellato di lacerazioni e cesure.

Per l’individuo, cambiare significa mettere dentro di sé qualcosa di nuovo o diverso, aggiungere o sviluppare parti delle proprie credenze, scoprire porzioni interne o del mondo esterno la cui esistenza preme per alterare il  precedente equilibrio. 

Per il collettivo (organizzazione, istituzione, comunità) cambiare significa mutare cultura e atteggiamento. Trovare nuova forma alle capacità e alle competenze di cui dispone, facendo propria la novità che porta alla rottura col passato e al rischio della frantumazione delmosaico’ interno. Non vi è cambiamento per un collettivo privo di rischio, incertezza, paura.

Tradizionalmente i gruppi hanno rappresentato la “cinghia di trasmissione” per il passaggio dal macro all’individuo (gruppi familiari, scolastici, lavorativi). Il T/Group propone un’inversione: le sue peculiarità di esperienza “qui e ora” e di tensione all’incremento di consapevolezza può aiutare l’individuo ad influenzare il macro (organizzazione, istituzione, comunità)

Se il cambiamento è una sorta di rivoluzione, il suo oggetto è il sentimento del potere.

E il T/Group è una tecnica di provocazione per il cambiamento del sentimento del potere (=possibilità di….) soggettivo e plurale. Il potere di fare cose per sé e di influenzare il campo all’interno del quale si vive e lavora.  Il T/Group non spiega cosa è il potere, offre un “diametro” all’interno del quale ciascun partecipante sperimenta la dinamica dell’incontro/scontro tra le differenti qualità del sentimento di potere.