IMPARARE
GRUPPO
Andar per gruppi
può essere il modo per imparare a poco a poco la mentalità
di gruppo.
Occorre capire e sentire. Occorre fare ogni tanto dei discorsi emozionali
sui gruppi.
Andar per gruppi significa infatti esplorare aspetti gruppali con
sentimenti gruppali, cioè con associazioni inconsuete e plurali.
Quindi illogiche.
La prima che viene in mente è l'idea di gruppo come connessa
forse al mese di dicembre.
il mese del freddo che arriva e dei giorni che ricominciano ad allungarsi,
dopo il 21 dicembre.
Festa della luce, solstizio d'inverno e della fine della grande
paura, quella del buio, che resta anche nei bambini come deterrente,
la paura che deriva dalla percezione dei giorni che diminuiscono
di durata e che arrivano ad un momento, almeno nelle culture europee
(al nord più che al sud) di grande ansia, come se la notte
avesse la prevalenza sul giorno.
In latino questo giorno si chiama sol-stitium, cioè fermata
del sole.
E questo arresto finale dell'arrivo del, buio che caratterizza la
psicologia del dicembre, una conflittualità tra quello che
sembra e quello che è.
Sembra più freddo, ma in realtà è l'inizio
della fine del freddo.
Sembra che il buio, incomprensibile e minaccioso, aumenti sempre,
ma invece non è così.
Comincia qui a riprendere quota la luce, la preparazione della primavera.
Sembra ostile, ma è favorevole. Il pensiero duale a poco
a poco si installa.
Per questo dicembre è il mese più legato all'idea
di gruppo, di conflittualità, pluralità, diversità,
cambiamento, sforzo da sopportare perchè qualcosa che sta
per arrivare arrivi.
Malessere di oggi per il benessere di domani.
La fine dell'etica ed il sopraggiungere dell'estetica.
Sotto la neve pane, sotto la pioggia fame.
Al nord più che al sud nell'emisfero boreale.
Al nord più socialità che al sud, più gruppo.
E poi i significati che possiamo ora usare sono molti.
Ogni giorno permette un'osservazione, un argomento del giorno.
Ogni mese è un plurale.
E proprio parlando di gruppo e di dicembre, mi riferisco ad una
speciale tecnica di gruppo, chiamata T-group, con cui fare alcuni
esempi, usare espressioni metaforiche e dire cose che normalmente
è difficile dire.
Imparare gruppi
Occorre fare ogni tanto dei discorsi emozionali sui gruppi.
Andar per gruppi significa infatti esplorare aspetti gruppali con
sentimenti gruppali, cioè con associazioni inconsuete e plurali.
Quindi illogiche.
La prima che viene in mente è l'idea di gruppo come connessa
forse al mese di dicembre.
Il mese del freddo che arriva e dei giorni che ricominciano ad allungarsi,
dopo il 21 dicembre.
Festa della luce, solstizio d'inverno e della fine della grande
paura, quella del buio, che resta anche nei bambini come deterrente
la paura che deriva dalla percezione dei giorni che diminuiscono
di durata e che arrivano ad un momento, almeno nelle culture europee
(al nord più che al sud) di grande ansia, come se la notte
avesse la prevalenza sul giorno.
In latino questo giorno si chiama sol-stitium, cioè fermata
del sole.
E questo arresto finale del buio che caratterizza la psicologia
del dicembre, una conflittualità tra quello che sembra e
quello che è.
Sembra più freddo, ma in realtà è l'inizio
della fine del freddo.
Sembra che il buio, incomprensibile e minaccioso, aumenti sempre,
ma invece non è così.
Comincia qui a riprendere quota la luce, la preparazione della primavera.
Sembra ostile, ma è favorevole.
Per questo dicembre è il mese più legato all'idea
di gruppo, di conflittualità, pluralità, diversità,
cambiamento, sforzo da sopportare perchè qualcosa che sta
per arrivare arrivi.
Malessere di oggi per il benessere di domani.
La fine dell'etica ed il sopraggiungere dell'estetica.
Sotto la neve pane, sotto la pioggia fame.
E poi i significati che possiamo ora usare sono molti.
Ogni giorno permette un'osservazione, un argomento del giorno.
Ogni mese è un plurale.
E proprio parlando di gruppo e di dicembre, mi riferisco ad una
speciale tecnica di gruppo, chiamata T-group, con cui fare alcuni
esempi, usare espressioni metaforiche e dire cose che normalmente
è difficile dire.
Seguono i 31 giorni del mese di dicembre da seguire sul libro: il
gruppo
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INSEGNARE
GRUPPO
Per i formatori di gruppo, a volte
chiamati animatori, trainer o moderatori, eccetera il compito è
molto arduo.
Da un lato si tratta di insegnare a gestire gruppi.
Da un altro lato si tratta di usare gruppi per insegnare altre cose.
E non si sa mai se è nato prima l'uovo o la gallina.
Soggettività e pluralità si danno la mano ed il soggetto
plurale domina la scena dell'insegnamento di gruppo.
Insegnare soggettività e pluralità significa insegnare
il controllo della colpevolezza e facilitare il passaggio ad una
concezione plurale del soggetto.
Il soggetto così apprende a muoversi seguendo la dinamica
ottimistica della propria natura multipla, anche se spesso ansiogena
ed insensata e non la coerenza pessimistica dominata dall'ossessione
unitaria e dalla colpevolezza che ne deriva.
L'ansia da dispersione così utilizzata a scuola (se non fai
quello che dico io vai in pezzi), si trasforma nella natura plurale
dell'insegnamento (ci sono molte verità e meglio sarebbe
se le sapessi tutte).
Occorre perciò convincere i docenti ad insegnare soggettività,
pluralità e benessere.
Insegnare soggettività significa infatti decolpevolizzare
e decriminalizzare il benessere e superare così l'identificazione
tra benessere e sfruttamento.
Così facendo si toglie al monopolio della dualità
amore/morte l'azione di rinforzo terroristico dei comportamenti
umani e si ricostruisce invece quella molteplicità che ogni
ideologia, anche quella psicologica, ha cercato da sempre di distruggere.
Questo rifiuto della molteplicità deriva dal fatto che sulla
soggettività-molteplicità si basa il cambiamento.
Insegnare soggettività significa non solo insegnare a cambiare:
ma significa anche insegnare benessere e potenziare la dimensione
futura, erotica ed estetica della società e del lavoro.
Insegnare pluralità, cioè gruppo, significa porre
le basi per alcuni miglioramenti della qualità della vita
che senza la mentalità di gruppo non potrebbero aver luogo.
Anche la soggettività, che sta all'origine della pluralità,
ne è a sua volta anche effetto e conseguenza.
Sinora quasi sempre queste delicatezze non sono prese in considerazione
dalla pedagogia vigente.
Così si insegna con minaccia e sofferenza, come dovere.
Ciò porta ad un rallentamento della quantità e della
qualità dell'apprendere.
Invece l'erotizzazione dell'apprendere, ottenuta con promessa e
benessere, porta inevitabilmente ad una sua accelerazione.
Non è vero che per imparare bisogna soffrire.
E che produrre ricchezza, lavorando, significhi di necessità
sofferenza.
Il mondo dell'imparare e del produrre non è di necessità
il mondo esclusivo del dovere.
Anzi, col passare del tempo, diventa sempre di più il mondo
del piacere, dove cioè esteticamente il miglior benessere
sarà proprio quello psichico del poter sperare di essere
soggetti e non oggetti di apprendimento.
E, conseguentemente diventarlo: infatti non nasciamo come soggetti,
ma lo diventiamo, perchè il soggetto è una costruzione
psichica umana.
E la base di questa costruzione è plurale, perchè
il soggetto è plurale e perciò anche l'insegnamento
della soggettività è plurale.
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LA
DEMOCRAZIA E' INEVITABILE
La democrazia,
termine creato in Atene cinque secoli prima di Cristo, è
ancora tutta da realizzare e questo non potrà avvenire se
non avverrà prima la costruzione mentale di un plurale e
di una persistente mentalità di gruppo.
Questo è quello che lo psicologo americano Philip Slater
ha definito un sogno differito (a dream differred).
Se dentro di noi non avverrà una rivoluzione basata su oggettività
e pluralità, nella società non potrà realizzarsi
la democrazia.
Il processo è in corso ed i molteplici pezzi di questa rivoluzione
mentale si chiariranno, si raccoglieranno e si comporranno.
Si dovrà così passare dalla coppia al gruppo, dal
potere a somma zero a quello a somma variabile, dal soviet alla
taskforce, dal comportamento economico a quello psichico, dalla
scarsità all'abbondanza, dal pensiero negativo a quello positivo,
dalla mentalità privata a quella pubblica, dal bene materiale
a quello immateriale.
Il ciclo del denaro si sta concludendo.
Il grande moltiplicatore di ricchezza ha forse raggiunto il massimo
di influenza possibile.
Chi lo sostituirà?
Forse le relazioni, forse il gruppo, forse l'emozione.
Una cosa è certa.
La ricchezza è sempre di più disconnessa dal denaro.
Il sogno democratico si sta avverando dopo infiniti fallimenti.
La democrazia da dovere sta diventando piacere, da bisogno sta diventando
desiderio.
Ci sono voluti milioni di morti inutili persecuzioni senza fine
né senso, nemici inventati e tanta fame artificialmente creata
per non cambiare le realtà sociali del momento.
Pur di non cambiare condizioni di privilegio supposte e spesso inesistenti
si è rinunciato ad un'immensa esperienza di benessere e felicità.
Oggi finalmente cominciamo ad imparare che cambiare è bello
e che il plurale ha i suoi vantaggi.
La democrazia appare oggi un traguardo preoccupante ma necessario
nella storia del'umanità.
Difficile, ma affascinante.
I pochi dovranno rassegnarsi ai molti.
Gli unici dovranno rassegnarsi alla loro costante imitazione.
Il dilemma tra potere e qualità della vita si risolverà
a favor di quest'ultima.
Ed il potere per millenni identificato col benessere apparirà
nella sua pura strumentalità malestante.
Al bivio tra potere e benessere oggi sempre di più in contrasto
tra di loro, i più sceglieranno il benessere.
La sostanza immateriale prenderà il sopravvento sull'apparenza
materiale.
E la democrazia sarà così inevitabile.
COME FAVORIRE LA COOPERAZIONE
cioè
LO SCAMBIO ORGANIZZATIVO O MIXING VARIABILE ORIENTATO VERSO UN
"CIRCOLO VIRTUOSO"
- ALLARGARE
L'ALA DEL FUTURO
- ALLUNGARE
LA DURATA DEL RAPPORTO
- RENDERE
PIU' FREQUENTE L'INTERAZIONE
- ESCLUDERE
LE "NON" PARTI CHIUDENDO IL SISTEMA
- PUNIRE
LA DEFEZIONE ALL'ORIGINE
- MODIFICARE
I RISULTATI OTTENIBILI
- CAMBIARE
IL SISTEMA REPRESSIVO PREMIO/PUNIZIONE
- CAMBIARE
LA STRUTTURA DESIDERANTE IN OPZIONE
- PROGRAMMARE
L'EQUILIBRIO DESIDERIO-REPRESSIONE
- INSEGNARE
AD OCCUPARSI DEGLI ALTRI
- AUTOSTIMA
E ALTRUISMO, AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO
- SOCIALIZZAZIONE
- REIMPORTAZIONE
DEL CONFLITTO
- INSEGNARE
LA RECIPROCITA'
- IL METODO
"COLPO SU COLPO", NON SUBIRE
- MAI ANDARE
OLTRE LA PARITA', NON VOLER STRAFARE
- MIGLIORARE
LE POSSIBILITA' DI RICONOSCIMENTO DEGLI ALTRI
- MEMORIZZARE
LE PRECEDENTI INTERAZIONI
- CURARE
LA DENOMINAZIONE E LA PREVISIONE DEGLI ALTRI
- LAVORARE
SULLA "SIMILARITA' ASSUNTA"
- UTILIZZARE
LA DIVERSITA'.
IL GIOCO E' UN RISCHIO CALCOLATO, CONTROLLATO, RIDOTTO
IL RISCHIO E' UN COMPORTAMENTO-SENTIMENTO COMPOSTO LOGICAMENTE
DA TRE PEZZI:
- Una motivazione,
cioè un valore di una posta in gioco
- Un gruppo
di alternative in aumento o in diminuzione, cioè un sentimento
di potere
- Una delega
data o ricevuta, cioè chi gioca rinuncia ad essere l'unico
esperto di se stesso
IL GIOCO CAMBIA LOGICA, ALLONTANANDOSI LA PAURA DELLA FAME.
E' UNO SCOPO VITALE (NON GIOCARE E' NON VIVERE): "NOT TO PLAY
IS NOT TO LIVE".
E' UN BEHAVIOR (COMPORTAMENTO): IL " RISK TAKING BEHAVIOR"
E' L'OPPOSTO DEL "SAFETY BEHAVIOR", SI CONSIDERA CIOE' LO SCOPO
DEL BEHAVIOR.
E' UN COMPORTAMENTO TEORICO/RAZIONALE = RISK OR SAFETY.
I NUOVI GIOCHI SUGGERISCONO NUOVI RISCHI (ECONOMIC GAMES, OR PLAYS,
DOUBLE FACE GAMES).
SCOMMETTERE (GAMBLING) COME MODO DI GIOCARE CIOE' DI RIDURRE IL
RISCHIO.
IL GIOCO COME AMBIVALENZA, IL GIOCO COME GIUDIZIO DI DIO.
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DALLA TRASPARENZA ALLA EFFICIENZA PASSANDO ATTRAVERSO
LA COLPEVOLEZZAE LA SCARSIFICAZIONE
DESIDERIO
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ABBONDANZA
|
------------
|
VS
|
------------
|
BISOGNO
|
|
SCARSITA'
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E
= K. P / C
Efficienza = sentimento del potere che moltiplica il rapporto prodotto
/ costo
K + SC = PR
Sentimento del potere + scarsificazione =Sentimento di privilegio
da cui sentimento del pudore
Per
trattare il sentimento di privilegio occorre analizzare:
- la dinamica
della trasparenza da cui deriva il pudore e la scarsificazione
- la creazione
e la gestione del senso di colpa che deriva dal privilegio
- il processo
di istituzionalizzazione dei collettivi
- la manipolazione
dei comportamenti
Dall'analisi del passaggio dalla trasparenza alla efficienza si
comprende come:
- si rendono
obbiettive le soggettività dei potenti
- si rendono
soggettive le obbiettività dei potuti
i potenti, sono quelli ad alto sentimento del potere
i potuti quelli a basso sentimento del potere
l'alto sentimento del potere tende ad obbiettivarsi
il basso sentimento di potere a restare soggettivo
Dai pezzi del passaggio da trasparenza ed efficienza si nota che:
i
potenti sono nell'obbiettività
che trasformano in verità
i potuti sono nella soggettività che i potenti trasformano
in errore
i potenti hanno meno soggettività dei potuti
sono scientisti, obbiettivisti, assiomatici
a basso sentimento del pudore
a bassa opacità ed alta apparenza
e scarsa trasparenza
i potuti tendono a "ghettizzare" la loro soggettività
sono relativisti, soggettivisti, dubbiosi
ad alto sentimento del pudore
ad alta opacità
ma con trasparenza bassa da forte(??)apparenza
L'efficienza
deriva da tre pezzi logici:
- i soggetti
dell'efficienza da cui derivano i costi che interessano la psichica
del lavoro
- i destinatari
dell'efficienza da cui derivano i prodotti e gli utili che interessano
l'economia del lavoro
- gli obbiettivi
dell'efficienza che derivano dalla relazione tra soggetti e destinatari
dell'efficienza.
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