Misteri 1 | 2 | 3 | Misteri
della Psicologia delle Masse ed una sfida alla soluzione Ci sono misteri della psicologia di massa, la cui spiegazione non sembra ancora offerta da nessuno in maniera soddisfacente. |
Mistero1 - Come mai il tifo
calcistico -o di altri sport- per una squadra (oggi
esteso anche alle donne) continua
per anni malgrado i cambiamenti di atleti, malgrado le vicissitudini
negative delle squadre, malgrado i ricorrenti scandali?
Ipotesi - Il tifo calcistico
sembra essere l'ultima forma rimasta di appartenenza ideale/ideologica
"forte", ed ha le stesse forme delle tradizionali appartenenze
tribali, religiose, politiche. L'appartenza alla tribù (o più
modernamente alla famiglia allargata), ad una Chiesa, ad un Partito,
o allo Stato sono caratterizzate dalla loro totale astrazione e la
loro soggettività. Dalla indipendenza da persone "reali"
e fatti oggettivi, anche di valenza scoraggiante. Le appartenenze
tradizionali non dipendevano dalla persone che componevano l'insieme.
La famiglia poteva contenere membri sgradevoli o macchiarsi di colpe
imperdonabili. La Chiesa poteva presentare fenomeni di arricchimento,
degenerazione, contraddizione. Il Partito poteva perdere le elezioni
o agire con forme scorrette quando non addirittura criminali. Lo Stato
poteva essere sconfitto in guerra, vessare, alimentare diseguaglianze.
Tutti questi eventi concreti negativi, non minavano -in certi casi
incrementavano- il senso di appartenenza, che esisteva "a prescindere".
Come un decisivo ed irrinunciabile elemento cruciale dell'identità
individuale. L' appartenenza definiva l'individuo, e quindi svolgeva
una funzione indispensabile, capace di far superare tutte le esperienze
negative. Il declino delle "idee forti" e dunque delle istituzioni
che le rappresentavano, non ha avuto come conseguenza per le masse
un umanesimo liberato, con soggetti capaci di darsi un'identità
autonoma. Al contrario, ha alimentato il tifo calcistico, facendogli
assumere le forme dell'appartenenza alle idee forti e affidandogli
la funzione di definizione identitaria. Molti sono meno "cattolici",
"liberali" o "italiani" che "milanisti"
o sampdoriani". Eva Zenith Ipotesi
inviata da Acarus: Il calcio è una forma di proiezione
collettiva e di ritualizzazione dell'aggressività. Espulsa,
rimossa, repressa nel quotidiano vivere, viene soddisfatta nell'agone
calcistico. |
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