Cosa sappiamo della politica estera? (Adamus)

Non esiste idea o proposta insignificante che sui media non passi con un'opinione del governo e una delle opposizioni. Ci sentiamo sempre in dovere di sentire due o più "campane", in politica interna: malgrado questo sappiamo poco e capiamo meno di quello che accade in Italia. In politica estera sentiamo sempre una campana sola: se si tratta di questioni relative ai Paesi amici, sentiamo solo le voci dei loro governi; se si tratta di problemi riguardanti Paesi non amici, sentiamo solo le voci delle opposizioni. Come pensiamo di capire cosa accade veramente?

La democrazia occidentale ha da sempre una regola ferrea: le elezioni vinte, non importa se con fondati dubbi di broglio, consentono a chi vince di governare legittimamente e obbliga chi perde a stare al gioco.
Le votazioni italiane fra monarchia e repubblica fiurono contestate da molti, ma la repubblica si insediò. Bush vinse in Florida con elezioni che Gore contestò per settimane: poi Bush governò. Prodi vinse per 24.000 voti e Berlusconi fece fuoco e fiamme, ma non servì a nulla. Anche in Afghanistan, le recenti elezioni sono state contestate, poi il capo dell'opposizione lasciò il campo fra gli applausi di tutto l'occidente. Perchè questa regola non deve valere per il governo eletto in Iran? Perchè l'Occidente approva gli iraniani che scendono in piazza contro un presidente eletto? Come mai non sentiamo anche la voce di un ambasciatore o di un rappresentante del governo iraniano?

I media nostrani sembrano avere molta simpatia per tutti i separatismi dei Paesi amici, molto meno per quelli dei Paesi non amici. Siamo dalla parte dei tibetani e contro la Cina, ma non ci sprechiamo per i ceceni per non fare arrabbiare la Russia. Siamo vicini al kosovo perchè non ci piace la Serbia, ma non vibriamo per gli armeni e i curdi perchè la Turchia sta diventando europea. Naturalmente non amiamo i separatismi europei (baschi, corsi, irlandesi) e siamo inorriditi di fronte agli accenni indipendentisti della "Padania".

L'Italia è una sequela di misteri politici, di delitti irrisolti, di fenomeni incomprensibili, e i media non sono certo i facilitatori della comprensione che dichiarano. Metà dell'informazione nostrana è manipolata, l'altra metà è insulsa. Il risultato è che sappiamo pochissimo di noi stessi. Cosa ci autorizza a pensare che sappiamo di un Paese estero abbastanza per prendere le parti di qualcuno?

Nessuno può uccidere nessuno. Mai. Nemmeno per difendersi.