CONFLITTO SI INTERESSI? BERLUSCONI E' UN DILETTANTE!!!!
Il grande affare del dopoguerra (di Claudio Tullii)

Nostra intenzione è quella di fornire qualche dato nuovo rispetto a quelli già in circolazione. Vorremmo fare il punto sull'enorme affare del dopoguerra in Iraq. E' fin troppo facile affermare, inizialmente, che l'interesse nelle guerre postmoderne è legato non solamente all'occupazione territoriale, ma alla sperimentazione delle tecnologie militari che, finchè non vengono usate restano pura mirabilia. In questa guerra ci sono molti elementi nuovissimi: le E-bomb, per esempio. Bombe che distruggono tutte le componenti elettroniche che si trovano nell'area circostante allo scoppio.
La guerra tecnologica è certamente anche altro dalla sperimentazione. E' il tentativo di creare un dominio globale attraverso la costituzione di un esercito enormemente potente di pronto uso in tutte le aree necessarie all'impero.

La guerra postmoderna è legata strutturalmente al ciclo economico in crisi di cui è la manifestazione spettacolare. Questa guerra, voluta fortemente da anni, sta rappresentando la possibilità per il capitale di riassorbire una quota rilevante del "surplus" di beni informazionali prodotti nella fase crescente della New Economy. Vi è stato, dopo il 9/11, un nuovo dislocamento di investimento dei beni high tech a fini legati alla sicurezza e sorveglianza: la digitalizzazione del controllo in tutte le sue forme ha rilevato quei capitali che rischiavano di volatilizzarsi a seguito dello svaporare della New Economy. Il terrorismo, autentico e indotto, ha "riciclato" un surplus che era destinato a scomparire nel nulla.
L'altro aspetto, quello legato al dominio imperiale, è stato il frutto di una rifunzionalizzazione delle tecnologie del controllo digitale verso la "depolarizzazione": dato il piano unilaterale che si inaugurava dopo il 1989, il capitale sta tentando di imporre il suo giogo globale sulla base di un dominio a carattere militare.

Il grande affare del post-dopoguerra non è quindi altro che la continuazione della New Economy con altri mezzi: miliardi di miliardi di investimento su beni informazionali imposti al mercato globale attraverso i marines.
Ovviamente non abbiamo neppure l'idea di cosa sono 10 o 20 miliardi di $. Ciononostante nel testo si parla di cifre REALI, enormi, ma realissime. Di questo processo di regolazione globale asimmetrica, che è la vera scommessa di questa guerra preventiva, cercheremo di delineare, sinteticamente, alcuni dati di riferimento economici.

Il quadro generale:
- il costo complessivo della guerra, secondo stime, si aggirerà intorno ai 132 miliardi di $ (per cinque anni + occupazione).
- il costo della ricostruzione dei pozzi petroliferi si aggirerà intorno ai 30/40 miliardi di $
- per ricostruire la rete elettrica e riportare la capacità produttiva a livello del 1990, si investiranno 20 miliardi di dollari
- 2 miliardi di $ saranno investiti per ripristinare le infrastrutture (strade, aeroporti, scuole)
- nel 2003 è stata messa a bilancio federale per la difesa la cifra di 364,6 miliardi di $
- nel 2004 questa cifra aumenterà fino ad arrivare a 379,9 miliardi di $


Primo blocco di riferimento: il petrolio

La guerra è un enorme affare per le compagnie petrolifere americane (anche se non solo americane). Le compagnie petrolifere che hanno finanziato l'elezione di Bush e che hanno fortemente voluto che egli onorasse la cambiale con questa guerra sono:

la Exxon (il più grande gruppo petrolifero mondiale con 298 miliardi di $ di capitalizzazione in Borsa)
la Texaco
la Chevron-Gulf

La Exxon ha contribuito alla campagna elettorale di Bush con 1 milione di $.

Per avere un'idea di quali sono state le percentuali delle donazioni, in generale, a Bush (e ai repubblicani) si consideri questa tabella che raggruppa le corporation per tipologia:

ENERGY/NAT RESOURCES 75%
AGRIBUSINESS 73%
TRANSPORTATION 72%
CONSTRUCTION 67%
DEFENSE 65%
HEALTH 60%
FINANCE INSURANCE 58%
COMMUNICATIONS 45%
LAWYERS 32%
LABOR 6% .

Per avere un quadro storico relativo alle donazioni delle corporation dell'energia:

Anno Donazioni ai democratici Donazioni ai repubblicani
2002 $ 4,624,617 $ 18,034,297
2000 $ 6,928,153 $ 26,700,109







Secondo quanto riportato alla fine di settembre dall'agenzia di stampa Defense Logistic, la Exxon ha vinto l'appalto di 48 milioni di dollari per la fornitura di benzina, gasolio ed oli lubrificanti per l'esercito, la marina, l'aviazione, la Nato e le altre agenzie afferenti al Dipartimento della Difesa. La fornitura comprende anche l'approvvigionamento alle basi italiane continentali (Vicenza, Camp Derby, Napoli ecc) ed insulari (Sicilia, La Maddalena ecc). Questa cifra è un'inezia per una compagnia con introiti di decine di miliardi di dollari annui, ma assume un aspetto interessante se si considera che la Exxon, per la sua posizione di maggiore compagnia petrolifera, per di più statunitense e con un grande "ascendente" su Bush, sarà la compagnia che più di altre trarrà profitti dalla conquista dell'Iraq e dei suoi campi di estrazione, il 25% dei quali era già di sua proprietà prima del conflitto del 1991.
Per avere un'idea di quali interessi ha la Exxon e di quali strategie mette in campo anche nell'ambito scientifico, si veda: http://www.greenpeace.it/esso.pdf

Secondo blocco di riferimento: la ricostruzione dei pozzi

Con un movimento lobbystico senza precedenti, l'amministrazione USA ha già appaltato i lavori di ricostruzione a aziende legate direttamente o indirettamente a Bush e ai componenti il suo governo.

- La Halliburton (Dick Cheney, dal 1995-2000. Quando lasciò l'incarico mise al suo posto nel Consiglio di Amministrazione Lawrence Eagleburger che fu Segretario di Stato di Bush s. nel 1992). Questa società è sotto inchiesta da parte della Società di Controllo della Borsa americana, la SEC, per irregolarità contabili.
Questa società ha vinto l'appalto per spegnere gli incendi nei pozzi e per riparazioni degli oleodotti iracheni.

In precedenza la Halliburton si era distinta per spingere l'amministrazione Bush riguardo al corridoio del Caspio:
"Regista della riapertura del corridoio afghano è Dick Cheney, che, prima di divenire vicepresidente nell'amministrazione Bush, era Ceo (Chief Executive Officer) della Halliburton, la maggiore fornitrice mondiale di servizi per le industrie petrolifere, con cui egli ha accumulato una fortuna ricevendo per di più, come liquidazione, un pacchetto azionario di 34 milioni di dollari. La Halliburton, la ExxonMobil, la Conoco e altre compagnie statunitensi, che hanno investito 30 miliardi di dollari per lo sfruttamento delle riserve energetiche del Caspio, premono per l'apertura del cosiddetto corridoio afghano, che alcuni petrolieri texani (dotati di cultura storica) hanno denominato "la nuova via della seta"" (www.afghanistan.it).
- La Natco è la società che ha, insieme alla Boot&Coots (texas) vinto l'appalto per la consulenza per i pozzi petroliferi. Società presente in tutto il mondo si occupa di produzione di acqua, trattamento di petrolio, condizionamento di gas, raffineria, hidrogeno, processi chimici, minerali e idrocicloni per alimenti. Il suo motto ""Wherever you are in the world, whatever your oil, gas, or water process
challenge, count on the NATCO Group to deliver your solution", la dice lunga sull'ampiezza degli interessi di questa società.
- La Schlumberger sarà, quasi sicuramente l'assegnataria dei lavori di esplorazione e trivellazione di nuovi pozzi petroliferi.


Terzo blocco di riferimento: la ricostruzione delle infrastrutture

- La Bechtel, gigante californiano. Sottogruppo della Halliburton, insieme alla Flour, la Kellogs Rown&Root, la Parsons e il gruppo Louis Berger si spartiranno la torta della ricostruzione di strade, ponti, etc.
La Bechtel è una ditta a proprietà famigliare e molto segreta, con sede a San Francisco, che ottenne il contratto di ricostruzione principale, valutato in 2,5 miliardi di dollari. Bechtel ha una storia leggendaria nell'ottenere con successo grandi progetti grazie ad una rete di influenze. La ditta ha costruito la Hoover Dam, il traforo sotto la Manica inglese e molti impianti per la produzione di energia nucleare degli STATI UNITI. Nel suo libro "Amici in alto: La Storia Di Bechtel: La corporazione più segreta e come ha ricostruito il mondo", il giornalista Laton McCartney descrive i legami dei Bechtel con le persone più potenti, soprattutto repubblicani. Caspar Weinberger, segretario della difesa di Ronald Reagan, era una volta consulente legale generale dei Bechtel; Il ministro di Reagan, George Schultz, è un ex presidente di Bechtel. "Gerald Ford inoltre aveva contibuito, così come Richard Nixon prima di lui e Ronald Reagan dopo di lui, dando ai Bechtel l'accesso commerciale alla maggior parte della tecnologia nucleare riservata della nazione", scrive McCartney per offrire un esempio del livello di collusione dei Bechtel. E i Bechtel non sono estranei all'attuale amministrazione Bush. In febbraio, il CEO dell'azienda, Riley Bechtel, è stato chiamato, insieme a dozzine di altri quadri, al Consiglio sull'Esportazione del presidente, un gruppo consultivo per il commercio della Casa Bianca. Non è sorprendente, Bechtel era una delle aziende selezionate dall'USAID per fare un'offerta per un contratto per l'Iraq. " Siamo una delle ditte principali di ingegneria e di ricostruzione nel mondo, quindi se c'è un lavoro di costruzione di infrastrutture da fare in Iraq, abbiamo l'esperienza necessaria per farlo", ha detto Jonathan Marshall, un portavoce della Bechtel. Ma Marshall era preoccupanto che i Bechtel potessero essere visti come incitatori alla guerra. " Speriamo in una soluzione pacifica", ha detto. " I lavori dovrebbero essere svolti in un'atmosfera di pace, non di guerra. Non stiamo provando ad approfittare di nulla".
- La Kellogg Brown & Root, posseduta da Halliburton. Come ha riportato il New York Times l'estate scorsa, la guerra contro il terrorismo ha dato ottimi frutti alla KBR. Dopo gli attacchi dell'11 settembre la società fu scelta per costruire una base permanente per i detenuti, nella baia di Guantanamo, a Cuba. Il KBR, inoltre, ha ricevuto un contratto di dieci anni e rinnovabile per fornire rifornimenti e approvvigionamenti logistici -- controllando in pratico tutto, dai pasti alla produzione di energia -- all'esercito. Ma Halliburton ultimamente sta passando un brutto periodo. L'azienda è stata perseguita per via di molte cause per danni dovute all'uso, da parte di varie filiali, di amianto e sostanze tossiche.
(per avere un quadro più dettagliato: http://www.salon.com/ e, in italiano l'articolo: http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=
article&sid=110&mode=thread&order=0&thold=0)


Quarto blocco di riferimento: i personaggi

Il conflitto d'interessi che soggiace all'amministrazione americana è storia molto lunga che non riguarda solo la famiglia Bush. Vediamo solo alcuni dei personaggi coinvolti in questo mega-affare iracheno.

- George W. Bush, è, sulle orme del padre e in certi casi proprio in sostituzione del padre, nelle società Spectrum Corporation, nella Arbusto Energy (poi denominata Bush Exploration) e nella Harken Energy Corporation, industria energetica. Proprio per una storia di insider trading legata ad una manovra illegale, G.W. Bush è indagato dalla magistratura americana.

- Donald Rumsfeld, è stato presidente e amministratore delle GIC, General Instrument Corporation, gigante delle tlc via cavo. Il suo sottoposto, dai tempi di Reagan, Richard Perle, vera eminenza grigia della nuova junta, s'è dimesso giorni fa per un conflitto di interesse legato alla vendita di reti in fibra ottica della Global Crossing, sua società.

-Dick Cheney. Il vero burattinaio di questa amministrazione. Nel 1969 è deputato repubblicano dell'Illinois ("i fascisti dell'Illinois" nei Blues Brothers), sotto la presidenza Nixon.
Nel 1988 è eletto capogruppo della minoranza repubblicana alla camera dei deputati. Con l'avvento di Bush sr., Cheney viene nominato Segretario alla Difesa, carica che mantiene dal marzo 1989 al gennaio 1993. Sotto la sua responsabilità vengono condotte due campagne militari di cruciale importanza: Giusta Causa a Panama e Desert Storm in Iraq.
È Cheney ad affidare a Paul Wolfowitz e I. Lewis Libby la formulazione della nuova dottrina sulla "sicurezza nazionale". Gli Stati Uniti non esiteranno a colpire preventivamente e con il massimo della forza militare ogni potenza ostile, che possa costituire una minaccia e sia sospettata di possedere armi di distruzione di massa. Attualmente Wolfowitz è vice-segretario alla Difesa, e Libby capo dello staff di Cheney.
Ma sono gli affari il suo pallino. Nella presidenza Clinton, abbandona momentaneamente la politica e si siede al Board of Directors dell'American Petroleum Institute e successivamente diventa Presidente e CEO di Halliburton, una corporation multinazionale texana con oltre 100 mila dipendenti. Sotto la direzione di Cheney la compagnia ha raddoppiato le sue donazioni alla politica (considerate legali negli Usa) e ottenuto 2,3 miliardi di dollari di commesse pubbliche. Per sé Dick ha tenuto uno stipendio annuo di 1,3 milioni di dollari e il frutto di 18 milioni di stock-options.
- Condoleza Rice, è stata per tutti gli anni '90 direttrice della Chevron, sviluppando la politica aziendale in Pakistan ed in Kazakhistan.

- Kathleen Cooper, incaricata agli affari economici, copriva la stessa funzione per Exxon; - -Donald Evans (segretariato al Commercio) e Spencer Adams (segretariato all'Energia) provengono entrambi dal management della Tom Brown Inc., settore petrolio e derivati.

Per finire, il Piano di Recupero in 12 punti della amministrazione USA:

Twelve-Step Recovery Plan for Future Former Nation of Iraqaeda:
1. Non-Greed-or-Vendetta-Inspired Regime Change through Superior Defense Technologies.
2. Purely Humanitarian Reconstruction of Bombed-Out Buildings & Facilities.
3. An Utterly Charitable Clean Water Initiative.
4. Completely Altruistic, Famine-Averting Agricultural Programs.
5. Non-Greed-Inspired Road & Highway Rehabilitation.
6. Exclusively Kindhearted Enhancements of Railroads, Airports, and Ports & Harbors.
7. Wholly Compassionate Oil Plant Revamps.
8. Entirely Benevolent Assembly of Dams & Desert Hydropower Facilities.
9. Fully Non-Avaricious New Oil Well Drilling and Oil Well Completion.
10. Profoundly Selfless Delivery of Oil Refining and Pipeline Services.
11. Mercilessly Crush the False Religion of "Islam."
12. Install "Florida-Style" Democracy.

Per un approfondimento sulle compagnie petrolifere implicate nella guerra all'Iraq : http://italy.indymedia.org/uploads/iraq.pdf

e per quanto riguarda l'Italia: http://213.21.158.86/cfdocs/pacepreventiva2003/index.cfm?fuseaction=IT.corso&corso_ID=154

Claudio Tullii http://www.zabrinskypoint.org/index.html

Nessuno può uccidere nessuno. Mai. Nemmeno per difendersi.