Nostra intenzione è quella di fornire qualche dato nuovo rispetto
a quelli già in circolazione. Vorremmo fare il punto sull'enorme
affare del dopoguerra in Iraq. E' fin troppo facile affermare,
inizialmente, che l'interesse nelle guerre postmoderne è legato
non solamente all'occupazione territoriale, ma alla sperimentazione
delle tecnologie militari che, finchè non vengono usate restano
pura mirabilia. In questa guerra ci sono molti elementi nuovissimi:
le E-bomb, per esempio. Bombe che distruggono tutte le componenti
elettroniche che si trovano nell'area circostante allo scoppio.
La guerra tecnologica è certamente anche altro dalla sperimentazione.
E' il tentativo di creare un dominio globale attraverso la
costituzione di un esercito enormemente potente di pronto
uso in tutte le aree necessarie all'impero.
La guerra postmoderna è legata strutturalmente al ciclo economico
in crisi di cui è la manifestazione spettacolare. Questa guerra,
voluta fortemente da anni, sta rappresentando la possibilità
per il capitale di riassorbire una quota rilevante del "surplus"
di beni informazionali prodotti nella fase crescente della
New Economy. Vi è stato, dopo il 9/11, un nuovo dislocamento
di investimento dei beni high tech a fini legati alla sicurezza
e sorveglianza: la digitalizzazione del controllo in tutte
le sue forme ha rilevato quei capitali che rischiavano di
volatilizzarsi a seguito dello svaporare della New Economy.
Il terrorismo, autentico e indotto, ha "riciclato" un surplus
che era destinato a scomparire nel nulla.
L'altro aspetto, quello legato al dominio imperiale, è stato
il frutto di una rifunzionalizzazione delle tecnologie del
controllo digitale verso la "depolarizzazione": dato il piano
unilaterale che si inaugurava dopo il 1989, il capitale sta
tentando di imporre il suo giogo globale sulla base di un
dominio a carattere militare.
Il grande affare del post-dopoguerra non è quindi altro che
la continuazione della New Economy con altri mezzi: miliardi
di miliardi di investimento su beni informazionali imposti
al mercato globale attraverso i marines.
Ovviamente non abbiamo neppure l'idea di cosa sono 10 o 20
miliardi di $. Ciononostante nel testo si parla di cifre REALI,
enormi, ma realissime. Di questo processo di regolazione globale
asimmetrica, che è la vera scommessa di questa guerra preventiva,
cercheremo di delineare, sinteticamente, alcuni dati di riferimento
economici.
Il quadro generale:
- il costo complessivo della guerra, secondo stime, si aggirerà
intorno ai 132 miliardi di $ (per cinque anni + occupazione).
- il costo della ricostruzione dei pozzi petroliferi si aggirerà
intorno ai 30/40 miliardi di $
- per ricostruire la rete elettrica e riportare la capacità
produttiva a livello del 1990, si investiranno 20 miliardi
di dollari
- 2 miliardi di $ saranno investiti per ripristinare le infrastrutture
(strade, aeroporti, scuole)
- nel 2003 è stata messa a bilancio federale per la difesa
la cifra di 364,6 miliardi di $
- nel 2004 questa cifra aumenterà fino ad arrivare a 379,9
miliardi di $
Primo blocco di riferimento: il petrolio
La guerra è un enorme affare per le compagnie petrolifere
americane (anche se non solo americane). Le compagnie petrolifere
che hanno finanziato l'elezione di Bush e che hanno fortemente
voluto che egli onorasse la cambiale con questa guerra sono:
la Exxon (il più grande gruppo petrolifero mondiale con 298
miliardi di $ di capitalizzazione in Borsa)
la Texaco
la Chevron-Gulf
La Exxon ha contribuito alla campagna elettorale di Bush con
1 milione di $.
Per avere un'idea di quali sono state le percentuali delle
donazioni, in generale, a Bush (e ai repubblicani) si consideri
questa tabella che raggruppa le corporation per tipologia:
ENERGY/NAT RESOURCES 75%
AGRIBUSINESS 73%
TRANSPORTATION 72%
CONSTRUCTION 67%
DEFENSE 65%
HEALTH 60%
FINANCE INSURANCE 58%
COMMUNICATIONS 45%
LAWYERS 32%
LABOR 6% .
Per avere un quadro storico relativo alle donazioni delle corporation
dell'energia:
Anno |
Donazioni ai democratici |
Donazioni ai repubblicani |
2002 |
$ 4,624,617 |
$ 18,034,297 |
2000 |
$ 6,928,153 |
$ 26,700,109 |
Secondo quanto riportato alla fine di settembre dall'agenzia
di stampa Defense Logistic, la Exxon ha vinto l'appalto di
48 milioni di dollari per la fornitura di benzina, gasolio
ed oli lubrificanti per l'esercito, la marina, l'aviazione,
la Nato e le altre agenzie afferenti al Dipartimento della
Difesa. La fornitura comprende anche l'approvvigionamento
alle basi italiane continentali (Vicenza, Camp Derby, Napoli
ecc) ed insulari (Sicilia, La Maddalena ecc). Questa cifra
è un'inezia per una compagnia con introiti di decine di miliardi
di dollari annui, ma assume un aspetto interessante se si
considera che la Exxon, per la sua posizione di maggiore compagnia
petrolifera, per di più statunitense e con un grande "ascendente"
su Bush, sarà la compagnia che più di altre trarrà profitti
dalla conquista dell'Iraq e dei suoi campi di estrazione,
il 25% dei quali era già di sua proprietà prima del conflitto
del 1991.
Per avere un'idea di quali interessi ha la Exxon e di quali
strategie mette in campo anche nell'ambito scientifico, si
veda: http://www.greenpeace.it/esso.pdf
Secondo blocco di riferimento: la ricostruzione dei pozzi
Con un movimento lobbystico senza precedenti, l'amministrazione
USA ha già appaltato i lavori di ricostruzione a aziende legate
direttamente o indirettamente a Bush e ai componenti il suo
governo.
- La Halliburton (Dick Cheney, dal 1995-2000. Quando lasciò
l'incarico mise al suo posto nel Consiglio di Amministrazione
Lawrence Eagleburger che fu Segretario di Stato di Bush s.
nel 1992). Questa società è sotto inchiesta da parte della
Società di Controllo della Borsa americana, la SEC, per irregolarità
contabili.
Questa società ha vinto l'appalto per spegnere gli incendi
nei pozzi e per riparazioni degli oleodotti iracheni.
In precedenza la Halliburton si era distinta per spingere
l'amministrazione Bush riguardo al corridoio del Caspio:
"Regista della riapertura del corridoio afghano è Dick Cheney,
che, prima di divenire vicepresidente nell'amministrazione
Bush, era Ceo (Chief Executive Officer) della Halliburton,
la maggiore fornitrice mondiale di servizi per le industrie
petrolifere, con cui egli ha accumulato una fortuna ricevendo
per di più, come liquidazione, un pacchetto azionario di 34
milioni di dollari. La Halliburton, la ExxonMobil, la Conoco
e altre compagnie statunitensi, che hanno investito 30 miliardi
di dollari per lo sfruttamento delle riserve energetiche del
Caspio, premono per l'apertura del cosiddetto corridoio afghano,
che alcuni petrolieri texani (dotati di cultura storica) hanno
denominato "la nuova via della seta"" (www.afghanistan.it).
- La Natco è la società che ha, insieme alla Boot&Coots
(texas) vinto l'appalto per la consulenza per i pozzi petroliferi.
Società presente in tutto il mondo si occupa di produzione
di acqua, trattamento di petrolio, condizionamento di gas,
raffineria, hidrogeno, processi chimici, minerali e idrocicloni
per alimenti. Il suo motto ""Wherever you are in the world,
whatever your oil, gas, or water process
challenge, count on the NATCO Group to deliver your solution",
la dice lunga sull'ampiezza degli interessi di questa società.
- La Schlumberger sarà, quasi sicuramente l'assegnataria dei
lavori di esplorazione e trivellazione di nuovi pozzi petroliferi.
Terzo blocco di riferimento: la ricostruzione delle infrastrutture
- La Bechtel, gigante californiano. Sottogruppo della Halliburton,
insieme alla Flour, la Kellogs Rown&Root, la Parsons e
il gruppo Louis Berger si spartiranno la torta della ricostruzione
di strade, ponti, etc.
La Bechtel è una ditta a proprietà famigliare e molto segreta,
con sede a San Francisco, che ottenne il contratto di ricostruzione
principale, valutato in 2,5 miliardi di dollari. Bechtel ha
una storia leggendaria nell'ottenere con successo grandi progetti
grazie ad una rete di influenze. La ditta ha costruito la
Hoover Dam, il traforo sotto la Manica inglese e molti impianti
per la produzione di energia nucleare degli STATI UNITI. Nel
suo libro "Amici in alto: La Storia Di Bechtel: La corporazione
più segreta e come ha ricostruito il mondo", il giornalista
Laton McCartney descrive i legami dei Bechtel con le persone
più potenti, soprattutto repubblicani. Caspar Weinberger,
segretario della difesa di Ronald Reagan, era una volta consulente
legale generale dei Bechtel; Il ministro di Reagan, George
Schultz, è un ex presidente di Bechtel. "Gerald Ford inoltre
aveva contibuito, così come Richard Nixon prima di lui e Ronald
Reagan dopo di lui, dando ai Bechtel l'accesso commerciale
alla maggior parte della tecnologia nucleare riservata della
nazione", scrive McCartney per offrire un esempio del livello
di collusione dei Bechtel. E i Bechtel non sono estranei all'attuale
amministrazione Bush. In febbraio, il CEO dell'azienda, Riley
Bechtel, è stato chiamato, insieme a dozzine di altri quadri,
al Consiglio sull'Esportazione del presidente, un gruppo consultivo
per il commercio della Casa Bianca. Non è sorprendente, Bechtel
era una delle aziende selezionate dall'USAID per fare un'offerta
per un contratto per l'Iraq. " Siamo una delle ditte principali
di ingegneria e di ricostruzione nel mondo, quindi se c'è
un lavoro di costruzione di infrastrutture da fare in Iraq,
abbiamo l'esperienza necessaria per farlo", ha detto Jonathan
Marshall, un portavoce della Bechtel. Ma Marshall era preoccupanto
che i Bechtel potessero essere visti come incitatori alla
guerra. " Speriamo in una soluzione pacifica", ha detto. "
I lavori dovrebbero essere svolti in un'atmosfera di pace,
non di guerra. Non stiamo provando ad approfittare di nulla".
- La Kellogg Brown & Root, posseduta da Halliburton. Come
ha riportato il New York Times l'estate scorsa, la guerra
contro il terrorismo ha dato ottimi frutti alla KBR. Dopo
gli attacchi dell'11 settembre la società fu scelta per costruire
una base permanente per i detenuti, nella baia di Guantanamo,
a Cuba. Il KBR, inoltre, ha ricevuto un contratto di dieci
anni e rinnovabile per fornire rifornimenti e approvvigionamenti
logistici -- controllando in pratico tutto, dai pasti alla
produzione di energia -- all'esercito. Ma Halliburton ultimamente
sta passando un brutto periodo. L'azienda è stata perseguita
per via di molte cause per danni dovute all'uso, da parte
di varie filiali, di amianto e sostanze tossiche.
(per avere un quadro più dettagliato: http://www.salon.com/
e, in italiano l'articolo: http://www.nuovimondimedia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=
article&sid=110&mode=thread&order=0&thold=0)
Quarto blocco di riferimento: i personaggi
Il conflitto d'interessi che soggiace all'amministrazione
americana è storia molto lunga che non riguarda solo la famiglia
Bush. Vediamo solo alcuni dei personaggi coinvolti in questo
mega-affare iracheno.
- George W. Bush, è, sulle orme del padre e in certi casi proprio
in sostituzione del padre, nelle società Spectrum Corporation,
nella Arbusto Energy (poi denominata Bush Exploration) e nella
Harken Energy Corporation, industria energetica. Proprio per
una storia di insider trading legata ad una manovra illegale,
G.W. Bush è indagato dalla magistratura americana.
- Donald Rumsfeld, è stato presidente e amministratore delle
GIC, General Instrument Corporation, gigante delle tlc via
cavo. Il suo sottoposto, dai tempi di Reagan, Richard Perle,
vera eminenza grigia della nuova junta, s'è dimesso giorni
fa per un conflitto di interesse legato alla vendita di reti
in fibra ottica della Global Crossing, sua società.
-Dick Cheney. Il vero burattinaio di questa amministrazione.
Nel 1969 è deputato repubblicano dell'Illinois ("i fascisti
dell'Illinois" nei Blues Brothers), sotto la presidenza Nixon.
Nel 1988 è eletto capogruppo della minoranza repubblicana
alla camera dei deputati. Con l'avvento di Bush sr., Cheney
viene nominato Segretario alla Difesa, carica che mantiene
dal marzo 1989 al gennaio 1993. Sotto la sua responsabilità
vengono condotte due campagne militari di cruciale importanza:
Giusta Causa a Panama e Desert Storm in Iraq.
È Cheney ad affidare a Paul Wolfowitz e I. Lewis Libby la
formulazione della nuova dottrina sulla "sicurezza nazionale".
Gli Stati Uniti non esiteranno a colpire preventivamente e
con il massimo della forza militare ogni potenza ostile, che
possa costituire una minaccia e sia sospettata di possedere
armi di distruzione di massa. Attualmente Wolfowitz è vice-segretario
alla Difesa, e Libby capo dello staff di Cheney.
Ma sono gli affari il suo pallino. Nella presidenza Clinton,
abbandona momentaneamente la politica e si siede al Board
of Directors dell'American Petroleum Institute e successivamente
diventa Presidente e CEO di Halliburton, una corporation multinazionale
texana con oltre 100 mila dipendenti. Sotto la direzione di
Cheney la compagnia ha raddoppiato le sue donazioni alla politica
(considerate legali negli Usa) e ottenuto 2,3 miliardi di
dollari di commesse pubbliche. Per sé Dick ha tenuto uno stipendio
annuo di 1,3 milioni di dollari e il frutto di 18 milioni
di stock-options.
- Condoleza Rice, è stata per tutti gli anni '90 direttrice
della Chevron, sviluppando la politica aziendale in Pakistan
ed in Kazakhistan.
- Kathleen Cooper, incaricata agli affari economici, copriva
la stessa funzione per Exxon; - -Donald Evans (segretariato
al Commercio) e Spencer Adams (segretariato all'Energia) provengono
entrambi dal management della Tom Brown Inc., settore petrolio
e derivati.
Per finire, il Piano di Recupero in 12 punti della amministrazione
USA:
Twelve-Step Recovery Plan for Future Former Nation of Iraqaeda:
1. Non-Greed-or-Vendetta-Inspired Regime Change through Superior
Defense Technologies.
2. Purely Humanitarian Reconstruction of Bombed-Out Buildings
& Facilities.
3. An Utterly Charitable Clean Water Initiative.
4. Completely Altruistic, Famine-Averting Agricultural Programs.
5. Non-Greed-Inspired Road & Highway Rehabilitation.
6. Exclusively Kindhearted Enhancements of Railroads, Airports,
and Ports & Harbors.
7. Wholly Compassionate Oil Plant Revamps.
8. Entirely Benevolent Assembly of Dams & Desert Hydropower
Facilities.
9. Fully Non-Avaricious New Oil Well Drilling and Oil Well
Completion.
10. Profoundly Selfless Delivery of Oil Refining and Pipeline
Services.
11. Mercilessly Crush the False Religion of "Islam."
12. Install "Florida-Style" Democracy.
Per
un approfondimento sulle compagnie petrolifere implicate nella
guerra all'Iraq : http://italy.indymedia.org/uploads/iraq.pdf
e per quanto riguarda l'Italia: http://213.21.158.86/cfdocs/pacepreventiva2003/index.cfm?fuseaction=IT.corso&corso_ID=154
Claudio
Tullii http://www.zabrinskypoint.org/index.html