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3.
Leadership, Chaos, Individual Roles
a.
Skill Sets Needed by Individuals
Jennifer James, cultural anthropologist has identified
the skill sets for the 21st century mind. In a keynote address at
the CAUSE conference on November 30, 1994, she described the following:
- Ability to understand the culture
of the organization
- Ability to let go of old myths
- Ability to notice new patterns- language
as an indicator
- multitasking
- miniaturization
- short-term memory overload
- low level depression and increasingly
angry culture
- changes of speed
- Ability to develop a clear perspective/
open perspective
- ability to relax
- sense of humor - ability to laugh
- knowing your history
- insulate hot buttons and fears
- ability to scan for information
- pretend you are an anthropologist
and examine what leaders reward, evaluate, and control; what
they are paying attention to; and what are they measuring
- Ability to generate energy with coaching
and building self-esteem; ability to bring energy into a room
- Ability to learn forever
- Ability to own your own career
- Ability to create "safe" environment
for others
- Ability to see what's coming and
what's leaving so you can make choices faster; faster response time
"In the early 20th century, philosopher
and scientist Otto Neurath envisioned scientists as sailors who on the
open sea must reconstruct their ship but are never able to start from
the bottom... They must make use of some drifting timber of the old
structure -- but they cannot p
ut the ship in dock to start from scratch. During their work they stay
on the old structure and deal with heavy gales and thundering waves.
This is a wonderful metaphor for the challenge we face in a world of
ever-accelerating change. We must learn about complex systems -- which
have grown increasingly dangerous -- all the while living in the midst
of these systems."
(John Sterman, The Systems
Thinker, Jan. 1995, p. 1)
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3. Direzione,
Caos, Ruoli Individuali
a.
Insieme di abilità necessarie agli individui
Jennifer
James, antropologa culturale, ha identificato l'insieme delle abilità
per il 21° secolo. Durante la conferenza CAUSE del 30 novembre
1994, in una nota fondamentale del del suo discorso, la studiosa descrive
l'insieme di abilità:
- Abilità
a capire la cultura dell'organizzazione
- Abilità
a lasciarsi alle spalle i vecchi miti
- Capacità
a prestare attenzione ai nuovi modelli di linguaggio come indicatori
- multi-compiti
- miniaturizzazione
- sovraccarico
della memoria a breve termine
- basso
livello di depressione e maggiore cultura dell'indignazione
- cambi
di velocità
- Capacità
di sviluppare una prospettiva/ una prospettiva aperta
- capacità
di rilassamento
- avere
il sense of humor- capacità di ridere
- conoscenza
della storia
- isolare
i punti caldi e i timori
- capacità
di esaminare informazioni
- considerarsi
un antropologo ed esaminare che leaders ricompensare, quali
valutare e quali controllare; a cosa essi prestano attenzione,
e cosa essi usano come metro di misura.
- Capacità
nella creazione di energia attraverso una supervisione e la costruzione
della stima di sè; capacità di portare energia in
una stanza.
- Costante capacità
di apprendimento
- Saper impossessarsi
della propria carriera
- Saper creare
un ambiente di lavoro "sicuro"
- Saper cogliere
cosa sta cominciando e cosa sta finendo per poter fare così
delle scelte più veloci nel tempo.
"All'inizio
del XX secolo, Otto Neurath, filosofo e scienziato, vedeva gli scienziati
come marinai che in mare aperto devono ricostruire la loro nave ma
non sono capaci di cominciare dal fondo... Essi sono costretti a lasciarsi
trasportare alla deriva da grosse travi della vecchia struttura della
nave-- ma non possono portare la nave al molo per poi cominciare a
scalfirla. Durante il loro lavoro, questi scienziati si soffermano
sulla vecchia struttura e si occupano di grosse burrasche e di enormi
onde. Questa è una eccellente metafora per mettere in discussione
cosa noi, da sempre, facciamo nel mondo in cambiamento accelerato.
Noi dobbiamo apprendere i sistemi complessi-- che aumentano sempre
più in pericolosità-- mentre viviamo nel mezzo di questi
sistemi".
(John Sterman, The Systems
Thinker, Jan. 1995, p. 1)
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