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Quando qualcuno comincerà a pagare? di Mircea Meti

In Italia nessuno paga mai, politicamente, per i suoi errori. Qualche volta interviene la magistratura, ma solo quando si tratta di veri e gravi reati. La memoria degli italiani duro lo spazio di un telegiornale, e ciò facilita da sempre il camuffamento, il trasformismo, il riciclo della casta. Non si tratta di chiedere la galera per tutti quelli che sbagliano, ma il buon gusto di togliersi dalla scena dopo gli errori più marchiani.

Abbiamo cominciato con la mancata "epurazione" del dopoguerra. Il famigerato Graziani venne inserito dall'ONU nella lista dei criminali di guerra (per l'uso di gas tossici e i bombardamenti degli ospedali della Croce Rossa) su richiesta dell'Etiopia, ma non venne mai processato. Fu invece processato e condannato a 19 anni di carcere per collaborazionismo, ma, scontati quattro mesi, fu scarcerato.
Il giuramento di fedeltà al fascismo - imposto ai professori universitari nel 1931- ha visto solo 12 oppositori su oltre 1200 accademici. Nessuno nel dopoguerra è stato retrocesso.
Sono ben 10 gli "scienziati" italiani firmatari del manifesto della razza: nessuno a perso il posto nel dopoguerra, anzi, qualcuno ha fatto carriera. Quasi tutti i "quadri" dirigenti, gli alti burocrati, i vertici delle forze dell'Ordine e dell'esercito, i membri della casta fascista sono rimasti dove erano trasformandosi in democristiani, missini o comunisti. Insomma, quasi 30 milioni fi fascisti si sono riciclati come antifascisti, restando al loro posto.

Poi è arrivato l'intervento "di pace", cioè la guerra, in Iraq. A quel tempo ci fu una minoranza che profetizzava che l'"esportazione della democrazia" avrebbe solo prodotto l'esportazione del terrorismo. Profezia avverata, ma nessuno dei sostenitori di quella follìa ha perso il posto. Anzi ancora oggi vengono a spiegarci come si combatte il terrorismo.

Poi è sono arrivati la UE e il famigerato euro. Tutti quelli che l'hanno promosso, sono gli stessi che ci dicono ogni sera dai penosi talk shows politici, che la Ue e l'euro così come sono non funzionano e vanno cambiati. Come se non fossero loro che hanno creato e gestito la UE e l'euro in tutti questi anni.

Poi è arrivata l'immigrazione selvaggia, osteggiata dagli xenofobi e favorita dagli schiavisti. Anche qui, coloro che invitavano alla riflessione e alla prudenza furono inascoltati ma i favorevoli alla "tratta degli schiavi" sono quelli che oggi ci allarmano sulla possibità che sui "barconi" passino i criminali dell'ISIS.

Infine è arrivata la "primavera araba" che alcuni vedevano con diffidenza, mentre i più osannavano come se si trattasse di una nuova rivoluzione francese o russa. L'Egitto è finito con un'elezione vinta dai Fratelli Musulmani e un seguente colpo di stato. La Libia è passata dall'essere il Paese africano con il PIL più alto al massacro di tutti contro tutti e l'ISIS che passeggia sul mediterraneo. Ci sarebbe da pensare che i guerrafondai che osannavano i bombardamenti dei francesi su Tripoli e le armi italiane date ai ribelli (ora in mano dei massacratori), si sarebbero cosparso il capo di cenere e andassero a coltivare agrumi. Invece. Sono tutti qui, al loro posto, a spiegarci che la situazione è grave e siami vicini all'"ora suprema" di un bell'intervento bellico. Alla faccia dell'art.11 della Costituzione.

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