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Il neo-capitalismo dell'immateriale (G.Colombi)
Fare profitti senza pagare i produttori

Il capitalismo classico si basava sullo sfruttamento della manodopera produttrice. Retribuiva, spesso scarsamente, i lavoratori che producevano le merci. Il neo-capitalismo dell'immateriale ha fatto un passo avanti. Retribuisce solo l'intermediazione e sfrutta senza compenso i produttori. L'intermediazione è fatta da una classe media che, in cambio, sostiene il neo-capitalismo.

I fotografi sono il medium fra il soggetto ripreso e il consumatore. Il produttore del valore è il soggetto, oltre che l'arte con cui la foto è fatta. Il che è riconosciuto quando il soggetto ha un potere contrattuale (modelle, attori, artisti, ecc.). Ma quando il soggetto non ha nessun potere contrattuale, il suo lavoro è gratis. L'unico lavoro riconosciuto è quello dell'intermediatore: il fotografo.

I giornali sono il mezzo per rendere pubblici fatti e persone. Il "prodotto" sono appunto i fatti e le persone, oltre che il modo con cui sono presentati. Le cosiddette "notizie" producono ricchezza per gli editori e reddito per i giornalisti, ma non producono alcunchè per i soggetti descritti, fotografati e intervistati (a meno che non abbiano un potere contrattuale).

Intere trasmissioni tv sono basate su interviste, dibattiti, gare sportive, quiz e concorsi. In alcuni casi i soggetti che intervengono hanno un interesse personale: vendita di loro produzioni, pubblicità alla propria immagine, consenso. In moltissimi casi gli unici a trarre profitto dalle apparizioni televisive dei semplici cittadini sono i pubblicitari, gli editori e gli operatori televisivi. Quanto più una tv è fatta "dalla gente" tanto più gli addetti guadagnano. Recentemente questa astuta forma di sfruttamento si è centrata sui bambini. Canali pubblici e privati espongono trasmissioni con bambini, che sono accattivanti ma anche economici perchè questi (i veri produttori del valore) lavorano gratis.

Le ricerche di mercato o di opinione sono fatte per l'interesse di imprese, enti, organizzazioni. Producono ricchezza e reddito alle imprese ed agli operatori che fanno ricerche di mercato. Il prodotto di queste ricerche è costituito dai gusti, le opinioni, le reazioni degli intervistati, che sono gli unici a non trarne alcun beneficio.

Anche il web è un mezzo. Serve a collegare fra loro milioni di persone. In molti casi i servizi web offrono ai partecipanti benefici e vantaggi. Per esempio, Google consente di fare ricerche veloci. Facebook stimola le relazioni fra i navigatori. Ma servizi come Youtube e Flickr forniscono un prodotto redditizio grazie a milioni di "lavoratori" che caricano le loro merci immateriali senza compenso. (sul tema vedi anche qui)