LEPISTEMOLOGIA NEL XX SECOLO (Fonte) Il Novecento è stato sicuramente, per la storia della filosofia, il secolo della grande "divisione" in molte ed influenti, ormai tradizionalmente accettate, aree di studio. Questo diversificarsi ha avuto luogo grazie all'affermazione di diverse, numerose, molto spesso contrapposte, tradizioni di ricerca, che ormai, al volgere alla conclusione di questo secolo, vengono normalmente classificate in quasi tutte le monografie (e universalmente riconosciute su tutti i manuali) come la filosofia del linguaggio, il pragmatismo americano, la logica matematica, la filosofia della mente, l'epistemologia (solo per restare nel versante che ormai gli storici della filosofia hanno riconosciuto come appartenente o prossimo alla tradizione "analitica"), lo strutturalismo, la fenomenologia, lesistenzialismo, lermeneutica, il decostruzionismo, le scuole "post moderne", il cosiddetto "pensiero debole", (per rientrare in quello denominato dagli "analitici" come "continentale", sviluppatosi soprattutto in Germania e in Francia ). Tra tutte queste correnti e tradizioni di analisi, una di quelle che ha goduto il pregio di attraversare con un unico e coerente filone (ancora ininterrotto) di dibattiti, sin dai suoi primi albori ad oggi, tutto l'arco del secolo in questione, grazie anche allimpatto considerevole delle importanti scoperte e delle nuove teorizzazioni della fisica e della matematica contemporanea (si pensi solo alla nuova cosmologia relativistica e alla meccanica quantistica), è stata, senzaltro, lepistemologia. Nel novecento l'epistemologia cessa di essere collocata al centro delle disamine della cosiddetta "teoria della conoscenza" classica, così come le era imposto dalla sua più classica accezione, diventando, in questo modo, un tentativo di estensione di fondamentali problematiche filosofiche ai dilemmi della fondazione teoretica dellimpresa scientifica, considerata sotto il triplice aspetto del cosiddetto contesto della scoperta (quali sono i meccanismi con cui la scienza "scopre" nuovi fenomeni o nuove leggi?) della giustificazione (come fanno gli scienziati a giustificare il risultato o l'esito teorico di una loro ricerca di laboratorio? Che forme di ragionamento e quali metodologia utilizzano?), e dal punto di vista del problema della demarcazione (come distinguere una genuina teoria scientifica da un tentativo non riuscito di elaborarne una, o da un approccio metafisico con pretese dimostrative di tipo empirico?). Il minimo comun denominatore, infatti, di tutti gli autori che si sono cimentati con questa tradizione di pensiero (che è anche il decisivo punto di rottura con lepistemologia ottocentesca), è che elaborare una qualsiasi forma di teoria della conoscenza significa, in un modo o in un altro, occuparsi di come lattività scientifica (considerata come fenomeno o come sistema argomentativo "in sé") proceda storicamente o logicamente nella sua prassi concreta di ricerca In questo percorso tematico verranno legati tra di loro, in un unico itinerario che tenta di snodarsi attorno ai grandi temi e alle grandi scuole di pensiero della filosofia della scienza contemporanea, gli interventi di alcuni tra i più grandi esponenti dellepistemologia di questo secolo, come Carl Gustav Hempel, (figura a destra) grande continuatore dellempirismo logico del "Circolo di Vienna", Karl R. Popper (fig. in alto a sinistra) padre del falsificazionismo e della "teoria dei tre mondi", Thomas Kuhn sostenitore della tesi delle "Rivoluzioni scientifiche", e Paul K. Feyerabend (figura in basso) sostenitore dell'anarchismo metodologico, solo per citare alcuni tra i nomi più importanti. Tutti e quattro questi autori hanno rappresentato, e rappresentano ancor oggi, in concreto, levoluzione del pensiero epistemologico dal Positivismo logico e dal falsificazionismo fini ai dibattiti contemporanei, attraverso le loro critiche (spesso feroci), non sempre rivolte soltanto a colleghi filosofi, ma molte volte puntate verso "paradigmi"(per usare un termine squisitamente Kuhniano) delle scienze umane come la psicoanalisi, il marxismo, o il comportamentismo (come è stato con Popper, che ha criticato aspramente tutte e tre queste scuole). Per queste ragioni abbiamo ritenuto opportuno inserire la maggior parte di tutti i contributi di questi autori, resi disponibili dall'Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche, allinterno di quest'unico percorso tematico. Oltre a questi
esponenti dellarea epistemologica si è creduto opportuno
inserire nel nostro percorso altri autori, appartenenti a correnti
e tradizioni di ricerca spesso molto lontane luna dallaltra.
È il caso di autori assolutamente imprescindibili per la comprensione
della filosofia della scienza negli Stati Uniti, come W. V. O.
Quine (sotto), Nelson Goodman e Hilary Putnam (in alto a destra), epistemologi
e filosofi della mente, che sono stati fortemente influenzati
dal pragmatismo filosofico, per molto tempo imperante nel loro
paese, ma che hanno saputo sviluppare, comunque, degli approcci
assolutamente originali alle loro problematiche, ancora oggi dominio
di vaste discussioni. Indispensabili all'aggiornamento sull'intera tematica dei rapporti tra la Scienza e gli altri settori della cultura umana sono disponibili in questo percorso i contributi degli ospiti delle trasmissioni del programma RAI "Il Grillo", che va in onda dal lunedì al mercoledì su RAIUNO alle ore 12.45.
TESTI COMPONENTI IL PERCORSO
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