E' notizia recente che, dopo 4 anni di calcoli, alcuni matematici (americani
ed europei) sono riusciti finalmente a risolvere la struttura dell'enigna
del secolo, soprannominato "E8". Si tratta di complessi modelli
matematici che descrivono una struttura a 248 dimensioni, che rientra
nel più vasto studio delle simmetrie (Gruppo Lie) proposto dal
matematico norvegese Sophus Lie già nel 1887.
Tale struttura potrà essere d'aiuto ai fisici che da tempo portano
avanti gli studi sulle dimensioni ed in particolare sulla "Teoria
M" a 10-11 dimensioni o su quella "bosonica" a ben 26
dimensioni. Ma andiamo per gradi.
I due pilastri su cui si fonda la fisica moderna sono quello della relatività
generale proposta da Albert Einstein e quello della meccanica quantistica
fondata da Max Planck. Proprio due teorie differenti, con una che si
avvicina all'immensamente grande (universo/gravità) e l'altra
all'infinitamente piccolo (particelle/magnetismo), spesso con leggi
ed enunciati perfino in contrapposizione tra loro.
Ma in passato non succedeva mai di dover far ricorso ad entrambe le
teorie simultaneamente. Fino alla fine Einstein aveva cercato di trovare
il punto di unione (teoria unificata del campo) certo che
entrambe le teorie erano giuste, ma le conoscenze erano ancora troppo
limitate, con solo due forze fisiche note (gravità e magnetismo)
e solo tre particelle elementari scoperte (protone, elettrone e fotone)
per prospettare una qualunque teoria.
Successivamente le forze in gioco sono salite a quattro (elettromagnetica,
gravitazionale, debole e forte) mentre al contrario, la scoperta di
sempre nuove particelle (siamo a più di 100), complica la situazione
nella ricerca di quel semplice ordine cosmico su cui si crede.
I buchi neri (oggetti pesanti ma piccoli) e la stessa particella infinitamente
piccola, da cui l'Universo è stato concepito, richiedono, invece,
l'applicazione di entrambe le teorie. La ricerca attuale è mirata
all'unificazione delle 4 forze intese come aspetti di un unica forza-motrice
universale e a continuare lo studio della Teoria delle Stringhe, perchè
insieme possono portare alla agognata Teory of Everything o TOE che
inglobi tutte le forze e dia un senso all'esistenza di tante particelle
elementari.
La teoria delle stringhe è una teoria della fisica che ipotizza
che la materia, l'energia e in alcuni casi lo spazio e il tempo, siano
in realtà la manifestazione di più piccole entità
fisiche sottostanti (invisibili cordicine vibranti), chiamate appunto
stringhe (o brane).
Ma facciamo un attimo un passo indietro.
In fisica, un adrone (dal greco adrós, forte) è una particella
subatomica (barioni e mesoni) che "sente" la forza nucleare
forte.
Non sono particelle fondamentali, ma composti da fermioni e bosoni e
durante gli studi non si capiva perché il loro spin (rotazione
o momento angolare orbitale) non superava mai un certo valore.
Precedentemente, il fisico italiano Gabriele Veneziano mentre effettuava
studi sulla forza nucleare forte e la sua interazione con le partcicelle
subatomiche, senza conoscerne il motivo, constatò che quelle
interazioni venivano pienamente soddisfatte dalla vecchissima funzione
matematica beta di Eulero. Solo qualche anno dopo alcuni fisici dimostrarono
che la funzione di Eulero era soddisfatta solo se si rappresentanva
la forza nucleare attraverso "vibranti stringhe" ad una sola
dimensione, mentre la spiegazione dello spin adronico era soddisfatta
con il semplice modello adronico, secondo il quale gli adroni potessero
essere composti da un serie di particelle più piccole legate
insieme da un qualche tipo di forza.
Tali intuizioni sono state in seguito ampliate e oggi si è concordi
nell'assimilare le particelle elementari a fili vibranti (detti stringhe
o corde, in inglese string) piutosto che ad enti puntiformi privi di
struttura interna, come suggeriva il cosiddetto Modello Standard (concetti
base utilizzati nel corso del Novecento per spiegare il comportamento
delle particelle elementari).
Nel contesto delle teorie delle stringhe nasce poi quella della supersimmetria
(SuSy), ovvero la teoria che mette in relazione le particelle bosoniche
(che possiedono spin intero) con le particelle fermioniche (che hanno
invvece spin semi-intero) riguardo alla massa ed allo spin.
[La teoria spiegava alcuni problemi insoluti che affliggevono il modello
standard anche se purtroppo ne introduceva altri.]
Per capirci qualcosa si pensi che esistono solo due famiglie di particelle
elementari: i fermioni (dal nome del fisico italiano Enrico
Fermi) e ibosoni (dal nome del fisico indiano Satyendra
Bose). Alla prima famiglia fanno parte le particelle di materia come
elettroni e quark, mentre alla seconda le particelle mediatrici delle
forze come fotoni e gravitoni. Con la supersimmetria si afferma che
ad ogni particella conosciuta ne corrisponde unaltra (sconosciuta)
ma di comportamento simile che interagisce.
Nonostante nessuno le abbia mai viste, è stato comunque assegnato
loro un nome: per esempio, simmetrica al fotone (la particella mediatrice
della forza elettromagnetica) corrisponde il fotino (particella materiale);
il partner simmetrico del quark (un fermione) è il bosone- s-quark,
e così via.
Fino ad ora vi sono 5 diverse teorie di superstringhe (tipo I, tipo
IIA, tipo IIB, eterotica O ed eterotica E) che in comune hanno solo
le 10 dimesioni (9 + tempo) non visibili perchè arrotolate o
accartocciate su loro stesse.
Laggiunta di dimensioni nascoste alle tre (umanamente) osservabili
ha portato ad equazioni aggiuntive (a quelle di Einstein) che spiegavano
alcune teorie. Nel 1995 il fisico teorico Edward Witten scoprì
che le cinque teorie erano strettamente interconnesse tra loro da poter
essere raggruppate in un unico schema concettuale che chiamò
"M-teoria". Questa scoperta potrebbe portare alla via maestra
che porta alla Toe!
In ogni caso, si deve pensare alle stringhe come a fili infinitamente
corti e sottili (miliardi di miliardi di volte più piccoli di
un nucleo atomico e di spessore nullo) perché strutture le cui
dimensioni sono vicine alla cosiddetta lunghezza di Planck (10 alla
-33 cm.) la più piccola concepibile in fisica, ma che vengono
tese con una forza incredibilmente grande (fino a 10 alla 39 tonnellate).
Sarebbe proprio questa enorme tensione a determinare la frequenza di
vibrazione: più essa è grande, maggiore è la massa
della particella associata e di conseguenza maggiore è la forza
di gravità che questa particella esercita sulle altre (è
soddisfatta la legge di Einstein E=mc2).
Questo è lindizio per il quale la teoria delle superstringhe
collegha la gravità (descritta dalla relatività generale)
con la struttura delle particelle elementari (descritta dalla meccanica
quantistica).
La differenza tra le teorie di Newton/Einstein e quella delle superstringhe
sta nel fatto che queste ultime prevedono di per sé
lesistenza della gravità perché è da essa
che poi emergono spontaneamente tutte le altre forze.
Sono proprio i modi di vibrazione di questi invisibili fili, spesso
chiusi ad anello, a generare tutte le particelle elementari che costituiscono
poi il nostro Universo. Come dire il niente che crea il tutto!
In quest'ottica l'Universo sarebbe come una grande sinfonia dove le
diverse particelle rappresentrebbero le note che la compongono!
Proprio il concetto di Uno indicante in filosofia l'unità del
Tutto o il principio del Tutto della religione.
Una TOE come dimostrazione di un Dio o, viceversa, della sua inesistenza.
Validaè anche l'ipotesi che nuove conoscenze sulla creazione
possano offrire spiegazioni più ampie e dettagliate su di essa
senza però cambiare i termini del rapporto tra creature e Creatore.
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