Se mettete la parola "regime" a quella di "partito" o "grande fratello", apprezzerete la grandezza di Orwell
Il nostro futuro
Recensione di 1984 di Orwell
di Murray N. Rothbard

 

Negli anni recenti diversi scrittori ci hanno dato la loro visione del futuro collettivista prossimo venturo.
A cavallo del secolo né Edward Bellamy né H.G. Wells sospettavano che le società collettiviste da loro sognate fossero così vicine ed a portata di mano.
Mentre il collettivismo germogliava dopo la prima guerra mondiale, molti attenti osservatori percepivano che c’era una profonda differenza tra i paradisi idilliaci pitturati dal Bellamy e da Wells e le effettive condizioni che arrivavano dai cosiddetti “Venti del Futuro”.
Degne di nota, tra queste previsioni revisioniste del futuro, furono: “Brave New World” di Aldous Huxley e “Anthem“ di Ayn Rand.
Comunque entrambi questi mondi futuri, pur maligni com’erano, avevano ancora venature di speranza e di salvezza. Il futuro di Huxley era spiritualmente morto ma, perlomeno, “le masse” erano felici. I dittatori di Ayn Rand erano uomini incapaci e stupidi che permettevano ad un Individualista Rinascente di fuggire dall’asfissiante mondo collettivista e ricominciare una nuova vita.
L’Utopia collettivista di Orwell ha invece tappato ogni via di fuga. Qui non c’è alcuna speranza per l’individuo e per l’umanità e così l’effetto sul lettore è devastante. Il futuro di Orwell è dominato da un Partito il cui unico mestiere è l’esercizio totale del potere e che fa il suo lavoro con diabolica efficienza e testardaggine.
Il Partito rappresenta se stesso come la realizzazione dei principi dell’“Ingsoc”, il Socialismo Inglese.

Questi principi si rivelano essere:
cieca e indiscutibile obbedienza al Partito e ugualmente cieco odio per qualsiasi persona o gruppo il Partito proclami essere un suo nemico.
Queste emozioni sono le uniche permesse a chiunque.
Tutte le altre, incluso l’amore familiare o personale, vengono schiacciate ed eliminate.
Qualsiasi idea è, ovviamente, considerata tradimento e sovversione.
Le uniche persone a cui viene permesso vivere sono i pappagalli della Linea del Partito.
Qualsiasi uomo con una tendenza al pensiero indipendente viene prima incoraggiato, sottilmente, nella sua eresia, dalla “Polizia del Pensiero”, poi quando è arrivato a realizzare la natura del regime ed è arrivato ad odiarlo completamente, il Ministero dell’Amore prende in mano la situazione da quel punto e, attraverso le più orribili forme di tortura, incenerisce ogni forma di dignità umana rimasta in lui.
Finalmente l’eretico va incontro alla sua esecuzione convinto della bontà dei sui persecutori. Egli muore amando il Partito ed il suo mitico leader, il Grande Fratello.
Neppure il martirio è permesso nell’inferno del futuro.

Per raggiungere il suo scopo di distruggere il cuore e la mente umana il Partito fa uso di:
Costante propaganda che induce tutti ad amare il Grande Fratello e ad odiare i suoi nemici.
La distruzione della verità attraverso la continua alterazione di ogni registrazione storica per conformare la storia alla Linea del Partito, Linea in continuo cambiamento; così la storia viene distrutta e tutta la verità fluisce esclusivamente dal Partito.
La distruzione del linguaggio per rendere impossibile il pensiero indipendente, confondendo i significati delle parole e introducendo un nuovo incomprensibile linguaggio.
E la distruzione della logica attraverso un processo chiamato “doublethink” (“bispensiero”), definito come la capacità di tenere in mente nello stesso momento due opinioni contraddittorie.

Un metodo significativo che il partito usa per rimanere in potere è quello di inventarsi sempre nuovi modi per far sì che la propria nazione sia sempre in guerra con un’altra nazione.
Anche le altre nazioni sono comandate da simili Partiti, sebbene ognuno abbia nomi diversi. Attraverso il processo di “bispensiero” ogni fedele membro del Partito crede che la sua parte, alla fine, conquisterà il mondo, eppure riconosce anche che tutte le nazioni sono tacitamente ingaggiate in una guerra che non diviene mai troppo “calda”.
Così ogni Partito ha una scusa per affamare e terrorizzare i suoi soggetti in nome della necessità militare. Mentre i suoi leader se ne rimangono al sicuro, al riparo da qualsiasi incidente bellico.

“Io capisco come” dice Winston Smith, il drammatico eretico di “1984”, “ma non capisco perchè”.
Perchè il Partito fa tutto ciò?
Uno dei suoi leaders spiega:
“Il Partito cerca potere esclusivamente ai fini del potere.
Noi non siamo interessati al benessere degli altri.
Noi siamo interessati esclusivamente al potere.
Noi siamo diversi da tutte le oligarchie del passato in quanto noi sappiamo ciò che stiamo facendo.
Tutti quelli che ci hanno preceduti erano dei codardi e degli ipocriti.
Essi non hanno mai avuto il coraggio di riconoscere le proprie motivazioni.
Noi sappiamo che nessuno afferra mai il potere con l’intenzione di lasciarselo poi sfuggire.
Il potere non è un mezzo, è un fine.
Lo scopo della persecuzione è la persecuzione.
Lo scopo della tortura è la tortura.
Lo scopo del potere è il potere.
Come fa un uomo ad imporre il proprio potere su un altro?
Facendolo soffrire.
Se non sta soffrendo come puoi essere certo che lui non stia obbedendo la sua propria volontà, invece che alla tua?
Il potere sta nell’infliggere dolore ed umiliazione.
Potere sta nel fare a pezzi menti umane e poi rimetterle insieme in forme nuove di tuo gradimento.
Nel nostro mondo non ci sarà alcuna emozione eccetto che per la paura, la collera, il trionfo e l’auto-umiliazione.
Un mondo composto da paura, tradimento e tormento.
Se desideri un quadro del futuro, immagina uno stivale che schiaccia l’umanità. Per sempre.”

Il mondo collettivista del futuro di Orwell è, senza alcun dubbio, un incubo. Ma davvero è solo un sogno?


Traduzione di Stefano Orlandi