PRINCIPI DI BASE PER PSICOLOGI DI
COMUNITA'
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PRINCIPIO N.1: A prescindere
da chi sei pagato, devi pensare a te stesso come dipendente della comunità.
I programmi di salute mentale nelle comunità dovrebbero essere decisi da un processo di negoziazione aperto a tutti i membri della comunità stessa. Il potere decisivo di decidere la natura di un programma di salute mentale di ispirazione comunitaria deve restare alla comunità stessa, e gli operatori della salute mentale dovrebbero lavorare nello stesso territorio solo fin quando essi percepiscono un sufficiente senso di congruità fra i programmi che la comunità desidera e i loro valori personali e professionali. Il lavoro nel campo della salute mentale è un'impresa fortemente valoriale e i valori non cambiano facilmente. E' tuttavia particolarmente importante nelle maggiori controversie, come la pianificazione familiare, che l'intero spettro delle opinioni comunitarie sia sollecitato in modo che esse possano avere un ruolo nel determinare i programmi sociali della comunità.
Questo principio mette gli operatori della salute mentale nel ruolo di educatori di comunità. L'operatore è in un'ottima posizione per capire quali situazioni comunitarie necessitano di correzioni. Essi dovrebbero portare all'attenzione della comunità i bisogni di saute mentale non soddisfatti, oltre che le proposte per azioni finalizzate a soddisfarli. La comunità competente conosce sè stessa. L'analisi dei bisogni è l'inizio di un processo educativo che accresce la sapienza della comunità. Una inchiesta abilmente condotta sui valori e sui bisogni della comunità, abilmente diffusa sui media, può aprire un dibattito che ha il potere di trovare soluzioni, perche spesso diventa chiaro che la gente trova piu aree di consenso di quante si sarebbe pensato possibile.
Quando sono stati identificati i bisogni di salute mentale di una comunità, e ragionevole aspettarsi che le risorse a disposizione della comunità non saranno sufficienti a superarli. I rappresentanti della comunità dovrebbero giocare il ruolo maggiore nel decidere quali bisogni saranno affrontati per primi e come le limitate risorse saranno divise fra i diversi bisogni. E' possibile naturalmente che i bisogni siano in conflitto fra loro; o che nell'affrontare un bisogno, un programma possa esacerbare la situazione di un altro bisogno. Quando si sollevano simili conflitti, occorre scegliere i bisogni che maggiormente soddisfino l'intera comunità.
E' un compito speciale e forse unico degli psicologi di comunità, che sanno non solo analizzare i bisogni, ma conoscono strategie usate da altre comunità ed i risultati delle ricerche empiriche. Queste conoscenze possono aiutarli quando la comunità deve scegliere fra diversi tipi di intervento. Gli operatori della salute mentale possono identificare i grupppi ad alto rischio, e discutere le diverse strategie per affrontare i loro problemi.
E' cruciale per gli operatori della salute mentale essere in buoni rapporti con tutta la comunità ed i suoi rappresentanti, non solo con i membri selezionati di qualche gruppo di potere. Per esempio gli operatori della salute mentale dovrebbero accertarsi che i gestori dei loro servizi rappresentino tutti i gruppi socio-culturali e i livelli socio-economici presenti nella comunità.
Sebbene sia difficile fare generalizzazioni circa l'ottimale distribuzione del potere, il più equo sistema di distribuzione sembra essere quello proporzionale alla grandezza dei vari sottogruppi etnici, linguistici ed economici presenti nella comunità Estratto da: Community Mental Health di B.L. Bloom, Brooks-Cole Publishing Co. Monterey-California |
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