Solidarietà: Un piccolo tentativo di definizione e distinzione
Solidarietà e carità - La solidarietà è
connessa, non poche volte, alla distribuzione di risorse o alla
loro produzione in modo cooperativo, con la cooperazione può
avvenire la messa a disposizione delle risorse non solo secondo
quello che ognuno ha dato per la sua produzione, ma anche in modo
da eccedere il meccanismo di scambio se si riconosce a qualcuno
laccesso a risorse indipendentemente dalla sua partecipazione
attiva, in nome di unappartenenza da cui proviene la condizione
di poter attingere
alle risorse presenti. Non va confusa la solidarietà con
la carità.
Mentre la seconda è una profonda scelta individuale di coscienza,
(che può avere motivazioni anche assai partecipate e condivise),
la solidarietà è un evento sociale che si manifesta
in un contesto in cui vi sono regole di vita condivise e scenari
organizzati, per cui il patrimonio di una comunità viene
inteso come dotazione a sostegno tutte le persone o gli esseri viventi
che in quella comunità si trovano con comunanza di spazi
e scorrere di tempi.
Mentre la carità è unalta opzione individuale,
la solidarietà è unopzione concordata e condivisa
da una comunità che non si considera solo somma di individui,
ma anche comunanza di progetti di vita orientati ad obiettivi e
scopi comuni.
La carità appartiene al regno delle virtù; la solidarietà
(che può intrecciarsi alla carità, ma non obbligatoriamente)
appartiene alletica politica, ossia ad un insieme di regole
concordate e condivise per governare i modi qualitativi del vivere
insieme, in spazi comuni.
Vicinanze ed accessi - Finché ci riferiamo ad un discorso
molto generale sulla solidarietà esso mantiene un carattere
astratto. Diverso diventa lo scenario quando ci si riferisce a risorse
ben identificabili: la casa, il lavoro, il cibo, i beni di comfort,
i trasporti, i momenti ricreativi e di tempo libero socializzato,
il coinvolgimento con
luoghi naturali, le cure sanitarie.
Tali risorse non solo hanno precisa concretezza, ma anche sono riferite
ad una precisa spazialità non solo in termini di vicinanza,
ma più pragmaticamente in termini di accessibilità.
Allora non appare solo la dimensione distributiva, ma emerge (e
spesso in modo molto forte) la dimensione appropriativa e di esclusione.
I beni primari non sono beni assicurati, si raggiungono con difficoltà
e una volta perduti può essere arduo e al limite impossibile
recuperarli. Il possesso e lo stato di detenzione esclusiva suscitano
anche sentimenti molto forti espressi in termini di paura di perderli.
Non poche volte questi beni primari dipendono dal loro stare ed
essere
presenti in luoghi; laccesso e la detenzione di questi dipende
dallappartenenza o non appartenenza a certi luoghi legittimati.
Il presente intervento non intende approfondire il concetto di solidarietà
(che altri, e meglio, faranno durante il seminario di Malosco),
ma vuole offrire alcune riflessioni su come giochino le variabili
luoghi e spazialità nel far emergere e manifestare
concretamente la socialità.
Lintervento sarà suddiviso in