Organizzazione del lavoro ed ergonomia
(a cura di) V. Di Martino, N. Corlett, Franco Angeli, Milano, 2005.

Suggerimenti, innovazioni, flessibilità e cambiamento sono tutti elementi utili per conseguire un miglioramento continuo all’interno delle organizzazioni.

E’ questo l’obiettivo del testo Organizzazione e lavoro che presenta alcune modifiche applicate alle imprese di tutto il mondo, illustrando sinteticamente le caratteristiche e i benefici.

Partendo dal presupposto che “l’approccio integrato di ergonomia e organizzazione del lavoro è un mezzo formidabile per incrementare la produttività migliorando nel contempo la qualità del lavoro in azienda”, gli autori si indicano nel testo a delineare i percorsi per una possibile realizzazione.

La prima parola chiave analizzata nel testo è  “ergonomia”, che individua “qual è la frequenza massima di estensione, quanto spesso i lavoratori possono turnare, spingere o sollevare pesi al limite delle loro capacità, quanto possano reggere a condizioni ambientali disagiate qual è il minimo d’ interesse da parte alle mansioni per evitare che il porre attenzione diventi di per sé uno sforzo”. (pag. 15).

Considerare tutti questi fattori significa progettare dei luoghi di lavoro salubri. La posizione dell’operatore (distanza e orientamento del piano di lavoro); la postura (attrezzature e arredi); gli spazi liberi (accesso e adattamento, spazi di movimento, spazi di attività);  il controllo sulla macchina (dimensioni del quadro di controllo, spazi liberi, visibilità);  l’applicazione della forza (forze esercitabili in determinate posture, movimentazione dei materiali);  il layout della stazione di lavoro (display e posizioni di controllo rapporto display-controllo); l’ambiente fisico (illuminazione, rumore, clima, vibrazioni, radiazioni, esposizione ad agenti chimici, ambiente psicosociale, vincoli spaziali), sono tutti elementi importanti ma non sufficienti per consentire agli individui di svolgere al meglio i loro compiti. Pertanto, dopo un’attenta analisi dei fattori fisici, il testo individua  quelli collegati alla seconda parola chiave: “l’organizzazione”.

Miglioramento della pianificazione delle mansioni, riduzione degli orari, lavoro in team, previsioni di pause, organizzazione di turni, counselling e altre misure di supporto al comportamento individuale, contribuiscono al benessere del lavoratore e della stessa azienda. 

In particolare, per quest’ultimo punto il testo è ricco di suggerimenti e strategie innovative:. Ampie pagine del libro sono dedicate alla creazione del teamworking, indicando le caratteristiche essenziali per la sua realizzazione e le sue relative conseguenze.Ogni membro del team deve: capire il suoi ruolo e i suoi doveri; disporre della necessaria autorità; assumere delle responsabilità; sviluppare le proprie competenze e le proprie capacità; cooperare attivamente con i colleghi per il conseguimento degli obiettivi comuni Di conseguenza,“accrescendo la responsabilità, l’autorità e la cooperazione e permettendo una maggiore flessibilità, l’introduzione dei team di lavoro può portare a dei miglioramenti significativi nella produzione e nella qualità del lavoro, oltre che nella soddisfazione professionale e nella motivazione”.(pag. 160)

Una strategia importante, dunque, strettamente connessa a quelli che il testo chiama “aspetti strategici dell’organizzazione”: total quality management, just –in-time manufacturing e applicazioni informatiche: Per quanto concerne la prima, gli autori individuano due strade per la sua implementazione: introduzione dello standard internazionale ISO (International Organization for Standardizazione) 9000 e possibili interventi sulla cultura aziendale (empowerment, task forces per la risoluzione di problemi). Questo implica l’acquisizione di una nuova filosofia, un nuovo modo di concepire l’attività di produzione, come quello suggerito dal secondo approccio: il  just-in-time.  A differenza della logica tradizionale di produzione, esso non punta sul pieno utilizzo delle persone e dei macchinari, consentendo ai lavoratori una maggiore autonomia e flessibilità, per migliorare la qualità della vita di lavoro.

Un aspetto al quale contribuisce la tecnologia, considerata utile ed efficace se considera gli obiettivi strategici (finalità dell’impresa, sostituzione dei macchinari ecc,); operativi (attività operativa dell’azienda, il suo output, la qualità, i prodotti ecc.) e di controllo (riduzione dell’intervento umano) dell’azienda.

E’ lecito a questo punto affermare che “l’esigenza di progettare organizzazioni e sistemi di lavoro in grado di reagire efficacemente e di adeguarsi flessibilmente al cambiamento è determinate nelle imprese moderne” (pag. 179).

A tal proposito, il testo offre dei consigli non solo per imprenditori, manager e formatori, ma anche per individui desiderosi di incrementare la produttività nei contesti lavorativi.

Ena Anna Erika, dottoranda di ricerca in “Uomo e Ambiente”Università degli Studi di Foggia