Un documento storico (1981)
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Equipe di Distretto di Consulenti per
lo Sviluppo Organizzativo di Richard A. Schmuck - Università dell'Oregon |
Ad Eugene, nell'Oregon, un'equipe di consulenti per lo Sviluppo Organizzativo (in inglese O.D.Organizational Development) è presente ed attiva in molte scuole. Ho dato il mio contributo nel creare quel gruppo particolare circa dieci anni fa. Questa struttura formale, all'interno del distretto è composta da insegnanti, consulenti, direttori e personale dell'ufficio di coordinamento; offre consulenze alla pari (o collegiali) su problemi organizzativi. Permettetemi di portare alcuni esempi di un'equipe in azione. Joan, un direttore di scuola superiore, Mike, un consulente di scuola superiore e Lynn, un'insegnante elementare, sono stati membri dell'equipe per 5 anni. Quest'anno, con funzione di gruppo di consulenza temporanea, stanno lavorando con una nuova scuola di Eugene per aiutare il personale di quella scuola con il lavoro di gruppo. Joan, Mike e Lynn, non fanno parte del prsonale di questa nuova scuola; sono educatori di Eugene e lo sono stati rispettivamente per dieci, sette e sei anni. In qualità di membri ragguardevoli dell'equipe, viene richiesto loro da parte del coordinatore dell'equipe, Warren, di trascorrere dieci giorni durante l'anno per dare una mano ai membri del corpo insegnante ad affrontare il problema di muoversi nella posizione isolata di insegnanti di una classe e di facilitarli nell'assumere nuovi ruoli quali conduttori e membri di gruppo.Joan, Mike e Lynn hanno condotto un laboratorio di cinque giorni prima dell'inizio della scuola durante il quale hanno formato il personale della scuola ad utilizzare la comunicazione con destrezza, a gestire incontri efficaci e a dare una risoluzione collegiale ai problemi. Durante l'anno scolastico, i consulenti ruotano la loro presenza alle riunioni di gruppo, nella scuola, in maniera frequante con funzioni di facilitatori neutrali, quando accadono conflitti fra ruoli o fra gruppi, e durante il loro anno iniziale di vita all'interno della scuola è considerevole il conflitto fra come gli insegnanti pronunciano la loro filosofia e come negoziano la divisione di spazio, materiali e tempo. Inoltre, un grave problema da risolvere è come debba funzionare la supervisione all'insegnamento. I membri dell'équipe di servono di incontri di dimensione sulla chiarificazione dei ruoli e sul "problem-solving" in modo che il corpo insegnante possa accordarsi su linee di lavoro comune. Con l'avvicinarsi della fine dell'anno scolastico, il corpo insegnanti prende iniziativa nella risoluzione dei problemi e nel fare accordi per l'anno successivo.Joan, Mike e Lynn possono ora lavorare con altri nel distretto. Ogni poche settimane John, un professore universitario mio collega, si reca nell'ufficio del provveditore. Dieci anni fa John mi aveva aiutato a formare il primo gruppo di consulenti di SO di Eugene; ora, di quando in quando gli viene richiesto, come a me, dal coordinatore dell'équipe di offrire consulenza all'équipe stessa e di condurre particolari incarichi troppo difficili e delicati per i membri dell'équipe. John è ora incaricato di dare una mano agli esperti di livello maggiore dell'ufficio di coordimanento a costituirsi come gruppo direttivo piu forte. Prima di parlare alle riunioni dell'ufficio, egli incontra tutti quelli convocati per l'occasione, sia per preparare il campo sia per informarsi di quanto èsuccesso dalla sua ultima visita. Poche volta ha richiesto direttamente ai partecipanti la loro opinione sul lavoro direzionale di gruppo e che cosa egli avrebbe potuto fare per aiutarli di piu. Alle riunioni d'ufficio, John osserva che i partecipanti lavorino insieme sul programma. A volte aumenta la divisione degli interventi, la chiarezza di comunicazione, come il gruppo raccoglie informazioni per risolvere i problemi e come il gruppo giunge alle decisioni. Offre interventi concisi per agevolare le osservazioni ed incoraggiare i partecipanti a parlare del funzionamento del gruppo. In una scuola elementare, nel quartiere piu povero di Eugene, dove parecchi anni fa ha raccolto dati sul clima delle classi, due membri dell'équipe (Tom e Lynn, entrambi insegnanti), si sentono frustrati per il loro scarso coinvolgimento da parte dei genitori nella loro scuola. Lavorando insieme a questo problema, hanno convinto il loro direttore a mettere da parte del denaro, in modo da poter coinvolgere alcuni membri del corpo insegnante in una strategia di riaggancio dei genitori e dedicare un incontro per spiegare cosa sperano di fare e come reclutare volontari da utilizzare per un comitato di programmazione. Poche settimane dopo Lynn e Tom hanno organizzato un incontro di mezza giornata durante il quale i membri del comitato sviluppano una proposta per un "gruppo operativo di genitori" comprendente un dirigente, due insegnanti, un consulente e tre genitori da scegliersi secondo le rispettive circoscrizioni elettorali. La funzione del gruppo operativo dei genitori è quella di pianificare e coordinare attivita nella scuola nelle quali poter coinvolgere i genitori stessi. Il corpo insegnante accettò la proposta e il direttore si dichiaròd'accordo nel sottoporre a prova il nuovo gruppo se Lynn e Tom avessero offerto la loro consuenza. Ma essi risposero che non sarebbe stato efficace per loro agire come consulenti nella loro stessa scuola.Consigliarono invece di richiedere al coordinatore dell'équipe l'invio di altri due membri della stessa alla scuola. Durante il mese successivo due membri dell'équipe, Paul psicologo scolastico dell'ufficio coordinamento e Mary Ann, insegnante elementare, si incontrarono due giorni per formare il gruppo operativo genitori nella risoluzione congiunta dei problemi e nel prendere decisioni comuni. Piu tardi, in due giornate di riunione di gruppo, elencò liberamente possibili attivita lavorative per i genitori, decidendo alla fine sulla realizzazione di parecchie. Anche Paul e MaryAnn furono d'aiuto nel mettere in grado il comitato di programmare modi di presentazione delle loro attività e consigli pratici al corpo insegnante. Alla fine il corpo insegnante votò di sostenere tutti i suggerimenti del gruppo di lavoro.L'équipe di serve di una concettualizzazione e di una strategia per il miglioramento della scuola (che io e Phil Runkler abbiamo sviluppato per 15 anni) chiamato sviluppo organizzativo o semplicemente SO. Coinvolge i membri stessi della scuola nella diagnosi, trasformazione e valutazione della loro stessa scuola. Piuttosto che esperti esterni si offrano con le loro diagnosi e le loro istruzioni, i membri del personale coinvolti nello SO, con l'aiuto dei consulenti dell'equipe, esaminano gli attuali problemi scolastici e le loro cause partecipando attivamente nella ricerca di scopi, nello sviluppo di abilità, nella riprogettazione di strutture e procedure, nella valutazione dei risultati.Mentre all'inizio il ruolo di consulente è assunto dai membri dell'équipe esterni alla scuola, in seguito può essere esercitato dai membri dello stesso personale della scuola. Come esperti educatori e membri dell'équipe comprendono che spesso i professionisti, i genitori e gli studenti che compongono la scuola si organizzano in gruppi inefficienti e scarsamente coordinati e che persino quelle scuole in cui gli insegnanti lavorano bene, possono migliorare la loro efficacia educativa con genitori e studenti. I membri dell'équipe sono inoltre dell'opinione che normalmente gli insegnanti non si sforzano coscientemente nell'esaminare le loro reciproche comunicazioni, le loro maniere consuete di condurre gli incontri, i modi in cui risolvono problemi e prendono decisioni congiunte o l'impatto dei loro sforzi pedagogici sugli studenti. La strategia SO dimostra che molti ostacoli affrontati nella scuola con lo scopo di migliorarsi, nascono dalla natura delle relazioni interpersonali, dalla procedure di gruppo, dalle strutture organizzative. E' nelle dinamiche dell'interazione di gruppo che può essere ritrovata sia la soluzione dei problemi, sia la determinazione delle qualità delle soluzioni, non certo nelle capacità individuali.Benchè le procedure di gruppo ostruiscano spesso l'uso di risorse umane all'interno della scuola, l'équipe ammette che le stesse, se coordinate in maniera cosciente dai membri stessi del personale, rendono possibile la distribuzione di competenze e motivazioni necessarie per un efficace insegnamento e approfondimento. Poichè la strategia SO aiuta a migliorare la capacità di una scuola a risolvere i suoi problemi, i membri dell'équipe portano avanti le loro consulenze con gruppi scolastici interni ed effettivi. Questi gruppi possono estendersi da gruppi di insegnanti, a divisioni universitarie, a gruppi operativi di genitori e personale di tutta la scuola.L'équipe per la maggior parte non offre consulenza ad individui raccolti a caso, come farebbero molti conduttori in laboratori di distretto, a meno che gli individui costituiscano un nuovo gruppo che rappresenterà un sistema più allargato, come ad esempio tutte le scuole elementari di un distretto e persino tutto il distretto stesso. Mentre i laboratori di distretto possono aumentare la prontezza degli individui chiave nel fare uso di metodi SO, questi laboratori da soli hanno poca efficacia diretta sull'organizzazione della scuola, pur esercitando la comunicazione e il problem-solving. In contrapposizione con altri metodi di formazione, la strategia SO si richiede per la consulenza gruppi interi all'interno della scuola, così che il personale stesso è educato comeun insieme di colleghi che si aiutano reciprocamente ad attuare i cambiamenti e che desiderano nella scuola relazioni interpersonali, nelle regole, strutture e procedure scolastiche. Ho visto l'équipe utilizzare molti differenti modi di conduzione delle consulenze SO. Essi riuniscono i gruppi di discussione nelle scuola per parlare di relazioni interpesonali, regole, ruoli, comunicazione ecc. I membri dell'équipe distribuiscono questionari e fanno interviste per scoprire cosa pensino i membri del personale su questioni specifiche e possibili alternative, e riportano i dati per una conseguente azione di problem-solving; conducono esercizi e simulazioni con il personale scolastico per esplorare la chiarezza di ruolo e altri argomenti quali il potere, la presa di decisione, la comunicazione ecc.; offrono al corpo insegnante esperienze nel realizzare nuovi modi di funzionamento durante gli incontri del personale e di sezione; sono presenti agli incontri per osservare e dare risposte sui processi di gruppo e riuniscono il personale al completo in casi speciali, quali la condivisione di innovazioni e l'emergenza di conflitti con gruppid i genitori. Qualsiasi strategia di consulenza o procedura utilizzino, i membri dell'équipe si sforzano di muoversi per accrescere la capacità degli utenti scolastici a risolvere da soli i propri problemi. Ma, prima di entrare nei particolari sul lavoro dell'equipe di Eugene, sara utile descrivere brevemente i nostri anni di ricerca e sviluppo prima dell'equipe. PRIMA DELL'EQUIPE Nel 1967 Phil Runkel ed io iniziammo all'Università dell'Oregon quello che divenne il più prolungato progetto di ricerca attiva nello sviluppo organizzativo scolastico del mondo.Per più di 15 anni oltre un centinaio di persone lavorarono al programma con noi e furono prodotte piu di 100 pubblicazioni (si può avere la lista dal Centro per la Politica e l'Organizzazione Educativa, Universitàdell'Oregon). La pubblicazione più importante fu il "Secondo manuale dello sviluppo organizzativo nelle scuole" di Schmuck, Runkel, Arends e Arends (1977). Il progetto dell'équipe, il nostro quarto campo di studi, prese inizio nel 1971/72, dandoci informazioni per più di dieci anni di continua implicazione e studio per questo capitolo. I nostri primi tre progetti aiutarono a dar forma ai fini, al progetto, ai procedimenti di formazione e ai metodi di valutazione di questo progetto d'équipe. Nel primo progetto Runkel ed io abbiamo collaudato se un progetto di vasta portata e della durata di un anno per la formazione del personale di una scuola come unità nelle capacità di SO possa rafforzare l'abilità nel problem-solving. Per quanto siamo stati in grado di comprendere, è stato il primo tentativo di questo tipo. Abbiamo lavorato con una scuola superiore "Highland Park" nel sobborghi di Brentwood, vicino ad uno dei maggiori centri urbani della costa occidentale (m.d.t. degli Stati Uniti).Prima della formazione ho incontrato solo il direttore, così non possedevamo in dettaglio i dati anagrafici sulla scuola. Abbiamo trascorso l'equivalente di 12 giorni, con 5 giorni concentrati prima dell'inizio della scuola in agosto (1967) e gli altri 7 giorni lungo il corso dell'anno scolastico 67/68. A noi si sono uniti altri tre consulenti con esperienza per la conduzione del laboratorio estivo, ma non abbiamo ottenuto il loro aiuto anche per il progetto successivo. Ci hanno invece dato una mano due studenti universitari tirocinanti, utilizzati come raccoglitori di documentazione sul progetto. Abbiamo formato l'intero personale: 58 persone fra cui dirigenti, consulenti, insegnanti, bidelli, infermieri e cuochi. Il nostro obiettivo era di aiutare il personale di Highland Park ad acquisire abilità per gli obiettivi didattici, a diagnosticare il loro lavoro in relazione a questi, a riconoscere divari tra obiettivi e attuali prestazioni scolatiche e per produrre progetti attivi di avvicinamento agli scopi. Il programma di formazione iniziò con la pratica e lo sviluppo graduale di capacità nella comunicazione interpersonale. Il nostro intento era di costruire una maggiore apertura e facilità di comunicazione all'interno della scuola, facendo sperimentare al personale le parafrasi, la descrizione obiettiva del comportamento, i propri sentimenti, il controllo delle impressioni sui sentimenti altrui, lo scambio di risposte.Queste capacità di comunicazione furono praticate nel contesto di una serie di simulazioni quali il "Five-square-puzzle", il "Viaggio sulla luna" e "Programmatori ed esecutori". In seguito a questa sperimentazione in ambiente protetto, abbiamo incoraggiato il personale ad utilizzarle per affermare le frustrazioni e le confusioni che stavano sperimentando nella scuola, per affermare l'importanza degli obiettivi, per identificare le divergenze fra obiettivi e situazione reale e per una sequenza di azioni conseguenti per il problema del problem-solving quali:
Un progetto di valutazione multifattoriale fu sviluppato dai due universitari, Runkel ed io e pochi altri colleghi dell'Università. Il nostro programma comprendeva osservazioni antropologiche e interviste durante l'anno scolastico 67/68 ed un questionario di confronto, da somministrare prima e dopo l'intervento, distribuito in scuole di confronto. Durante la prima raccolta di dati i ricercatori notarono la quantità di comunicazione e collaborazione richiesta per portare a termine la sequenza di problem-solving che aveva prodotto in alcuni membri del personale frustrazioni e confusioni e procurò ad essi anche la soddisfazione, che poi raccontarono, di aver partecipato alla ricerca di situazioni fattibili.I problemi immediati che vennero elaborati furono:
I ricercatori avevano anche notato che durante l'anno scolastico il personale aveva creato parecchi comitati all'interno della scuola in modo da coinvolgere in modo continuo, nella comunicazione del problem-solving, il personale stesso, gli studenti e i membri della comunità.I dati del questionario somministrato all'inizio e alla fine dell'anno scolastico misero in evidenza che il progetto aveva fatto crescere il morale, aveva migliorato il clima organizzativo della scuola ed ora aveva dato frutti nell'uso di nuove tecniche formative nelle classi. A Runkler, Langmeyer e a me (1969) fu consegnato il premio in memoria di Douglas McGregor per un articolo sul progetto e Runkel ed io abbiamo descritto con abbondanza di particolari lo stesso progetto e la sua valutazione nella monografia "Formazione organizzativa per un Corpo Insegnanti" (1970). Durante la successiva consulenza ad Highland Park, un consulente della Scuola Superiore di Keele, un distretto scolastico vicino, venne da me e da Runkel per richiedere una consulenza per il suo distretto. Keele stava crescendo con straordinaria rapidità; nuovi insegnanti venivano inseriti ogni mese e un grande numero di nuovi dirigenti dell'ufficio centrale erano stati assunti. Il distretto era afflitto da scarsa comunicazione, confusione di ruoli, inefficacia di direzione e simili cose. Appena verificatosi il nostro secondo progetto, il progetto Keele risultò da una felice congiunzione tra i nostri interessi e quelli di Keele stessa. Dopo molte discussioni con il provveditore, il suo ufficio, il consiglio scolastico ed una rappresentanza di direttori ed insegnanti, ci rendemmo conto che il distretto aveva bisogno di aiuto nel chiarificare i suoi problemi, mentre Runkel ed io desideravamo collaudare le nostre idee e tecniche in un distretto scolastico. Keele era, in verità, una organizzazione bisognosa di svilupparsi e, nella nostra idea, Highland Park ebbe una particolare prontezza nell'accettare lo SO, prontezza che non trovavamo in Keele. Fra le altre cose, Highland Park era una sola scuola. Che cosa dire di un distretto in rapida espansione con 20 scuole? Sarebbe stato capace lo SO nel migliorare la capacità di un distretto del genere a risolvere i suoi problemi? Il progetto Keele durò 3 anni, coinvolse centinaia di persone e fu formato da 15 progetti di consulenza totalizzando piu di 85 giorni, condotti parallelamente ed integrati nel piu vasto sforzo di rinnovamento del distretto. La sua grandezza fu decisamente in contrasto con i 12 giorni di Highland Park; solo per l'introduzione e per creare comprensione sulle SO ci vollero a Keeke otto mesi. Dall'incontro con il consulente nel settembre del 67 fino al primo evento formativo la primavera seguente, Runkel ed io ci incontrammo tre volte con il provveditore, sei con l'ufficio, due volte con il consiglio scolastico, due volte con i direttori ed una volta con il personale dell'ufficio coordinamento. Conducemmo inoltre tre grandi incontri aperti a tutti gli insegnanti del distretto e accettammo la richiesta di visitare le maggiori scuole superiori del distretto, oltre alla scuola media e tre scuole elementari. La miriade di attività in entrata, che segnavano l'inizio del nostro lavoro in Keeke, era incommensurabilmente piu complessa del solo incontro d'insediamento con il direttore di Highland Park.La complessità e la vastità degli eventi a grande dispendio di tempo aumentò appena prese avvio la formazione e la consulenza a Keele. Nell'aprile 68 invitammo tutto il personale con funzioni chiave delle linee operative ad un primo evento formativo. Fra i partecipanti vi erano il provveditore ed il suo ufficio, i direttori delle scuole elementari e medie, i rappresentanti delle associazioni locali degli insegnanti di tutte le 20 scuole del distretto. Pensammo di iniziare la nostra consulenza di SO con la struttura di potere di Keele, una fetta verticale dell'organizzazione. Durante questo evento cercammo di coinvolgere tutti i partecipanti a dar vita ad una lista di problemi organizzativi che avrebbero costituito il da farsi iniziale per la successiva risoluzione dei problemi. Volevamo anche far nascere consapevolezza in tutti gli appartenenti al distretto di Keele che il loro sistema sarebbe stato oggetto di rinnovo e sviluppo anche solo se i suoi membri avessero lavorato insieme abilmente. Nel settembre 68 organizzammo un laboratorio per il personale secondo i ruoli dell'ufficio coordinamento e per tutti i direttori con lo scopo di chiarificare la comunicazione fra i due gruppi. In particolare dovettero essere chiariti i ruoli di aiuto, supervisione e collaborazione fra il personale dell'ufficio coordinamento e quello della scuola; e dal settembre 68 all'aprile 69, offrimmo consulenza al personale di 5 scuole in gran parte secondo lo stile di lavoro a Highland Park, per non parlare delle continue consulenze all'ufficio del provveditore, al personale dell'ufficio coordinamento e ai direttori. Attraverso tutte queste consulenze del primo anno cercammo di:
Non ho qui spazio per entrare nei dettagli delle consulenze a Keele; la storia è lunga e complessa. Il lettore dovrebbe studiare Runkel, Wyant, Bell e Runkel (1980) per un'analisi completa. In questo scritto desidero essenzialmente descrivere come sono arrivato all'idea di un'équipe di SO e quanto è successo durante questo primo anno di consulenza a Keele (circa fra il giugno 68 e il febbraio 69), e quando nacque l'idea dell'équipe. L'idea si fece spazio nella mia mente in modo molto vago all'inizio, mentre completavo il progetto di Highland Park nel maggio 68. Mi chiedevo: che cosaavrebbe fatto continuare la risoluzione dei problemi di Highland Park? La mia risposta a quel tempo fu un gruppo direttivo interno. Proprio pochi mesi dopo mi coinvolgevo nel nostro ambizioso progetto di Keele. Previdi che forse avremmo migliorato il problem-solving dell'ufficio del provveditore e che alcuni nostri obiettivi (i sette elencati sopra) sarebbero stati in parte raggiunti, ma non potevo prevedere che avremmo avuto tempo solo per offrire consulenza al massimo a cinque scuole, e tempo e personale insufficiente per fare un lavoro veramente adeguato persino in quelle scuole. Appena iniziammo, nel 69, i nostri sforzi dovettero essere giganteschi, il nostro avanzamento verso lo stabilire una migliore capacità per il problem-solving sembrò troppo lento e persino come stavamo raggiungendolo e come potevamo raggiungere tutte le venti scuole del distretto? Impossibile. Allora misi a fuoco l'idea dell'équipe. Seppi che ad Highland Park stavano cercando di avere una consulenza. Il personale aveva tentato di progettare da solo i laboratori, ma c'era bisogno di un estraneo dal momento in cui le emozioni diventavano troppo forti e i conflitti troppo profondi. Il distretto di Keele aveva un'enorme quantità di cose da sistemare per lo SO da poterci impiegare anche 5 anni. Keele aveva bisogno di una risorsa di consulenza per almeno i successivi 4 anni. I bisogni di Highland Park erano stati molto piu modesti; al personale di Highland Park occorreva ancora una messa a punto forse una volta all'anno. Forse che anche la Scuola di Keele non avrebbe avuto bisogno di una verifica una volta ogni tanto? Certamente! Tuttavia sarebbe stato d'aiuto un gruppo formale all'interno del distretto per poter portare avanti la consulenza di SO secondo i bisogni del distretto. Un gruppo di consulenti che potevano essere utilizzabili sia per i gruppi del distretto, sia per un SO in profondità e a lungo termine, sia per i gruppi che richiedono solo una periodica verifica. Nella primavera del 69 informammo il personale di Keele che avremmo tenuto un laboratorio in giugno per coloro che desideravano diventare "consulenti della commissione" per il distretto. Una circolare stabiliva che i partecipanti sarebbero stati addestrati sulle capacità di comunicazione, sulle simulazioni, sulle diagnosi, sul dare risposta sul problem-solving e nell'ideare programmi di formazione organizzativa. Richiedemmo che fosse inviata a tutti i livelli del distretto; le ventitre persone selezionate rappresentavano alla fine un'ampia sezione trasversale del distretto, incluso insegnanti, consulenti, direttori di scuola elementare e media, specialisti della programmazione didattica e personale studentesca, e i vice-provveditori che erano membri dell'ufficio del provveditore. |
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