Il regime e la trappola di La Brea (Mircea Meti / Estate 2005) / Torna a indice Archivio

1. Il regime

Un regime è caratterizzato dall'assenza di alternative. Parliamo di regime quando una sola ideologia domina ogni aspetto della convivenza. Non ha importanza se i partiti sono tanti e le elezioni frequenti. Ciò che definisce un regime è l'uniformità delle idee circolanti. Attualmente, lo scenario italiano è dominato da un insieme di idee indiscusse cui fa riferimento la quasi totalità delle forze politiche, a prescindere dalla radici culturali dichiarate. Tutti i partiti al governo e all'opposizione, sono concordi sui seguenti concetti:

  • l'ineluttabilità della sottomissione agli Usa (atlantismo)
  • la bontà dell'Unione Europea (europeismo)
  • il recupero dell'ideale patriottico (nazionalismo)
  • il valore delle autonomie locali (regionalismo)
  • il valore delle corporazioni (particolarismo)
  • il modello occidentale come fine della Storia (colonialismo)
  • l'accettazione acritica del potere temporale della Chiesa (clericalismo)
  • il lavoro come merce (capitalismo)
  • l'ipervalutazione della scienza (scientismo)
  • il Welfare State come bene perenne (assistenzialismo)
  • lo Stato è il solo a decidere di salute e benessere (eugenetismo)
  • la centralità dello sviluppo economico (economicismo)
  • l'idealizzazione delle forze armate (militarismo)
  • l'interventismo statale (statalismo)

Se confrontiamo queste idee forza del regime con i programmi di tutti i partiti esistenti, non possiamo non constatare che le uniche differenze sono di quantità e sfumatura. Le eventuali differenze si registrano nelle tattiche, sui problemi contingenti o in questioni marginali. I confronti fra diverse forze politiche non vertono mai su questi concetti, che infatti costituiscono la base del regime, ma sulle modalità per la loro piena attuazione. Non esiste alcuna forza politica che su uno di questi concetti si definisca "decisamente contro". Il dibattito non è sui valori di fondo, ma sulle loro gradazioni di tempo, quantità, forma.

2. Le contradditorietà del regime

Queste idee di fondo non costituiscono un tutto organico che possa definirsi ideologia. Al contrario, si possono definire un ammasso di contraddizioni. I valori di atlantismo, europeismo, nazionalismo e regionalismo sono in evidente contrasto fra loro. Altlantismo infatti significa privilegiare i legami con il mondo anglosassone e la leadership planetaria degli Usa, mentre l'europeismo richiede l'enfasi sui legami continentali e prospetta una condivisione della leadership. D'altro canto europeismo significa cessione di quote di sovranità, il che contrasta col nazionalismo. Il regionalismo confligge col nazionalismo, ma anche col corporativismo, che è portatore di interessi "verticali". Lo scientismo, lo statalismo e l'eugenetismo, contraddicono il clericalismo, dal momento che la Chiesa punta alla supremazia del suo potere temporale. Capitalismo ed economicismo confliggono con l'assistenzialismo.

Inoltre queste idee costituiscono un insieme motivabile indifferentemente da diverse ideologie. C'è un statalismo di destra che sottolinea la legalità formale, ed uno statalismo di sinistra che enfatizza la funzione equitativa dello Stato. C'è un militarismo di destra, guerrafondaio, ed un militarismo di sinistra ispirato al romanticismo. C'è un economicismo di destra, che pensa allo sviluppo come libertà di arricchimento, ed un economicismo di sinistra che pensa allo sviluppo economico come emancipazione. C'è un eugenetismo di destra, che mette lo Stato nel ruolo di guardiano, e cè un eugenetismo di sinistra che gli assegna il ruolo di salvatore. C'è un assistenzialismo di destra, che vede il Welfare come sistema anti-redistributivo e ce n'è uno di sinistra che lo interpreta come solidarismo. E così via. Tutti i principi cardine del regime hanno una valenza poli-semantica, che facilita la loro accettazione. Ne risulta un sistema totalizzante che ingloba e fonde tutte le diversità.

Come possa reggere un sistema socio-ecomico e culturale basato su queste contraddizioni è difficile dirlo. Una ipotesi è che queste idee siano sostenute da precisi interessi materiali. Ogni idea che sta alla base del regime è sostenuta da una corporazione di interessi, che spregiudicatamente la promuove a partire da una qualsiasi radice storica. E' possibile identificare la rete sociale che sostiene queste idee e fonda il regime. Il nucleo centrale è il ceto burocorporativo, formato da operatori pubblici (ma anche privati, come i grandi imprenditori e i finanzieri) che basano reddito e potere sull'esistenza e la logica di mega-macchine burocratiche. Un secondo grande aggregato è quello afferente al potere temporale della Chiesa: dai banchieri agli immobiliaristi, dal volontariato socio-assistenziale all' istruzione. Il terzo aggregato, in Italia meno forte che negli Usa, è il complesso industriale-militare formato da industrie fornitrici di materiale bellico, esercito, spionaggio, sicurezza. Il quarto gruppo è la "corporazione della salute" formata da industrie farmaceutiche, medici, laboratori, sistemi ospedalieri. in piena sintonia coll'idea di Stato tutore della salute. Il quinto aggregato è quello degli operatori culturali e mediatici, mai stati organici al regime dominate come in questo inizio di secolo.

In termini simbolici e figurati possiamo vedere il regime come un sistema governato da un piccolo gruppo formato da: un alto burocrate, un finanziere, un vescovo, un generale, un medico e un giornalista.

3. La trappola di La Brea

La Brea è una località della California, molto famosa fra i paleontologi, perchè contiene milioni di ossa di animali preistorici. Caratteristica del sito è quella di essere una enorme palude di petrolio a cielo aperto. La spiegazione che viene data al fenomeno è che la configurazione del terreno ha funzionato come trappola per un solo animale, che ne è stato vittima casuale. L'odore del primo ha attratto un altro animale che a sua volta è rimasto imprigionato, e così via per migliaia di unità. Più animali cadevano nella trappola, più forte era il richiamo dell'odore e più numerose erano le nuove vittime. La Brea è stata una sorta di implosione eco-animale che ha azzerato intere specie.

Il regime odierno imploderà come gli animali preistorici di La Brea, sotto il peso delle sue contraddizioni e degli interessi conflittuali che lo sostengoo. La pozza di petrolio sarà costituita dalla drastica riduzione del Pil dell'intero Occidente e dell'Italia in particolare. La globalizzazione e la sfida delle nuove potenze emergenti, prefigurano un destino di decadenza inarrestabile, rafforzato dalle richieste contradditorie che il regime deve continuare a fare per sopravvivere.

Un regime è per sua definizione totalizzante, cioè senza alternative. Le contraddizioni, se dislocate in luoghi differenti, sono la base di una dialettica di cambiamento. Se unificate in un sistema totalizzante, come è un regime, diventano motori dell'implosione. Paradossalmente, il comunismo è stato sconfitto nell'Unione sovietica, ma è diventato una sorta di "boccone avvelenato" per l'Occidente, che per sopravvivere ha dovuto inglobare in sè fortissimi elementi di socialismo, facendosi regime. L'Occidente è oggi un regime nel quale tutto è controllato dallo Stato (socialismo), ma nel quale tutto può essere comprato (capitalismo). Sotto la forma di socialdemocrazia, la natura dell'Occidente è capital-socialista. La globalizzazione impone che gli Stati perdano molto del loro potere e le nuove potenze emergenti sulla scena mondiale dimostreranno che non tutto può essere comprato dal regime capital-socialista occidentale: l'Islam, perchè non vende i suoi valori; la Cina, perchè ci comprerà.

La riduzione del Pil portarà il coacervo di corporazioni in competizione a sbranarsi fra loro fino all'estinzione, in una nuova La Brea socio-economica.