Ci siamo mai soffermati
a domandarci come è la respirazione dellattuale società?
Aritmica Asfittica Asmatica
!
Ma lincredibile
è il fatto che lo sia non per mancanza bensì per eccesso.
Se nellepoca
del Villaggio Globale si sente la necessità di riorganizzare
un dibattito sul Benessere, probabilmente alla società moderna
manca qualcosa di fondamentale per godere appieno delle proprie realizzazioni
e invenzioni.
Se è vero
che la felicità non è la conseguenza di qualche cosa
che si ha, forse potrebbe essere laccontentarsi di quello che
si fa senza dimenticare quello che si è.
Oltre 30 anni fa
Marcello Bonazzola iniziò a diffondere in Italia il metodo
di Dinamica della Mente e del Comportamento, uno strumento utile ad
ogni persona per affermare e conquistare il proprio Benessere personale.
Il metodo di Dinamica
della Mente e del Comportamento viene attualmente distribuito in Italia
dallI.S.I. Istituto Serblin per linfanzia e ladolescenza
Ente Morale, che ha deciso di proporlo ai propri soci quale primo
passo di un possibile cammino di Sviluppo Personale mirato alla conquista
e la mantenimento del benessere e della felicità personale
e collettiva.
Larticolo che
segue, scritto da Marcello Bonazzola 25 anni fa circa, è di
fatto estremamente attuale.
Le moderne invenzioni
e tecnologie del Villaggio Globale rischiano, se non utilizzate con
consapevolezza, di rendere labitante prigioniero delle sue stesse
creazioni, determinando in lui un senso di meraviglia figlio dellignoranza
della propria vera natura.
Al contrario essere
abitanti adeguati del Villaggio Globale e quindi utilizzare le invenzioni
e tecnologie in maniera corretta, senza dimenticare la propria vera
natura, ben potrebbe far vivere allAbitante il senso della "Meraviglia
figlia della conoscenza" di chi era, di chi è, di chi
sarà.
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LA
FELICITA NON AMA CHI STA SEDUTO AD ASPETTARLA
Se
vuoi che tutto il mondo ti ami, devi essere tu ad amare il mondo
Nel libro di Solzenicyn,
"Il primo cerchio" è scritto (cito a memoria):
"Il lupo ha ragione, il cannibale no!". Nel lupo, listinto
di conservazione domina costantemente ogni manifestazione e la sopravvivenza
è il risultato finale della costate lotta della bestia contro
tutto quello che possa recarle danno.
Se può essere opinabile
lapplicazione dello stesso principio da parte delluomo,
nel rapporto con la natura, è, senza alcun dubbio, da condannare
la sua determinazione di applicarlo nel rapporto coi propri simili.
A questo punto "luomo
cannibale" non ha più ragione. Per quale motivo, quindi,
amici, che fate con me esperienza in questa terra meravigliosa di
felici incongruenze o di infelici realtà, tutti quanti noi,
che lavoriamo, ci comportiamo da cannibali nei confronti dei nostri
fratelli, che lavorano?
Quarte volte, nella vita, vi
è capitato di ricevere sinceri apprezzamenti da qualcuno, per
un lavoro ben fatto? Quante volte, nella vita, abbiamo detto "bravo"
ad un nostro collega d'ufficio o di lavoro, per un risultato da lui
conseguito?
Quante volte abbiamo pensato
che se quelle stessa cosa l'avessimo fatta noi, avremmo fatto meglio?
Quante volte, infine, abbiamo
gioito per il successo di un altro?
Se una volta È poco,
due sono troppe. A meno che l'abitudine di barare nel fare un solitario,
non sia entrata ormai come fatto di scarso rilievo nel modo normale
di vedere la vita.
Questo intendo come comportamento
da "cannibale" nei confronti del nostro prossimo.
La parola d'ordine dì
attualità è ora la verifica dei fatti fra i fatti.
La domanda È: "Per cosa
viviamo?' Dall'analisi dei fatti la risposta è che stiamo
semplicemente sopportando il presente nell'attesa di un futuro migliore.
Nel frattempo, ogni tanto,
diamo i numeri.
Oppure, diveniamo strumento
di persone che hanno interesse a che qualcuno li dia. A voi decidere
chi ci rimette in questo stato di cose.
Se le famiglie saranno in pace,
ci sarà armonia nella città.
L'armonia delle città
darà ordine alle nazioni.
L'ordine nelle nazioni porterà
pace nel mondo.
I sentimenti di odio e di vendetta
distruggono la sorgente che lì produce, allo stesso modo in
cui il cancro non sopravvive all'ambiente che ha contaminato.
Questo chiaramente presuppone
l'accettazione di un principio, per cui la ricerca della nostra felicità
su questa Terra non è se non una proiezione di una felicita
ben più grande cui naturalmente aspiriamo, "La felicità
- disse Fiatone - è il fine detta religione, lo scopo della
filosofia, il sogno dell'infelice, ciò che il mondo cerca".
Scuole, collegi, università,
che insegnino come trovare la felicità, non esistono.
Una delle strade di ricerca
e quella trovata dal doti. H.C. Link, che, in uno studio di dinamica
della felicità, condotto con l'assistenza di una cinquantina
di psicologi, è giunto alla conclusione che, nella vita di
tutti i giorni, il raggiungimento della felicità coincide con
la realizzazione della propria personalità.
Ma, cosa e la personalità?
Sempre, secondo il dott. Link,
la personalità è "l'insieme delle abitudini e delle
attitudini di ciascuno nel rapporto con gli altri, sviluppate ad un
certo grado da ciascun individuo".
Vivere pienamente e accettare
le nostre abitudini e attitudini e costantemente svilupparle sotto
la spinta della speranza nella felicità, può costituire
l'interesse e l'entusiasmo consapevoli nella vita dì tutti
i giorni.
Grandi menti del passato hanno
nel tempo percorso le infinite strade.
Ora io dico: "Vivere la vita
pienamente, istante per istante, ora per ora, giorno per giorno, anno
dietro anno, mettendo alla prova ogni teoria e filosofia, che rechi
in sé qualche interesse al momento: questo e il metodo che
dovete seguire, se siete interessati a quella ricerca universale,
che e la ricerca della felicità. Chiunque vi dica diversamente,
costruisce la propria felicità sulle parti che spettano di
diritto a voi".
Il mio contributo a questa
ricerca sta nel darvi l'indicazione, che per me è stata fondamentale,
di cercare anche nel vostro cuore, nella vostra famiglia e nella vostra
casa.
Se ognuno di noi è in
pace con se stesso, ci sarà pace nella famiglia.
Questo indirizzerà anche
ogni nostra energia verso di noi e non la disperderà negativamente
contro i nostri simili. E ciò non significa diventare freddi
egoisti, che ignorano tutto e tutti.
Significa invece creare tanti
individui forti e onesti che daranno vita a gruppi forti e onesti,
a città e a nazioni forti, oneste e felici.
E, qui, ancora, ribadisco un
mio vecchio concetto, per cui, come non posso aiutare materialmente
qualcuno, se io stesso sono nella condizione di dovermi fare aiutare,
così non posso dare felicità ad altri se io stesso non
ho trovato la mia felicità, fiducia agli altri se non ho fiducia
di me stesso, amore ad alcuno se non sono capace di amare. "Se vuoi
che tutto il mondo ti ami, devi essere tu ad amare tutto il mondo".
In questa nostra ricerca inoltre È importante che evitiamo
sempre di presumere di poter giudicare le scelte degli altri. Infatti,
la nostra capacità di meravigliarci onestamente sta alla base
della vita nel mondo.
Dice Chesterton: "Il mondo
non languirà mai per mancanza di meraviglie, ma soltanto quando
l'uomo cesserà di meravigliarsi".
La cosa per noi essenziale,
quindi, sarà di combattere per la vita in ogni suo momento
e di vivere consapevolmente ogni momento, della "nostra" vita. Perché,
la vita è un continuo rifare noi stessi, Sinché alla
fine sapremo come vivere."
Marcello Bonazzola
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