La decadenza del viaggiare
Volo NO4599 Marsa Alam-Verona 23 -5-2025

Consideratemi pure un vecchio rimbambito, ma questa ve la voglio raccontare. In oltrte mezzo secolo ho accumulato almeno 5.000 ore di volo con la metà delle compagnie aeree del pianeta. Da Qatar Airways al monomotore con galline fra i passeggeri, in Senegal. Anno per anno ho visto gli aeroporti diventare mercatini di cianfrusaglie lunghi centinaia di metri da visitare forzatamente, cataste di sedili scomodissimi e in quantità sempre insufficiente, spazi di repressione per fumatori, addirittura tre controlli doganali. Anno per anno ho visto assomigliare gli addetti al check-in, le hostess e gli stewards a burocrati da ufficio fiscale più che ad accoglienti addetti al servizio clienti. L'Italia non è mai stata leader mondiale dei servizi aerei. La decantata Alitalia in cinque anni non è mai riuscita a ridurre l'attesa di tre ore a Trapani, per la coincidenza verso Lampedusa. Ho volato sui Fokker di una compagnia italiana che la settimana seguente ne ha fatto schiantarse uno sul Gargano. Ma non ho mai visto un volo dal livello così basso come il NO4599 Marsa Alam-Verona del 23 -5-2024 della NEOS. La quale non è una compagnia low cost, perchè per la stessa distanza fa pagare i biglietti anche 8 volte più delle vere compagnie low cost.
Normalmente la partenza registra un discorsino del pilota che si presenta e offre qualche informazione sul volo e sul tempo. Il volo NO4599 preferisce l'anonimato, forse perchè il pilota si vergogna di pilotarlo. Ma questo non è importante. Il carattere primario di questo volo notturno è il buio. Ma non il buio usato di notte in tutti i voli, no, qui il buio è totale, senza nessuna luce di fondo. La sola fonte luminosa è quella piccolissima del divieto di fumo, perchè alla compagnia stanno più a cuore i divieti dei diritti, e quella di una quindicina di minuscoli tablets appesi al soffito che per 4 ore ti bombardano di sola pubblicità: nei 400 spot che ho sopportato ho imparato il nome di marche che eviterò per l'intera vita. Il buio è tale che il corridoio risulta popolato di ombre zombies con stewards irriconoscibili. In teoria potremmo accendere le lucine del passeggero. Peccato che il progettista ubriaco abbia collocato i faretti per accendere i quali devi sdraiarti sul passaggero vicino e una volta acceso il tuo, la luce punta su due sedili invece che solo su uno. Se tu vuoi leggere e il tuo vicino dormire si apre un conflitto severo. Ho ceduto al vicino assonnato, consentendogli, fra un russamento e l'altro, di fare un figlio con la compagna, tanto era il buio in cabina. Appena seduto, segnalo a uno steward, nei 5 minuti di luce iniziale, che la mia cintura la parte destra che deve infilarsi nel dispositivo di sicurezza, è lunga 20 centrimetri. L'allaccio così non è al centro del bacino, ma sull'anca. La risposta non è: "Capisco, lo farò presente", ma un secco: "E allora? Va bene così!". Poi chiedo dove è la lucina personale, lo steward mi guarda con faccia schifata si sdraia su me e il vicino e l'accende, senza una battuta di scuse per il progettista ubriaco.
L'oscurità della cabina è quasi totale. Il bagno non è segnalato ma pensi che sia in fondo. Tutto il corridoio è affollato di gambe e piedi che sporgono, minacciosi come pietre su un sentiero montano, per cui il viaggio è tutto un inciampo seguito da scuse continue e piccoli ematomi. Arrivato in fondo il bagno non lo trovo, forse per buio. Proverò sul davanti, magari su un altro volo.
Il massimo è arrivato col servizio-pasto. Nell'ombra vedi scivolare due figure visibili solo dalla camicia bianca. Le luci non si accendono, come capita sempre. Devi mangiare e bere al buio, forse perchè per NEOS è più romantico o forse perchè non devi vedere quello che ti danno. Quello che trascina il carello dovrebbe chiedermi se o cosa voglio mangiare, ma non lo fa. Quello che spinge, mi chiede cosa voglio da bere. Chiedo se il bere è alternativo al mangiare e poi segnalo che mangiare al buio saràun problema. Mi sbatte sul tavolino un vassoietto, si sdraia su di me e sul vicino e accende la luce svogliandolo. Faccio presente che non ho mai fatto un viaggio al buio completo e la risposta è: "E' nervoso perchè ha finito la vacanza! Se non le piace la nostra Compagnia ne prenda un'altra".
Da bere chiedo vino bianco e mi arriva un bicchiere di carta pieno a metà, mentre la signora dall'altra parte del corridoio si bea con un flute di cristallo pieno fino all'orlo. E' il nuovo stile, come alle medie dalle suore. Bacchettare l'impertinente e punirlo.
Una cosa va riconosciuta a NEOS. Siamo arrivati vivi. Il che è sempre meno certo in questa era di decadenza del viaggiare.