La prevenzione che non abbiamo fatto (e che non faremo)

1. Premessa

7 Aprile 2020 fonte >
John Hopkins University
  contagiati deceduti %
Usa 379965 11851 3,1
Spagna 140511 13897 9,9
Italia 135586 17127 12,6
Germania 105604 1905 1,8
Francia 98984 8911 9
Gran Bretagna 55940 6159 11
Siamo i primi al mondo per numero di morti. Abbiamo la percentuale più alta di mortalità fra i contagiati. Almeno per ora. Può darsi che alla fine i dati diventino simili. Ma per ora c'è solo una possibile spiegazione, in attesa di smentita: i nostri operatori sanitari saranno anche bravi, ma il sistema sanitario e politico italiano è un disastro e la prevenzione primaria è morta.

2. Il protocollo
Il protocollo è un complesso di regole e procedure cui ci si deve attenere in determinate attività, o in certi frangenti. Cosa deve fare un poliziotto che riceve una denuncia? Cosa deve fare un Comune in caso di incendio o terremoto? Non esiste lavoro o professione che sia esente da regole e procedure cui attenersi nella quotidianità e in casi d'emergenza. Cosa devono fare i residenti di un grande palazzo, di un grattacielo d'uffici, di una scuola quando suona un allarme?
Il protocollo prevede la quasi totalità dei casi possibili e previene le conseguenze peggiori di un pericolo o disastro, prima di conoscere il carattere e l'entità dell'emergenza. In questo caso si chiama protocollo d'emergenza.

Nessuno può sapere quale sarà la prossima epidemia da contagio, ma sappiamo che c'è questa possibilità. Il protocollo serve per evitare che in situazione drammatica si debbano prendere decisioni, senza sapere chi deve farlo e quali opzioni esistono. Un'epidemia causata da qualsiasi agente morboso richiede ovvie precauzioni, come le seguenti, che chiameremo di prevenzione primaria. Che è ciò che si fa in assenza di emergenza.

3. Prevenzione primaria

1. Essenziale è sapere chi deve decidere cosa. Una sola fonte decisionale ed una sola fonte informativa è la regola minima in ogni emergenza, dalla guerra al terremoto.
In presenza di alcuni indicatori (per esempio, 1000 morti) viene decretato lo stato massimo di emergenza, viene sospesa la legislazione ordinaria e viene nominato qualcuno con pieni poteri temporanei. Niente appalti, niente conflitti di competenze: comitati e consulenti a piacere, ma anonimi e irresponsabili.

2. Tutti gli operatori sanitari e sociali (cioè tutti coloro che si prendono cura delle persone, dai sanitari, agli assistenziali, agli educatori) devono essere controllati circa il loro livello di salute, e dotati di tutti i presidi indispensabili per evitare un contagio e, tramite loro, il possibile contagio delle persone (pazienti/utenti).
Questo implica avere un registro preciso di tutti gli operatori socio-sanitari-assistenziali in servizio, e che tutti i servizi in cui lavorano siano messi in grado di affettuare controlli immediati e universali, e che dispongano di adeguate riserve di presidi individuali (almeno 5-10 volte maggiori di quelli d'uso ordinario).

3. Un'epidemia richiede l'incremento veloce della forza lavoro. E' facile prevedere che richieda un numero di operatori almeno doppio o triplo di quello ordinario. Questo implica l'esistenza di un "esercito socio-sanitario" di riserva, composto da operatori pensionati, volontari, studenti dell'ultimo anno dei corsi della sanità, dell'assistenza, dell'educazione. Tutti "riservisti" da richiamare per l'emergenza e anch'essi sottoposti a controlli sanitari periodici, nonchè di presidi sanitari individuali.

4. In presenza di predefiniti indicatori, tutti i mezzi di trasporto persone (aerei, treni, bus, metropolitane, ecc.) devono essere bloccati. I cittadini possono muoversi solo con mezzi propri. Nessuno straniero entra nel paese, e nessun cittadino esce dal Paese.

5. Un' epidemia, presumibilmente, produce un'eccedenza di decessi. Questo richiede che in tempi di normalità, ogni cimitero mantenga uno spazio libero pari al doppio di quello usato normalmente. In alternativa, vengono individuati e riservati spazi pubblici facilmente impiegabili come cimiteri.

6. Qualsiasi sia il fattore patogeno, la distanza sociale è indispensabile. In presenza di indicatori predefiniti (per esempio, 1000 morti) tutti i luoghi aggregazione - dai bar alle fabbriche - devono essere chiusi, a meno che non dispongano di accertate misure di distanziamento. Le quali devono essere approntate prima dell'emergenza. Tutte le Forze dell'Ordine - Vigili, Polizia, Carabinieri, Esercito- girano per le strade per disperdere e multare, denunciare o arrestare tutti coloro che non rispettano la distanza sociale.

7. Tutti i luoghi di segregazione (carceri, case di riposo, centri per disabili, centri e mense per senzatetto, ecc.) devono disporre di personale controllato sanitariamente e dotato di presidi individuali. Gli accessi dall'esterno vengono sospesi, a meno che i luoghi non dispongano di accertate misure di distanziamento. Le quali devono essere approntate prima dell'emergenza.

8. Tutti i luoghi di produzione (fabbriche, laboratori, uffici, ecc.) devono disporre di personale controllato sanitariamente e dotato di presidi individuali. e disporre di accertate misure di distanziamento. Le quali devono essere approntate prima dell'emergenza. Vi possono accedere solo lavoratori in grado di spostarsi su mezzi individuali.

9. Nessun esercito entra in guerra, senza sapere dove trovare le munizioni. Questo si evita in due modi: con le scorte e con una produzione autoctona.
Qualsiasi sia l'agente patogeno, mascherine, tute, occhiali saranno indispensabili, come le bombole e le macchine per la respirazione assistita. I laboratori di analisi sono essenziali. La prevenzione primaria esige che ogni Stato disponga di scorte di tutti gli strumenti vitali essenziali, che mantenga in vita almeno una grande fabbrica di presidi sanitari, e una decina di grandi laboratori di analisi, in grado di rispondere ad ogni emergenza.

10. Naturalmente è indispensabile che le tipologie di presidi indispensabili vengano decisi prima dell'emergenza. Quali mascherine servono ai sanitari, quali ai cittadini; come si distribuiscono; come si usano e si smaltiscono; quali macchine sono migliori: questo dibattito deve essere fatto e superato prima dell'emergenza.

11. Rendere abituale il telelavoro, è una necessità nei casi di emergenza. Chiudere le scuole di ogni ordine e grado, in presenza di indicatori pre-decisi è indispensabile. Buona cosa è prevedere una "scuola a distanza". La quale però richiede due pre-condizioni da mettere in atto nella vita ordinaria:
a - ogni allievo deve essere dotato di un dispositivo elettronico (pc. ipad, notebook), e una connessione web, così come deve avere un vocabolario
b - una settimana scolastica ogni anno deve essere dedicata alla simulazione della "scuola a distanza", perchè allievi e docenti imparino a farla

12. Ogni emergenza provoca un'amplificazione delle comunicazioni: dal telelavoro alla scuola a distanza, dalle tele-riunioni politiche agli inviati tv. E' essenziale, soprattutto in un'emergenza, che esista una rete telematica veloce ed afficiente.

13. Un'epidemia, come un'inondazione o un terremoto, tramortisce l'economia. L'emergenza dovrebbe rendere automatico, per il periodo della crisi, non la sospensione dei pagamenti ma il loro totale annullamento. Si tratta di eliminare dal calendario i mesi nei quali la crisi si protrae: affitti, debiti, mutui, bollette soppressi. I cittadini non devono essere i soli a pagare le tragedie, ma anche i padroni di casa, le banche, gli enti erogatori di energìa. Per l'alimentazione, ogni famiglia riceve un credito di tot euro a membro da spendere in negozi o supermercati, secondo una procedura veloce e decisa in tempi non emergenziali Tutti i lavoratori dipendenti in cassa integrazione. Per le imprese piccole e grandi i rimborsi saranno variabili, ma la velocità delle procedure predefinita.

NOTA
CINA
- Il 31 dicembre la Cina segnala dei casi di polmonite all'Oms.
- Il 9 gennaio 2020, il China CDC (il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie della Cina) ha identificato un nuovo coronavirus (provvisoriamente chiamato 2019-nCoV) come causa eziologica di queste patologie. Le autorità sanitarie cinesi hanno inoltre confermato la trasmissione inter-umana del virus.
- In totale il bilancio delle persone decedute a causa del Covid-19 sale a 1.383 (AGi-Agenzia Italia-14 Febbraio 2020).

Eravamo già in ritardo, ma se il 10 gennaio o il 15 febbraio 2020 avessimo provveduto alla metà dei punti sopraindicati, forse oggi conteremmo la metà dei morti.