Il Coronavirus ha realizzato il sogno di ogni regime totalitario
della Storia: coprifuoco universale e perenne (in nome della salute),
e silenziatore al dissenso (a favore dell'unità patriottica).
Il continuo richiamo al silenzio della critica, all'unità di
intenti, al marciare compatti in cosa differisce dalla condanna che
la Cina ha comminato al primo medico che ha segnalato il virus? La
mancata contabilità dei morti a casa, cioè il silenzio
sui decessi extra-ospedalieri, in cosa differisce dalle omertà
iniziale (e forse finale) dei cinesi? Queste parole non sono state
usate, ma il concetto di "disfattista" e "antipatriottico"
gira su tutti i mass media a stigmatizzare chiunque osi criticare
il regime. Siamo addirittura arrivati alla denuncia di un sindaco
che ha pesantemente criticato il Ministro degli Interni. Un passo
dal fascismo.
Il Parlamento è chiuso o aperto solo per la siesta: quante
leggi ha varato in due mesi? L'opposizione (che è anche la
maggioranza del Paese), per essere ascoltata deve andare a piagnucolare
dal Presidente della Repubblica.
Il coprifuoco universale e perenne è stato raggiunto con lo
slogan "state a casa", rilanciato come un mantra
da artisti che alloggiano in case dai 200 mq in su, magari con piscina
sul terrazzo, e che è diventato un urlo di battaglia per Sindaci
disperati e plagiati dal pensiero dominante, armati anche da droni
alla Blade Runner.
La prima cosa da notare è che il sacrificio chiesto ai cittadini
"per il loro bene", non è stato affiancato dalla
solerzia dello Stato nel fornire diagnosi, tamponi e presidi con velocità
e diffusività. Mentre milioni di cittadini vengono reclusi
ai domiciliari in modo severo e ossessivo, lo Stato omette di garantire
che i lavoratori della Sanità e dell'Assistenza siano controllati
e tutelati.
La seconda cosa da notare è che la soluzione "tutti
in casa" è facile e drastica, ma non tiene conto delle
decine di esigenze diverse e delle possibili (più ragionevoli)
alternative. Non stiamo affermando che il coprifuoco sia sbagliato
in assoluto, ma che dovrebbe essere limitato ad alcuni soggetti e
attenuato con molte deroghe che tengano conto di esigenze impellenti
per molti.
Non vi è dubbio che un contagiato debba stare a casa e lo
stesso debbano fare i conviventi, perchè potrebbero essere
contagiati asintomatici.
Lo stesso possiamo dire per chi presenta sintomi, anche se (per l'inefficienza
sanitaria) non è stato diagnosticato.
Ciò detto, va ricordato che il contagio avviene per prossimità,
cioè nella vicinanza fra estranei. Tant'è che tutti
hanno sottolineato l'importanza della distanza fra le persone e della
protezione di mascherine (se si trovano) e guanti. Ora, se non possiamo
uscire mai, e riceviamo la spesa a casa, che senso ha usare guanti
e mascherine? Non è pericoloso uscire di casa, ma avvicinarsi
troppo ad uno o più estranei. Allora perchè punire chi
esce: basterebbe punire severamente chi si avvicina ad un estraneo.
A parte queste contraddizioni, la casistica dei casi speciali è
infinita. Vediamone alcuni.
1. Una coppia NON contagiata, senza sintomi e senza impegni di lavoro
passa insieme 24 ore al giorno: chi danneggia se si sdraia su un prato
restando a distanza di due metri da altri?
2. Un soggetto NON contagiato, senza sintomi e senza impegni di lavoro,
chi infetta se corre da solo in un parco?
3. Una donna NON contagiata, senza sintomi e senza impegni di lavoro,
chi danneggia passeggiando da sola su un marciapiede (magari per distanziarsi
da un compegno violento)?
4. Una famiglia con 4 bambini senza nessuno contagiato o con sintomi,
che passa insieme tutto il giorno in 60 mq, chi infetta se esce un'ora
per far giocare i bambini ai giardinetti (magari concordando turni
con altre famiglie del vicinato)?
5. Un uomo che vive solo o in una famiglia senza contagi nè
sintomi, perchè non può fare un giretto nella sua auto
per distendersi?
6. Le chiese sono fra i pochi luoghi di aggregazione che consentono
la distanza di 2 metri fra i fedeli: perchè sono chiuse?
7. Si può fare la spesa al supermercato, osservando le regole,
ma non si possono comprare alcuni materiali (fra cui penne e quaderni):
che senso ha?
Certo, tutto ciò richiede organizzazione, controlli e sanzioni
severe, concrete e immediate (non denunce che si traducono in processi
irrealizzabili). In cambio ne guadagneremmo in minori effetti negativi
della clausura: coppie ai ferri corti, genitori isterici, bambini
o adolescenti depressi. Effetti negativi che esploderanno presto e
che mineranno la rinascita alla libertà. Se si mette qualcuno
a sorvegliare le code davanti ai supermercati, perchè non mettere
qualcuno che sanzioni e disperda gli eventuali assembramenti nei parchi?
Perchè non ci fidiamo, è la risposta: si sa che i sudditi
non sono responsabili come gli "esperti" e previdenti politici.
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