http://www.psicopolis.com/synaptica/DossierCOVID19/index.htm

 

 

 

 

J'accuse - Nel primo anniversario dei crimini e delle truffe di Stato (di Guido Contessa / Febbraio 2021) vedi .pdf


Cap. I - Il lockdown è un crimine

E' un crimine contro il diritto alla libera circolazione
Costituzione italiana - Articolo 16

Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.

E' un crimine contro la libertà di impresa (mai sospesa nemmeno in tempo di guerra)
Costituzione italiana - Articolo 41

L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali

E' un crimine contro il diritto alla salute
Costituzione italiana - Articolo 32

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

E' un crimine contro il diritto al lavoro
Costituzione italiana - Articolo 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

E' un crimine contro la Costituzione
E' da segnalare che tutte le eventuali restrizioni ai diritti alla circolazione, all'impresa, alla salute e al lavoro possono essere attuate solo per legge. Non è prevista la possibilità che le restrizioni siano decise da semplici DPCM.

Notazioni

  1. Il fatto molte democrazie siano ricorse a lockdown generalizzati è solo la prova della loro natura cripto-totalitaria
  2. Il lockdown generalizzato non è stato usato nemmeno durante i bombardamenti degli "alleati"
  3. Siccome lo Stato non è in grado di curare, impone gli arresti domiciliari universali (è come chiudere le strade perchè ci sono troppi incidenti)
  4. L'emergenza pandemìa è tale solo perchè non esiste un Piano anti-pandemico e non esiste la medicina territoriale
  5. La proibizione delle autopsìe ha reso possibili gli omicidi da errore sanitario e gli omicidi famigliari; gli ammassamenti di cadaveri nella sale mortuarie, il loro incenerimento e la sopressione dei funerali sono contro tutte le norme del codice penale (il Codice Penale contempla norme inerenti ai delitti contro la pietà dei defunti: artt. 407, violazione di sepolcro, 408, vilipendio delle tombe, 409, turbamento di un funerale o di un servizio funebre, 410, vilipendio di cadavere, 411, distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, 412, occultamento di cadavere, 413, uso illegittimo di cadavere).

Cap. II - Il virus è il killer, i Governi nazionale e regionali sono i mandanti e i complici

  1. E' ancora aperto il dibattito se col virus, nel 2020, ci siano stati più morti dell'anno precedente. Se il virus ha prodotto 100.000 morti (una delle quantità più alte del pianeta, in rapporto alla popolazione) il Governo è colpevole di procurata ecatombe (strage è quella dei 43 morti sul Morandi). Se invece non è vero che i morti da Covid sono eccedenti le normali morti per influenza o vecchiaia, il Governo è colpevole di procurata ecatombe economica e sociale.
  2. Il fatto che ci siano stati tanti decessi fra gli operatori socio-sanitari è la prova che il sistema Sanitario ha mandato al lavoro centinaia di operatori senza le necessarie protezioni, condannandoli a morte e spingendoli a contagiare migliaia di pazienti.
  3. Il fatto che i decessi nella seconda ondata (autunno-inverno) siano maggiori che nella prima, è la prova che l'emergenza dichiarata nella primavera del 2020 era causata da errori strutturali e cronici, non sanati nei mesi estivi (da giugno a ottobre).
  4. La maggioranza dei decessi è data dai soggetti ultrasettantenni. Difficile che questi siano stati contagiati nella famigerata "movida" o sulle piste da sci, nelle palestre o nei teatri. Lo stesso Presidente Conte ha dichiarato in tv che il 25% dei morti nella prima fase sono stati contagiati in famiglia. Lo slogan "State a casa" ha prodotto migliaia di contagiati e morti a casa.
  5. Il tragicomico balletto fra Governo e Regioni è servito a rendere difficile ogni attribuzione di responsabilità: in certi casi dovevano decidere le Regioni, in altri la competenza era del Governo.
  6. Il tragicomico balletto fra Governo e Comitati tecnico Scientifico è servito a rendere difficile ogni attribuzione di responsabilità: quando faceva comodo al Governo le decisioni erano del CTS; quando faceva comodo al CTS era il Governo a dover decidere.
  7. Mentre l'isterìa da Covid impazzava qualcuno ha calcolato attorno ai 10.000 i decessi per malattie diverse non curate o curate male, dal sistema sanitario troppo indaffarato causa pandemìa.
  8. Dai primi di novembre è in vigore il sistema dei colori: da allora abbiamo registrato circa 15.000 morti, ma a nessuno è venuto in mente che il sistema dei colori fosse sbagliato o inutile.

Cap. III - La grande truffa: il lockdown

  1. Chiudere tutto e togliere le libertà è più facile che fronteggiare la pandemìa.
  2. Quella attuale è la prima pandemìa della Storia, che ha visto isolare i sani e non i contagiati. I contagiati sintomatici costretti a casa, a infettare i famigliari, fino a farli diventare gravi e pronti per l'ospedale. Molti contagiati asintomatici, sono liberi di girare dove vogliono, perchè non vengono identificati se non a loro spese.

Lockdown: un'invenzione "democratica"

Per fronteggiare l'epidemia i lebbrosi (non i sani) vennero espulsi dalla comunità, banditi dalla società e confinati con la forza. Ai lebbrosi veniva data una tunica ed una campanella che doveva avvertire della loro presenza quando per motivi eccezionali venivano fatti uscire dai lebbrosari. Nel 580 la prima casa di segregazione per lebbrosi fu aperta a Châlous. Il Re Longobardo Rothari ordinò che i lebbrosi venissero espulsi dalla comunità.

Il termine quarantena (da Wikipedia) risale ai tempi biblici delle scritture ebraiche. Come si può leggere nelle scritture di Levitico 13:1-59 14:38, 46 e in quelle di Numeri 19:11-13. Secondo la Legge, chi aveva o si sospettava che avesse una malattia contagiosa veniva messo in quarantena, vale a dire veniva allontanato dagli altri o isolato per un certo tempo. Periodi di quarantena di sette giorni erano richiesti nei casi sospetti di lebbra che riguardavano persone, indumenti e altri oggetti, o case......

Venne poi usato dagli equipaggi delle navi come misura di prevenzione contro le malattie che imperversavano nel XIV secolo, fra cui la peste. Un documento del 1377 stabilisce che prima di entrare a Ragusa, l'odierna Dubrovnik in Croazia, era necessario passare 30 giorni (una trentina) in un luogo isolato, di solito le vicine isole di fronte la costa, in attesa dell'eventuale manifestarsi di sintomi di peste. Nel 1448 il Senato veneziano prolungò il periodo d'isolamento fino a 40 giorni dando origine al termine quarantena (originariamente, forma veneta per quarantina).

Altre malattie si prestarono alla pratica della quarantena prima e dopo la devastazione della peste:

  • tutti i soggetti affetti da lebbra, storicamente isolati dalla società;
  • i tentativi atti a contenere l'invasione della sifilide nell'Europa del Nord nel 1490 circa;
  • l'avvento della febbre gialla in Spagna all'inizio del XIX secolo;
  • l'arrivo del colera asiatico nel 1831;

Venezia fu la prima ad emanare provvedimenti per arginare la diffusione della peste, nominando tre tutori della salute pubblica nei primi anni della Peste Nera (1347), seguì poi Reggio Emilia nel 1374. Il primo lazzaretto fu fondato da Venezia nel 1403, su una piccola isola contigua alla città; nel 1467 Genova seguì l'esempio di Venezia. Nel 1476 il vecchio ospedale per lebbrosi di Marsiglia fu convertito in un ospedale per gli appestati: il grande lazzaretto di questa città, forse il più completo nel suo genere, è stato edificato nel 1526 sull'isola di Pomgue. Le pratiche in tutti i lazzaretti del Mediterraneo non erano differenti dalle procedure inglesi nei commerci con il sudovest asiatico e con il Nordafrica.

Con l'approssimarsi del colera, nel 1831 furono costruiti nuovi lazzaretti nei porti occidentali (notevole è lo stabilimento immenso vicino a Bordeaux), dopodiché vennero usati per altro.

  1. Mentre si spingevano i contagiati non gravi a "stare a casa", e mentre si facevano fallire imprese e bruciare posti di lavoro con i lockdown, tutti trascuravano (e trascurano) le numerose altre possibili fonti della diffusione del virus:
    • nessun controllo sulla efficacia delle famigerate mascherine (che ancora oggi, dopo un anno, non si sa per certo quali servono a cosa)
    • nessuna diffusione dei sanificatori ambientali dell'aria (che vengono regolarmente reclamizzati in tv)
    • nessuna seria politica di controllo dei trasporti urbani
    • nessun isolamento degli asintomatici (molti dei quali non vengono nemmeno identificati, perchè i tamponi sono a pagamento)
    • nessun tracciamento dei contagiati (vedi il fallimento dell'app Immuni)
    • nessun controllo dei rifiuti sanitari delle abitazioni private (che percorso fanno i materiali infetti dei contagiati "a casa"?)
  2. Prima si diffonde un protocollo serrato per i pubblici esercizi, le palestre, le stazioni sciistiche (persorsi separati, distanze, separatori in plexiglas, sanificazioni, ecc.) poi si ordina la chiusutra generalizzata.

Cap. IV - La grande manipolazione

A un anno dalla comparsa della pandemìa in Italia ancora non esiste un protocollo nazionale di cura ospedaliera. Combinazione di farmaci, sangue iper-immune, monoclonali: ogni reparto sperimenta. Non dovrebbe essere difficile registrare i reparti con il minor numero di decessi, e rendere protocollo nazionale le cure dimostratesi efficaci. Ma così non è.

A un anno dalla comparsa della pandemìa in Italia ancora non esiste un protocollo di cura precoce nelle abitazioni. Malgrado decine di medici volonterosi sul territorio abbiano salvato centinaia di vite con interventi precoci casa per casa, le loro procedure non sono state prese in considerazione a livello nazionale.

Oggi, lo slogan degli ottimisti filo-regime (che nella prima ondata ci ammorbavano con "andrà tutto bene" e "restiamo a casa", e nella seconda con "scaricate l'app Immuni") è: vaccino, vaccino, vaccino! Il primo vaccino da fare (in settembre-ottobre) era quello anti-influenzale, essenziale per distinguere i sintomi del Covid da quelli influenzali. La cosa è finita nel silenzio perchè sono mancati i vaccini, le siringhe o gli infermieri vaccinatori.

Il Vaccination day del 27 dicembre è stato un patetico spot europeista, simile al taglio dei nastri della prima Repubblica. Il nastro veniva tagliato, l'opera inaugurata e la sua realizzazione lasciata al caso. Dopo questa data "storica" sono cominciati i problemi. Tralasciamo le vergognose figure della UE e dell'Italia sui contratti e le forniture. Tralasciamo anche la buffonata delle "Primule", con tanto di spot televisivi. Tralasciamo il fatto che i vaccini non arrivano, e quando arrivano non si trovano le sirighe, o non ci sono i vaccinatori. Tralasciamo il fatto che non esiste un'anagrafe nazionale dei vaccinati. Tralasciamo il tragicomico burocrate che in tv a Natale starnazzava: "Il Piano Vaccinale è pronto".

Il problema è che un vaccino è tale se rende immuni e quindi non infettivi. Se mi vaccino riduco al minimo il rischio di essere contagiato, e dunque divento a mia volta non infettivo. Quindi basta con la mascherina, e via ad abbracci e libertà di movimento. Invece no.
Le case produttrici hanno messo nei contratti che non si assumono responsabilità per i danni vaccinali: reazioni avverse o inefficacia. I vaccini non è chiaro se rendano immuni al 60-70-80-90 %. Non è chiaro se l'immunità dura 3 mesi o 6 mesi o 1 anno. Non sappiamo se l'immunità si estende a una o più delle varianti del virus. Non è nemmeno sicuro che gli immunizzati da vaccino non siano contagiosi. Risultato: tu ti vaccini e ti assumi tutti i rischi; in cambio, continui a portare la mascherina, mantenere le distanze e stare a casa.