L'IMMENSA BALLA DELLA RICERCA SUL CANCRO
La guerra del cancro è stata definitivamente vinta cinquant'anni
fa, ma nessun medico oncologo-ospedaliero ve lo confesserà mai.
In realtà, la storia della "scoperta della cura del cancro"
è vecchia, molto più vecchia, vecchia di almeno 150 anni,
o forse più, volendo risalire fino a Ippocrate di Kos e a ciò
che dicevano i medici romani già nel Secondo Secolo Dopo Cristo..
Phillip Day, nel suo libro "Cancro, se vuoi la vita prepara la verità",
Credence Publications, 2003, riprende gran parte del lavoro fatto dal grande
scienziato americano Ernest Krebs, con le sue riscoperte in merito all'utilizzo
della vitamina B17 nella cura del cancro.
Ciò che segue sono appunti parzialmente tratti da diversi testi fra
cui il libro di Phillip Day, di cui comunque, da parte dell'autore del presente
lavoro, dott. - anonimo -, non si condivide la teoria trofoblastica
come noxa eziopatogenetica, preferendo invece ritenere il tumore come una
"semplice conseguenza di carenze vitaminiche protratte nel tempo con
successiva impossibilità da parte delle cellule vecchie di andare
incontro alla normale apoptosi per carenza estrema di vitamine adatte al
normale funzionamento apoptotico insito nel sistema del DNA".
In questa luce, la vitamina B17 è una vitamina naturale di "seconda
linea" che interviene quando le vitamine naturali (vedi : "vitamine
NATURALI che fanno suicidare i tumori") risultano essere insufficienti
a tenere sotto controllo il turn-over cellulare, e cloni di cellule maligne
hanno iniziato a formarsi nell'organismo, eludendo, almeno in parte, le
difese immunitarie normalmente preposte, in primis nei linfonodi prossimali
al tumore, come i linfociti Natural Killer .
La storia "moderna" della vitamina B17 iniziò nel 1830,
quando due scienziati francesi, Roubiquet e Bontron-Chariand, purificarono
per la prima volta una strana vitamina, a cui fu dato il nome di Amigdalina
o vitamina B17.
Sette anni dopo, due scienziati tedeschi, Von Liebig e Woehier, scoprirono
che questa strana vitamina, normalmente contenuta in tutti i semi della
frutta (ad eccezione degli agrumi) poteva essere scomposta da uno specifico
enzima, e soltanto da esso, in ioni-Cianuro, Benzaldeide e Glucosio.
Il passaggio all'uomo, per terapie medico-oncologiche, seguì di pari
passo, essendo anche nota nella Medicina Classica Occidentale l'utilizzo
dei semi amari della frutta per la cura di una strana malattia metabolica,
a quel tempo molto rara, chiamata "cancro", ma che era conosciuta
fin dall'antichità: ad esempio, nel Secondo Secolo Dopo Cristo i
medici romani si erano accorti che il cancro era frequente nella popolazione
povera di Roma e non di coloro che vivevano nelle campagne, ed avevano messo
in relazione questa strana malattia con un'alimentazione troppo proteica
e amidacea (legumi iperproteici come le lenticchie e pane povero di cattiva
qualità).
Già allora era anche nota a tutti i medici romani la famosa affermazione
di Ippocrate di Kos, fondatore della Medicina Classica Occidentale, in merito
alle cure del cancro: ".il cancro non si cura con il ferro del chirurgo,
ma con la dieta vegetariana e le erbe mediche.
Così come era anche ben nota un'altra grande massima del grande medico
greco: ". fa che la medicina sia il tuo cibo, e che il cibo sia la
tua medicina."
(Nota dell'autore del presente lavoro, dott. Giuseppe Nacci: personalmente
si ritiene che se il paziente tumorale è in grave pericolo di vita
immediata, l'intervento chirurgico debba sempre essere eseguito; sicuramente,
ai tempi di Ippocrate la chirurgia non era paragonabile a quella attuale).
Così, quindici anni dopo le prime esperienze scientifiche francesi,
nel 1845, la rivista medico-scientifica francese "Gazette Medicale
de Paris", (1845, No. 13, pp.: 577-582) e, successivamente, anche quella
tedesca "Journal Chirurgie und Augenheilkunde"(1846, No. 35, pp..
7-28), descrissero il primo caso di terapia metabolica con vitamina B17
per la "cura del cancro", ad opera del medico russo Inosmetzeff,
professore presso l'Università Imperiale di Tutte le Russie di Mosca:
la terapia era stata eseguita su un ventenne tumorale, e la terapia era
consistita in 46 grammi di Amigdalina somministrata per 3 mesi; il grande
medico russo aveva curato anche una donna di 48 anni, con estese metastasi
da cancro ovarico, e questa donna, nel 1845, risultava essere ancora viva
dopo ben 11 anni dalla terapia metabolica con Amigdalina: in entrambi i
casi, il dott. Inosmetzeff affermò di non aver notato mai effetti
collaterali da parte della vitamina scoperta dai francesi nel 1830 e meglio
caratterizzata dai tedeschi nel 1837.
Ma fu soltanto più di un secolo dopo, nel 1950, che uno scrupoloso
ricercatore americano, Ernest Krebs, iniziò a curare di nuovo il
cancro con questa strana vitamina, che, dopo averla fatta bollire, evaporare
in alcool, e quindi decantare in piccoli cristalli bianchi, ribattezzò
"Laetrile".
La parola "Laetrile" è un acronimo della parola "LAEvomandeloniTRILE-glucoside.
Essa è quasi equivalente all'Amigdalina naturalmente contenuta nei
semini amari della frutta, con l'unica differenza di una molecola in meno
di glucosio. Infatti la sua struttura chimica è: D-1 mandelonitrile-beta-glucuronide,
mentre l'Amigdalina è D-mandelonitrile-bi-glucoside.
Esistono almeno una dozzina di altri glucosidi cianogenetici (nitrosilidi)
simili all'Amigdalina, contenuti in ortaggi, frutta (compresi i limoni),
cassava, legumi e cereali (Oke: "the role of hydrocyanic acid in nutrition",
in "World Review of Nutrition and Dietetics", Vol. II, Bourne
G.H., ed. Basel: S.Karger, 1969, pp.: 170-198; Krebs E.: "The Nitrilosides
in Plants and Animals", New Rochelle: Arlington House, 1974, pp.: 145-164).
Nota: nel sito , al capitolo 5 ("Piante che fanno suicidare il cancro")
sono riportate diverse di queste piante ricche di vitamina B17, accanto
anche alla menzione di un altro centinaio di vitamine con funzioni simili
(induzione di morte in cellule tumorali, senza danno alle cellule sane),
anche se con meccanismo diverso (attivazione delle endonucleasi e apoptosi
della cellula tumorale stessa per frammentazione del suo stesso DNA).
La vitamina B 17 è una molecola stabile, chimicamente inerte e non
nociva se assunta nelle giuste quantità appropriate e sotto controllo
medico. Il dosaggio iniziale raccomandato nell'adulto è di 4-5 semini
amari al giorno se semini amari di albicocca (quantità maggiori o
minori se di altro frutto) per la prima settimana, salendo o meno di dosaggio
nella settimane successive, a discrezione del medico, fino a raggiungere
valori che devono essere accuratamente calcolati in funzione dell'emi-vita
biologica della vitamina B17, delle analisi urinarie (presenza di Tiocianato
di sodio e di acido ippurico in quantità tale da far presumere un
superamento della soglia-limite ritenuta compatibile per la terapia in atto),
della massa ematica e corporea del paziente, della buona o cattiva funzionalità
epatica, renale e di altri organi, della possibile colliquazione massiccia
della massa tumorale con possibile exitus per blocco renale irreversibile,
etc..
La farmaco-cinetica della vitamina B17 è complessa e di essa bisogna
tenerne conto. In letteratura medica e/o fitoterapica sono stati riportati
episodi di avvelenamento mortale in bambini dopo ingestione di cibo particolarmente
ricco di vitamina B17, come bacche di piante particolari, in genere non
abitualmente consumate nelle tradizioni alimentari delle varie culture del
mondo (ma estremamente interessanti quindi per la cura del cancro), oppure
mandorle amare, notoriamente molto più ricche di vitamina B17 dei
semini amari di albicocca. Il decesso nei bambini è più facile
a causa della più elevata concentrazione di vitamina B17 che si ha
nei soggetti di piccola corporatura come il bambino rispetto all'adulto,
della più piccola massa del fegato, organo elettivo per la detossificazione
ematica da vitamina B17, e forse da una minor capacità funzionale
degli enzimi epatici.
Personalmente si è provato ad ingerire quantità sempre più
crescenti di semini amari triturati di albicocca, di ciliegia, uva, anguria,
melone, etc. riscontrando in una sola occasione un po' di nausea e cefalea:
la causa di tale episodio fu, in base a studio retrospettivo della quantità
di vitamina B17 ingerita da chi scrive, nel non aver rispettato la curva
farmaco-cinetica stimata per un emi-dimezzamento biologico di 20 ore, curva
facilmente ricavabile da testi vari e/o stimabile altrimenti, ad esempio
con la "Teoria dei Traccianti" riportata al capitolo decimo del
libro "Terapia dei Tumori con Gadolinio 159 in Risonanza Magnetica"
( www.lecurenaturali.com/libroterapiatumori.htm
).
Sempre dietro valutazione medica, si deve interrompere il trattamento di
tanto in tanto; i semini devono essere ben masticati o precedentemente triturati;
la terapia dev'essere immediatamente sospesa in caso di nausea; i semini
non devono mai essere assunti tutti assieme, ma distribuiti nell'arco dell'intera
giornata. In merito ai semini amari di albicocca, è vietato assumerne
più di sei semini nello spazio di tempo di un'ora, pur in condizioni
di salute ottimale..
L'avvelenamento da vitamina B17 non è l'unico possibile; anche altre
vitamine naturali, assunte in quantità eccessiva, possono condurre
a morte: ad esempio, in testi di medicina è ancora riportato l'episodio
avvenuto ai primi anni del XX secolo, quando esploratori artici morirono
di intossicazione da vitamina A dopo aver mangiato grandi quantità
di fegato di orso polare, abbattuto mesi prima per ragioni di sostentamento
alimentare.
L'unica vitamina che sembrerebbe esente da pericoli di intossicazione sarebbe
la vitamina C, la cui quantità può anche superare i cinquanta
grammi giornalieri.
Ritornando alla vitamina B17, Krebs scoprì che il composto reagisce
all'enzima Beta-glucosidasi: quest'ultimo è caratteristico di molti
tumori, ed è praticamente assente nelle cellule sane; in tale reazione,
l'enzima scinde l'innocua vitamina B17 in due potenti veleni: ioni-Cianuro
e Benzaldeide, quest'ultimo un potente analgesico (anti-dolorifico). Queste
due sostanze, prodotte in piccole quantità dalle stesse cellule tumorali,
si combinano allora fra loro all'interno stesso delle cellule tumorali,
producendo una sostanza estremamente tossica che uccide la cellula stessa
in una sorta di pseudo-apoptosi.
Piccole quantità di questo veleno possono risultare quindi ancora
attive, dopo la morte della cellula tumorale, e passare in circolo, essendo
il tumore, generalmente, ben vascolarizzato in periferia.
Viceversa, le cellule sane contengono un altro enzima, la Rodanese, il quale
è presente nelle cellule in quantità inversamente proporzionale
alla Beta-glucosidasi; se la B17 entra in contatto con le cellule sane,
la Rodanese neutralizza gli ioni-Cianuro e ossida la Benzaldeide. I due
prodotti di derivazione così ottenuti, il Tiocianato e l'acido benzoico,
sono invece addirittura benefici per il nutrimento delle cellule sane; l'eventuale
eccesso di tali prodotti secondari viene eliminato per via urinaria.
Diventa pertanto chiaro che l'enzima Beta-glucosidasi produce ioni-Cianuro
dai cibi nitrilosidi; si noti che gli ioni-Cianuro devono essere liberati
dall'involucro della vitamina B17 o dal suo derivato Laetrile. Gli ioni-Cianuro
non sono presenti liberamente nel cibo; vengono prodotti solo all'interno
della cellula tumorale stessa perché solo al suo interno esiste l'enzima
specifico (Beta-glucosidasi).
Nel 1947, Fishman e Aniyan così scrivevano sull'importante rivista
medica Journal Biol. Chem. (Fishman W: The presence of high beta-glucuronidase
activity in cancer tissue, J. Biol. Chem No. 169, pp.: 449-450): ".in
tessuti prelevati da carcinomi maligni (cancri) di vari organi, compresi
seno, utero, stomaco, pareti intestinali ed esofago, è stata rilevata
un'attività della beta-glucosidasi da 2 a 36 volte superiore rispetto
ai tessuti adiacenti non interessati.. Metastasi dei linfonodi derivanti
da cancri originatisi in vari organi contenevano beta-glucosidasi in concentrazioni
più elevate rispetto ai linfonodi non interessati..".
Sulla prestigiosa rivista Science, sempre in quell'anno (Fishman W: A comparison
of beta-glucoronidase activity of normal, tumor and lymph node surgical
patients, Science, No. 106, pp.: 66-67, 1947), essi aggiungevano: ".la
Beta-glucosidasi elevata è probabilmente una caratteristica propria
delle cellule tumorali."
Krebs, nel suo libro "Nitrilosides (Laetriles)", alle pagine 189-204,
dichiara:
"Oltre agli alti livelli di Beta-glucosidasi, le lesioni maligne sono
caratterizzate da una generalizzata e profonda carenza di Rodanese, come
riferito da Homberger, Mendel, Rodney e Bowman. Rosenthal riferì
di una diminuzione pari all'80% della Rodanese in tessuti tumorali epatici,
ed una simile diminuzione fu rilevata nelle invasioni leucemiche dei tessuti.".
Il ricercatore James South spiega la biochimica essenziale di ciò
che accade quando una persona si alimenta con cibi nitrilosodici o assume
la B17 sotto forma farmaceutica, sia come Laetrile che come Amigdalina:
".Queste due proprietà delle cellule tumorali (un eccesso di
Beta-glucosidasi, che disgrega il Laetrile ed una deficienza di Rodanese,
per la disintossicazione dell'acido cianidrico, sono chiamate in causa come
spiegazione sia del perché il Laetrile uccida le cellule tumorali
e del perché esso non risulti preferibilmente disgregato dalle cellule
tumorali in ioni-Cianuro, Benzaldeide e zucchero. Le cellule tumorali saranno
di conseguenza avvelenate, dato che le cellule tumorali sono carenti dell'enzima
Rodanese, dotato di azione disintossicante dall'acido cianidrico. Se dell'acido
cianidrico fuoriesce dalle cellule tumorali, le cellule adiacenti normali
saranno in grado di disintossicarsi da esso attraverso il loro enzima Rodanese.".
Ma, sempre che le quantità non eccedano le capacità del fegato
e di altri organi di depurare il sangue da tale veleno indesiderato: in
tal senso è compito del medico curante, dalle analisi del sangue,
dall'esame clinico del paziente, valutare l'andamento della terapia metabolica.
L'enzima Rodanese demolisce l'acido cianidrico per produrre una sostanza
non tossica: il Tiocianato. Come nota Oke, "la Rodanese è largamente
distribuita in tutti i tessuti, presentando le concentrazioni più
alte nel fegato. Il processo di disintossicazione può dunque aver
luogo in tutte le parti del corpo, ma il fegato sarà l'organo cardine.
Quando l'acido cianidrico (Cianuro) viene convertito in acido tiocianico
(Tiocianato), si ottiene una riduzione della tossicità di almeno
200 volte.".
Quando la Beta-glucosidasi disgrega il Laetrile, viene rilasciato nell'interno
della cellula tumorale Benzaldeide e ioni-Cianuro.
Numerosi studi sull'uomo hanno utilizzato lo stesso Benzaldeide come farmaco
anti-cancro (Kochi M.: Antitumor activity of Benzhaldehyde, Cancer Research,
64, pp.: 21-23, 1980); Kochi M.: Antitumor activity of Benzhaldehyde Derivative,
Cancer Research, 69, pp.: 533, 1985). Kochi così afferma nel 1980:
" .non sono stati rilevati effetti tossici, inclusi disturbi ematologici
o biochimici, anche in caso di ripetute somministrazioni prolungate di Benzaldeide."
Tatsumura utilizzò una dose totale media di 393 grammi di un analogo
della Benzaldeide, che si riconvertiva poi in Benzaldeide, ed ottenne un
tasso di risposta positiva pari a circa la metà dei 24 pazienti sottoposti
al trattamento: ".Un attento monitoraggio non dimostrò alcun
effetto nocivo da parte del farmaco a dosi tanto elevate. Una completa liquefazione
necrotica del tumore fu riscontrata in 2 su 3 casi nei quali è stato
possibile effettuare un esame istologico.".(Tatsumura T.: 4,6-O-Benzylidene-glucopyranose
(BG) in the treatment of solid malignant tumour - an extended Phase I Study,
Br. J. Cancer, 62, pp.: 436-439, 1990).
Dean Burk dichiarò nel 1971, nel corso del Settimo Congresso Internazionale
di Chemioterapia a Praga: "Test in vitro su carcinoma ascitico di Ehrlich
(un tipo di cultura di cellule tumorali) hanno rilevato che, se il solo
acido cianidrico ha ucciso l'uno per cento delle cellule e il solo Benzaldeide
ne ha ucciso il 20 per cento, la combinazione dei due è stata efficace
su tutte le cellule: Amigdalina e Beta-glucosidasi insieme, sono anche state
efficaci nell'eliminazione del 100 per cento delle cellule di tumore ascitico,
causata dalla liberazione delle due sostanze chimiche stesse." (Griffin,
G. Edward, World Without Cancer).
Ma già nel 1950, Krebs capì di aver urtato interessi economici
molto grandi: le Multinazionali chemio-farmaceutiche, impossibilitate ad
ottenere una registrazione o a rivendicare diritti esclusivi sulla vitamina
B17, lanciarono una lunga campagna denigratoria contro i semini amari di
albicocca, convincendo così l'intera popolazione americana della
loro supposta pericolosità.
Attualmente, la spesa per il cancro ammonta a circa un decimo della spesa
sanitaria totale negli Stati Uniti e, secondo i dati dell'American Cancer
Society, la spesa totale per il cancro, diretta e indiretta, per ospedali,
medici, infermiere, oncologi, ricerche di laboratorio, ammonta ad oltre
100 miliardi di dollari l'anno.
Il Daily Express del 6 agosto 2000, così commentava il conflitto
d'interessi delle Multinazionali chemio-farmaceutiche con gli organi governativi
deputati alla salvaguardia della salute pubblica:
"I dirigenti del Committee on Safety of Medicines (Comitato per la
sicurezza dei farmaci) e la Medicines Commission (Commissione del Farmaco),
hanno investimenti personali nell'industria farmaceutica: eppure tali comitati
sono i soli a decidere per quali farmaci è permessa la commercializzazione
e per quali no.". Secondo il rapporto, almeno i due terzi dei 248 esperti
che partecipano alla Medicines Commission hanno legami finanziari con l'industria
farmaceutica: ".. ad esempio, al momento della stesura di un rapporto,
uno dei membri per la regolamentazione dei farmaci, il dott. .OMISSIS.,
possedeva azioni per un valore di 110.000 sterline della .OMISSIS...; un
altro, il dott. .OMISSIS., possedeva azioni di un'altra azienda, la . OMISSIS
., per un valore di 115.000 sterline; un altro ancora, il dott. .OMISSIS.,
aveva un totale di 30.000 sterline impegnate in azioni della ..OMISSIS.,
della .OMISSIS.., e della ..OMISSIS.. Il compito di quest'ultimo medico
comprendeva l'esame dei casi nei quali un farmaco deve essere ritirato dal
mercato per motivi di sicurezza.".
Sempre il quotidiano inglese aggiungeva le dichiarazioni di un ex-dirigente:
".Le Multinazionali chemio-farmaceutiche si danno molto da fare per
costruire forti legami. Il loro obiettivo è di arrivarti il più
vicino possibile; si tratta di una lobby estremamente potente dal momento
che dispone di risorse illimitate. Le industrie chemio-farmaceutiche offrono
ai membri del CSM (Committee on Safety of Medicines) viaggi all'estero
per partecipare a conferenze, consistenti fondi per la ricerca, tali da
mantenere un intero dipartimento universitario al lavoro per anni, e consulenze
che possono arrotondare l'umile stipendio accademico.".
E' quindi facile capire perché le terapie nutrizionali e la medicina
preventiva costituiscano una così grave minaccia per la Malattia-che-sostiene-l'Industria-della-Salute,
e perché esse non siano praticamente mai utilizzate come terapia
principale. Per far superare ad un farmaco la burocrazia legislativa, in
America, possono servire oltre 200 milioni di dollari. Chi potrà
mai riuscire a risarcire un tale importo con una vitamina o un trattamento
erboristico che non possono essere brevettati? E qui sta il problema che
provoca uno stallo nella capacità della Sanità occidentale
di arrestare le malattie proprie di questa parte di mondo. La maggior parte
delle malattie attuali (Cancro, Infarto, Ictus, Diabete, Alzheimer, Sclerosi
Multipla, Parkinson, Osteoporosi, etc.) sono malattie cronico-degenerative
dovute a carenze vitaminiche, e pertanto non possono essere curate con farmaci
brevettati di sintesi chimica. Ma le sostanze chimiche brevettate costituiscono
il baluardo dell'infinita potenza e ricchezza della Medicina chimica occidentale,
che adesso pensa addirittura a brevettare le stesse piante modificandone
il patrimonio genetico stesso (Organismi Geneticamente Modificati) con il
risultato di minare la base stessa della nostra biochimica (vedi , OTTAVA
DICHIARAZIONE D'INTESA : la minaccia OGM).
La brama di profitti è la reale ragione per la quale i medici non
ricevono istruzione sulla Nutrizione. I veri rimedi e i metodi di prevenzione,
infatti, non hanno valore commerciale.
Quando negli anni '70 la notizia della sorprendente efficacia della B17
nel trattamento del cancro attraverso la terapia nutrizionale di Krebs e
Gerson riprese nuovamente a diffondersi in America, le società
farmaceutiche e il sistema medico ortodosso si mobilitarono una seconda
volta, volendo considerare la vitamina B17, questa volta, come un "farmaco"
e che pertanto doveva essere registrato prima che il suo uso venisse ufficialmente
approvato. Il presidente Nixon fu inondato da decine di migliaia di petizioni
di cittadini provenienti da ogni parte degli Stati Uniti; il suo consulente,
Benno Schmidt, fu incaricato dello spinoso problema, e pertanto iniziò
a consultarsi con i medici esperti di cancro: tutti erano molto convinti
nel condannare il Laetrile, ma nessuno riuscì a fornire a Schmidt
l'evidenza scientifica che essa non fosse efficace (Heinerman J.: "An
Encyclopedia of Nature's Vitamins and Minarals", Prentice Hall, 1998).
Sebbene si annunciasse al mondo che il Laetrile era inutile, si diffuse
però in tutta l'America un movimento spontaneo con centinaia di filiali
in tutta l'America che, a turno, tenevano incontri pubblici, conferenze
stampa ed esercitavano pressione sui comitati legislativi statali per richiedere
la legalizzazione della vitamina B17 . Si formò così il "Committee
for Freedom of Choice in Cancer Therapy".
I maggiori attacchi all'utilizzo della vitamina B17 e alla terapia nutrizionale
simil-gersoniana vennero dalle organizzazioni che erano strettamente affiliate
con le Multinazionali chemio-farmaceutiche, che avrebbero avuto molto da
perdere se una vitamina da pochi dollari e uno stile di vita e alimentare
di tipo "biologico" fossero diventati noti al pubblico come la
risposta più efficace per sconfiggere il cancro (Mullins E: "Murder
by injection"): Food and Drug Administration (FDA), la American Cancer
Society, il National Cancer Institute, l'American Council on Science and
Health (Consiglio americano sulla Scienza e la Sanità), il Consumer
Health Fraud and Quackwatch Inc. (Consiglio Nazionale ed Organismo di Controllo
contro le Frodi Sanitarie). Tali organismi di controllo si mobilitarono
contro la liberalizzazione della vitamina B17 per il semplice motivo che
l'industria dei farmaci contro il cancro vale undici miliardi di dollari
(Moss R.: "Questioning chemotherapy: a critique of the use of toxic
drugs in the treatment of cancer", Equinox press, 1995, ISBN 188192525x)
Alla fine, la storia la scrissero i vincitori: venne approvata una legge
che bandiva il commercio del Laetrile/Amigdalina per il trattamento del
cancro in tutti gli USA.
Attualmente, il trattamento del cancro con Laetrile è vietato in
America, per legge, anche se praticato da medici. Ciò spiega il motivo
per cui decine di migliaia di cittadini americani si fanno curare in costose
cliniche private costruite appena oltre il confine messicano, alle Bahamas,
e in altri luoghi, ove si recano, ufficialmente, "per villeggiatura".
Ad esempio, il dott. Francisco Contreras, attuale amministratore dell'ospedale
Oasis of Hope di Tijuana, Messico, in 35 anni di attività ha curato
oltre 60.000 pazienti con la terapia nutrizionale vegetariana e vitamina
B17 associata.
Il dott. Ernesto Contreras che utilizza il Laetrile dal 1963, ha affermato:
".Gran parte dei cancri maggiormente frequenti, come il cancro del
polmone, del seno, del colon, delle ovaie, dello stomaco, dell'esofago,
della prostata e i linfomi, migliorano notevolmente con il Laetrile.".
Casistiche
Nel 1994, il prof. Binzen pubblicò i risultati da lui ottenuti trattando
i pazienti con Laetrile negli anni 1974-1991. Su una casistica comprendente
180 pazienti che presentavano cancro primario (non metastatizzato e circoscritto
ad un singolo organo o tessuto), 131 erano ancora vivi nel 1991, data in
cui veniva pubblicato il rapporto. A quel tempo, 58 pazienti erano stati
seguiti per un periodo dai 2 a 4 anni, mentre 80 di essi avevano avuto un
follow-up medico per un periodo di 5-18 anni. Dei 42 pazienti che erano
deceduti nel 1991, 23 erano morti a causa del cancro contratto, 12 per "cause
non connesse" e 7 per "cause sconosciute" (Binzel E.P.: "Alive
and Well").
Tra i pazienti che presentavano metastatizzazione, 32 su 108 erano morti
della loro malattia, 6 per "cause non connesse", e 9 per "cause
sconosciute". Dei 61 pazienti ancora vivi nel 1991, 30 avevano avuto
un follow-up medico di 2-4 anni, 31 erano stati seguiti per un periodo di
5-18 anni.
Da un'altra casistica, quella del dott. John A. Richardson, del 1976, risultano
documentati oltre 6.000 casi che dimostrano un effetto positivo della vitamina
B17 contro il cancro.
Esistono 4.800 casi documentati e attentamente studiati dal dott. Ernesto
Contreras, selezionati fra circa 10.000 cartelle cliniche raccolte in 14
anni di esperienze con il Laetrile, cartelle cliniche che salgono a circa
100.000 considerando anche i casi clinici osservati fino all'anno 2000.
Il dott. Paul Wedel dell'Oregon, anche lui guarito dal cancro con vitamina
B17 e dieta simil-gersoniana, ha documentato circa 4.000 casi di trattamento
metabolico.
Altri 1.000 casi sono stati documentati dal dott. Manuel Navarro dell'Università
Santo Tomas di Manila, Filippine. Addirittura, lo stesso governo messicano,
sotto la guida del dott. Mario Soto de Leon, direttore medico della Cydel
Clinic di Tijuana, sta monitorando circa cento pazienti in terapia metabolica
simil-gersoniana con vitamina B17.
In Germania, il dott. Hans Nieper ha documentato circa 1.000 casi.
Interessante considerare che casi clinici come quelli del sig. Glen Rutherford
del Kansas, guariti completamente a Tijuana, sono inseriti negli archivi
dei tribunali come "cure"
Curiosamente, anche personaggi politici di una certa rilevanza, come l'ex-presidente
americano Reagan asserirono più volte il diritto di scegliere liberamente
il Laetrile come trattamento per il cancro ("Mike Blair: Reagan reaffirms
Laetrile backing. Even as federal bureaucrats were tryng to bury Laetrile
with a rigged report, President Reagan was reasserting his view that people
should be free to use the substance..").
Se il cancro appare misterioso e spaventoso, è perchè la società
lo ha confezionato in questo modo. Ma la realtà è che il genere
umano è stato sempre afflitto nel passato da malattie, quelle che
la Storia ricorda come "incurabili" e che queste furono sconfitte
dalla semplice modifica dell'alimentazione e da una semplice vitamina.
Il cancro, quindi, non è altro che una malattia metabolica, cronico-degenerativa,
dovuta alla carenza cronica di vitamine naturali fra cui, soprattutto, la
vitamina B17.
Ricordiamo le altre malattie "incurabili":
Scorbuto (tasso di mortalità variabile, debellata dalla vitamina
C);
Pellagra (tasso di mortalità del 97%; debellata dalla Niacina o vitamina
B3);
Anemia perniciosa (tasso di mortalità del 99%, debellata dalla vitamina
B12 e dall'acido folico);
Beri Beri (tasso di mortalità del 99%, debellata dalla Tiamina o
vitamina B1);
in fede,
Dott.- anonimo -
Medico-Chirurgo
Specialista in Medicina Nucleare