In Italia, il gioco d'azzardo
è vietato nei luoghi pubblici Torna
a Indice Misteri
|
La scelta di autorizzare lo sfruttamento legale
del gioco d'azzardo in appositi luoghi selezionati è stata
spiegata dal legislatore italiano sia in base a considerazioni politiche
che economiche. È infatti da rilevare che due delle quattro
case da gioco, Saint-Vincent (che però nacque per iniziativa
autonoma della regione) e Sanremo, sono ai confini del paese; Campione
d'Italia è addirittura un'exclave in territorio svizzero
e Venezia si trova di fronte a Slovenia e Croazia. La giustificazione
è di fermare i flussi di giocatori diretti oltre frontiera,
nonché di consentire lo sviluppo di zone considerate depresse
dal punto di vista economico.
Tuttavia, si parla da tempo di aprire altri casinò in Italia e la Corte costituzionale ha più volte chiesto al legislatore di fare chiarezza e porre regole certe. Nel 2002 un tentativo autonomo d i aprire nuove case da gioco, effettuato da parte della regione Friuli-Venezia Giulia (regione autonoma a statuto speciale), è stato fermato dalla Consulta. Quindi sarà lo Stato a dover risolvere tale questione. L'ipotesi più accreditata è di una casa da gioco per regione in località turistiche: molte proposte di legge sono state presentate in tal senso da diversi politici italiani. (Fonte) |
NOTA: dal 2002 aspettiamo che
lo Stato superi le leggi fasciste, nel frattempo si sono diffuse
piccole case da gioco in ogni bar, centinaia di lotterie, decine
di centri scommesse e di casinò online, legali e illegali.
|
|