NOTA: genovesi, toccate ferro ! Vista la storia italiana riavrete
ponte, case e imprese funzionanti non prima del 2030
La ricostruzione dopo i disastri in Italia - 2018 (Fonte) Torna a Indice Misteri

L'Aquila

I container costituiscono la prima forma di abitazione provvisoria. A marzo 2017 ne erano stati montati 1.306 in nove Comuni (sette nelle Marche, due in Umbria). Normalmente, segue poi l'installazione delle casette, le Sae, pensate per periodi di permanenza medio-lunghi. Al 31 luglio 2018 risultavano realizzate o in corso di realizzazione 3.855 unità: il 51% nelle Marche, il 21% nel Lazio, il 20% in Umbria e l’8% in Abruzzo. La percentuale di completamento delle 225 aree destinate all’ installazione delle Sae è pari all’85%: 63% in Abruzzo, 97% nel Lazio, 83% nelle Marche e 91% in Umbria. In totale potranno ospitare tra le 8.500 e le 13.500 persone. Nell'Aquila si affrontò l'emergenza affidandosi alle “C.a.s.e.” (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili), abitazioni dal carattere permanente che comprendono 185 edifici antisismici anche di due o tre piani, che similmente alle palafitte poggiano su basi isolate sismicamente, per un totale di 4.500 appartamenti in grado di ospitare oltre 14.500 persone.

È “L'Aquila 2” fortemente voluta dall'allora premier Silvio Berlusconi. Un progetto unico al mondo, costato oltre un miliardo di euro (700 milioni messi dallo Stato, 350 dall'Ue), che sarebbe dovuto diventare la procedura di risposta standard a casi analoghi. Le cronache, però, riportano di frequenti crolli di calcinacci e persino di interi balconi precipitati nel vuoto oltre a un numero imprecisato di disagi dati da infiltrazioni di acqua, che hanno reso inagibile un appartamento su 10 (500 su 4.500) a nemmeno 10 anni dal terremoto. I primi problemi si erano manifestati già nel 2016. Gli sfollati sono stati così costretti a rivivere in più occasioni l'incubo di abbandonare in fretta e furia le proprie case lasciandovi all'interno le poche cose sopravvissute al sisma del 2009. E ora si fa sempre più concreta l'ipotesi di radere al suolo la New Town nonostante dal 2010 in poi il Comune vi abbia investito oltre 30 milioni di euro in manutenzione.


Alluvione di Giampilieri
, nono anniversario. C'è chi ancora aspetta indennizzi - 2018 (Fonte)
Messina
Il Sindaco, Cateno De Luca, con ordinanza n.163 di ieri, lunedì 6, ha disposto lo sgombero entro il 31 ottobre prossimo di tutte le persone e cose da tutte le strutture abitative che insistono nei 7 Ambiti di risanamento, la contestuale recinzione e messa in sicurezza e vigilanza dei siti; nonché la demolizione, entro il 31 dicembre prossimo, di tutte le strutture abitative e, comunque, qualsivoglia manufatto che insiste nei suddetti Ambiti. I sette insediamenti abitativi riguardano l’ambito “A” Annunziata; “B” Giostra, Ritiro e Tremonti; “C” Camaro e Bisconte; “D” Fondo Saccà; “E” Gazzi Fucile e via Taormina; “F” Santa Lucia e San Filippo; “G” Bordonaro e San Filippo Alto. Il provvedimento si è reso necessario al fine di affrontare l’annoso problema del risanamento e sbaraccamento delle suddette aree degradate che persiste dal terremoto del 1908 e che ancora oggi rappresenta un’oggettiva emergenza derivante dal disagio abitativo, con gravi conseguenze sul piano igienico-sanitario. (Fonte)


Irpinia 1980
, la ricostruzione è infinita. Dopo 37 anni tutto in alto mare, tra lavori fermi e debiti coi privati. E l’Anac nemmeno risponde. (Fonte)

Terremoto Emilia 2012- La ricostruzione post-sisma: i centri sono grandi malati - 2018
Il 90% degli sfollati dal cratere sismico nella Bassa Modenese è rientrato nelle abitazioni ristrutturate: 4.3 miliardi già assegnati. Le piazze faticano a risollevarsi, il commercio paga dazio e i cantieri pubblici vanno a rilento (Fonte)