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UN CONTRIBUTO PER L’ISTITUZIONE DEL CONTENITORE SCIENTIFICO UNITARIO
DELLA PSICOLOGIA ITALIANA DEL 2000

Per anni la SIPS, almeno negli anni più recenti, più che il contenitore scientifico della psicologia italiana è stato moralmente l’Ordine ufficioso degli psicologi italiani.
Acquisito ufficialmente l’ordine professionale degli psicologi italiani, la SIPS potrebbe ritornare alle sue origini  e coltivare il campo della scienza e della cultura della psicologia. Questo vorrebbe dire che il punto di forza della SIPS dovrebbe diventare la Divisione,  ma le attuali divisioni o sono troppo limitate o troppo dispersive se non ancora peggio coacervo di modelli pressoché inconciliabili fra loro.
È ovvio che gli eletti nel direttivo divisionale, o sono omogenei e allora tagliano le possibilità ad altri che non condividono il loro modello, o nel caso di una presenza eterogenea ben distribuita al massimo, partendo dal presupposto utopistico che non ci sono liti perenni, si dovrebbe lavorare per trovare dei punti di comunanza attualmente ancora impossibili. Facendo così languire lo sviluppo di tanti filoni promettenti, sebbene ancora prematuri.
Il rischio per una vaga SIPS è anche quello di ritrovarsi sigle concorrenziali ai fini puramente elettoralistici per l’Ordine. A parere mio non c’è più molto da chiedere alla SIPS. Forse ha già dato tutto il buono possibile contribuendo con l’AUPI alla costituzione dell’Ordine.
L’unica possibilità, peraltro remota per il conservatorismo che caratterizza qualunque istituzione, sarebbe una sua rifondazione su basi Confederative di varie Federazioni che a loro volta raccolgano varie Associazioni con la stessa o con analoga impostazione teorica. Ma penso che questa Confederazione debba avere il ruolo di aggregare unitariamente tutti i filoni esistenti della psicologia promuovendo congressi nazionali e tenendo collegamenti internazionali.
In attesa che illuminati colleghi della SIPS o di qualunque altra sigla di questo tipo si muovano in questa direzione, è bene fare la propria parte per comporre questo creativo poliedrico “puzzle” della psicologia italiana. In quanto presidente dell’AIPAC, associazione italiana psicoterapie analitiche e mediazione corporea, figurativa e verbale, che si riconosce sostanzialmente nel filone psicoanalitico e aperta a qualunque altro contributo integrativo, rinnovo l’invito a costituire una federazione di associazioni che si riconoscono in tale modello. I vari centri e istituti isolati che si riconoscono in tale ambito devono dare vita o aderire ad associazioni nazionali le più aderenti alle loro esigenze.
È auspicabile che qualche associazione condivida tale proposta e speso di avere qualche riscontro in merito.
È del tutto evidente che l’associazione preveda l’iscrizione di singoli Colleghi che condividono lo stesso modello.
Resto a disposizione per qualunque richiesta di chiarimento e contatto.

LUIGI FASCE – Presid. AIPAC – V.lo S. Antonio 5/3a – 16126 Genova 010-295610