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PSICOLOGIA & SOCIETA’  PSICOLOGIA & SOCIETA’

INCESTO PROFESSIONALE

Dai tempi di Ippocrate e di Socrate fino ad oggi, alcuni medici ed insegnanti sono stati a letto con i loro pazienti o allievi, esattamente come altri mentori: avvocati, istruttori, religiosi e guide varie che hanno praticato “l’incesto professionale”.
Il saggio consigliere fidato cui viene riconosciuta un’autorità genitoriale, utilizza così la seduzione del Suo potere con una persona che gli affida (in stato di regressione) alcuni aspetti psicologici spirituali o fisici della propria personalità.
A livello meno grave la stessa cosa accade quando l’uomo d’affari o il dirigente seducono l’impiegata/segretaria, vittima a volte anche compiacente.
Il proibito ed il potere stimolano spesso la trasgressione del tabù. In molti la sessualità e l’erotismo esplodono in condizioni di tensione, create da situazioni avventurose e perverse. Non sfuggono così alla tentazione operatori professionisti e i loro clienti o protetti quando si trovano o provocano inconsciamente situazioni pericolose ma altrettanto appetibili.
L’atmosfera che si crea all’interno della relazione di aiuto favorisce enormemente l’intimità affettiva, che a sua volta mobilita la libido e le pulsioni istintive. Questa preziosa fonte di energia è curativa soltanto se messa al servizio dell’io del cliente; mentre se agita o scaricata disordinatamente è distruttiva, anche se può essere fonte di  un momentaneo sollievo immediato. Si sta così sempre più confermando la certezza che fra i professionisti del sostegno che l’utente, essendosi esposto con un intento curativo, si trovi in uno stato di particolare vulnerabilità e che aver rapporti sessuali con lui, anche se a volte richiesti, sia decisamente dannoso e distruttivo per la salute psichica. Oltre a danneggiare gli interessi del proprio cliente, il terapeuta che si relaziona sessualmente con l’utenza, nuoce anche a se stesso, invalidando l’efficienza, l’efficacia e la sicurezza del suo lavoro ed inoltre compromette se stesso in una relazione personale corrotta da precedenti stati di asimmetrica ineguaglianza.
Esiste un legittimo potere di seduzione terapeutica soltanto per favorire l’attaccamento emotivo utile a mantenere l’impegno di raggiungere gli scopi e le mete che il cliente si è prefisso. È invece un potere illegittimo e antiterapeutico sfruttare il cliente nei suoi momenti di bisogno regressivo sia affettivo che sessuale. Si può invece esprimere affetto ad un figlio eccitandolo o stimolandolo sessualmente calmandolo o rilassandolo sena colpevolizzarlo ma anche stimolarlo o erotizzarlo ulteriormente. Nelle terapie di gruppo dove il contatto corporeo è consentito, gli abbracci ed il sostegno non dovrebbero tendere a sessualizzare l’agito. Io stesso, per regolarmi e sapere quale sia il giusto confine, ho l’abitudine di interrogarmi se mi comporterei allo stesso modo con un fruitore anziano o poco attraente, o se fosse presente anche il coniuge stesso del paziente. Mi sembra questo un modo di essere più consapevoli nell’azione e di ritrovare la giusta distanza emotiva.

EDOARDO GIUSTI
Psicoterapeuta individuale e di gruppo
secondo l’Analisi esistenziale “Gestalt counseling”,
è autore di numero saggi sull’argomento.

mag.-ago. 1990
n. 27
pag.5