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COLLOCAMENTO OBBLIGATORIO AL LAVORO DEGLI HANDICAPPATI
Nel quadro delle attività dellAPE, Associazione per il progresso economico, si è tenuto a Torino, l11 novembre presso il Politecnico un incontro di studio teso a chiarire i rapporti fra economia produttiva e problematiche sociali. Liniziativa è stata promossa in collaborazione con il CSA, Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base, la GIOC, Gioventù Operaia Cristiana, la Lega per i diritti al lavoro degli handicappati ed ha ottenuto ladesione dellA.pi.C.E., Associazione per la lotta contro lepilessia e delle Società di S. Vincenzo di Torino, Piemonte e Valle dAosta. Allincontro sono stati invitati sia personalità del mondo politico sia di quello economico, in modo da poter chiarire agli imprenditori talune modalità di collaborazione che possono favorire la soluzione di un problema, quale quello degli handicappati, spesso psichici, attualmente esclusi dal collocamento obbligatorio. Nello stesso tempo si è cercato di precisare quali sono i limiti di natura economica ed organizzativa che limitano limpegno delle imprese. Segnaliamo che fra gli invitati non hanno potuto partecipare, causa impegni, lOn. Franco Piro del Partito Socialista Italiano e Bruno Trentin, Segretario Generale della CGIL.
Il problema dellinserimento lavorativo
dei portatori di handicap (fisico, sensoriale, intellettivo, psichico) va
affrontato su due piani: quello legislativo e quello culturale. Ed è chiaro
che la riforma legislativa che attende da anni dipende da
un cambiamento di mentalità e cultura. Il convegno è la prima tappa del
rilancio culturale, che i promotori e le associazioni aderenti intendono
portare avanti consapevoli di quanto tale rilancio culturale sia importante
e scientificamente fondato. I ventanni che sono trascorsi dallentrata
in vigore della legge 482 del 1968, nonostante tutti i suoi limiti, sono
ugualmente ricchi di esempi che dimostrano la concreta possibilità di mantenere
persone con handicap in contesti normali di vita e di lavoro.
Dobbiamo pertanto procedere per questa strada, affermare il diritto
al lavoro per i cittadini handicappati con capacità lavorative, portare
tutte le innovazioni che lesperienza ci suggerisce per rendere sempre
più facili e migliori gli inserimenti al lavoro.