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PSICOLOGIA & SOCIETA’  PSICOLOGIA & SOCIETA’

IL RISCHIO DEL PASSAGGIO ALL’ATTO

Un poliziotto corre il rischio di ricevere una bustarella. Un politico corre il rischio di essere corrotto. Un uomo d’affari corre il rischio dell’evasione fiscale.
Nello stesso senso, lo psicoterapista corre il rischio del passaggio all’atto facendo l’amore con il suo paziente.
Questo rappresenta un rischio professionale poiché la situazione conduce le due persone (terapista e paziente) sull’orlo di questa tentazione.
La psicoterapia ed il corteggiamento sono molto simili. C’è l’avvicinamento fisico, l’isolamento dagli altri che crea un rifugio protetto e, la cosa più importante, l’intimità. Il paziente rivela il suo cuore in modo mai fatto prima di allora mentre il terapista che lavora seriamente diventa aperto e recettivo. Molti terapisti ammettono che la misura di intimità e di verità nella relazione terapeutica li porta a momenti di vicinanza, che sono più intensi di quelli normalmente raggiunti con la moglie (o marito) e figli. La natura fondamentale del lavoro terapeutico (di rivelare la verità misteriosa dell’inconscio) esige, per molti pazienti, questo incontro esistenziale speciale. Il cuore del paziente si apre verso i terapisti come i petali del fiore verso il sole
Comprendiamo allora la DISCIPLINA e la RINUNCIA necessaria, da parte di entrambi, il terapista e il paziente, al fine di NON concludere il rapporto con un passaggio all’atto sessuale.
Molti terapisti (e credo la maggior parte), come io stesso, hanno sentito un desiderio sessuale verso certi pazienti.
E sappiamo bene che certi pazienti hanno sentito un desiderio sessuale per noi terapisti. Quindi l’interrogativo maggiore può essere: “perché molti terapisti NON sono passati all’atto sessuale?”
Penso che troveremo numerose buone ragioni leggendo gli svariati contributi su Noi Psicologia.
La mia posizione è che il terapista competente viene introiettato dal paziente come un buon genitore.
Il buon genitore vi ascolta con cura attenta per il vostro benessere ed ha il piacere di vedere il vostro sviluppo.
La nostra soddisfazione, come terapisti, coinvolge non solamente la gioia di questo processo di crescita ma anche la sfida intellettuale di comprenderlo ed approfondirlo nel futuro.
In conclusione, se noi fossimo come i genitori dei nostri pazienti, il passaggio all’atto sessuale diventerebbe incesto.

Prof. Jerome Liss M.D
“Professore di psicologia alla La Jolla University di San Diego,
Cal. – terapista biosistemico”.