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POLITICHE DI PREVENZIONE AL DISAGIO GIOVANILE

NELLA CIRCOSCRIZIONE 2 DI TORINO

La città di Torino è divisa in 10 circoscrizioni amministrative. Quella di cui vi parliamo è la n.2, collocata nella zona Sud Ovest della città. Questa circoscrizione è la risultante dall'accorpamento di due ex-quartieri, S. Rita e Mirafiori Nord, strutturalmente, urbanisticamente e sociologicamente molto diversi fra loro e quindi con caratteristiche emblematiche proprie. S. Rita è la parte storica, più collegata al centro anche se prima periferia, in cui l'immigrazione dei primi anni cinquanta  e sessanta si è ormai amalgamata al vecchio ceppo piemontese. Mirafiori Nord è la zona nuova, decisamente periferica, dove le successive ondate migratorie hanno fatto sorgere, negli anni settanta, grandi agglomerati urbani e grossi complessi di edilizia pubblica popolare. S. Rita ha una popolazione prevalentemente di ceto medio-borghese, con un tessuto sociale meno aggregato, più individualista e con problematiche di emarginazione e devianza diffusa meno eclatanti. Mirafiori Nord è invece caratterizzata da una popolazione di ceto medio-basso, con alcune aree fortemente emarginate e problematiche, in cui situazioni di disagio e di devianza sono più eclatanti, più dirompenti, ma che presenta per contro un tessuto sociale ricco di associazioni di base e gruppi di volontariato impegnati sul territorio, e una buona disponibilità della gente a mobilitarsi su problemi legati alla qualità della vita e del territorio. Nel 1986, con l'assunzione da parte del Comune di Torino di animatori in pianta organica presso le Circoscrizioni e con un apposito bilancio dell'Assessorato alla Gioventù (840.000.000) destinato a finanziare interventi di prevenzione per tutta la città, si è iniziato in questa Circoscrizione a operare dichiaratamente nel campo della prevenzione giungendo a costruire dei Progetti annuali di Prevenzione. Nel novembre 1986, a una giornata di studio su "Come costruire un Progetto di Prevenzione sul nostro territorio", emergeva da parte dei partecipanti (Associazioni, Gruppi di volontariato, Servizi Sociali, Distretti Scolastici, Circoscrizione) la volontà di costruire un Coordinamento per la Prevenzione al Disagio Giovanile, cjui demandare il compito di elaborare linee e progettualità di intervento nel campo della prevenzione. Ecco l'elenco dei progetti attivati nel 1987:

-          Osservatorio sul disagio giovanile

-          Campo giovani ragazze disoccupate

-          Corso per operatori grezzi

-          Spazio Aperto su tematiche giovanili

-          Centro di Prima Aggregazione

-          Corsi di analisi transazionale per genitori

-          Corsi di analisi transazionale per insegnanti

-          Progetto R.E.T.E.

-          Centro informazione giovani disoccupati

-          Progetti doposcuola

-          Campo di formazione per animatori volontari del quartiere.

Alla realizzazione dei progetti hanno collaborato gruppi, associazioni e cooperative presenti sul territorio.

La realizzazione del progetto '87 raggiungeva in buona parte gli obiettivi prefissati evidenziando, in particolare,  la fondamentale importanza della funzione del Coordinamento e dell'Equipe Operativa per una significativa realizzazione del Progetto Prevenzione. Emergeva altresì dalla verifica di tale progetto , la necessità di rapportarsi globalmente al Territorio concependolo come una realtà viva, all'interno della quale le varie componenti si configurano come elementi capaci di produrre, favorire oppure combattere ed eliminare il "disagio".
Per questo, con il Progetto Prevenzione '88, si costruiva una progettualità che, mettendo in atto interventi di prevenzione in vari settori, coinvolgesse l'intero territorio nel tentativo di renderlo "Terapeutico" di se stesso. Di qui il progetto per il 1988 attivava interventi di informazione, sensibilizzazione, animazione e formazione nei settori individuali e cioè Gente, Scuola, famiglie, ragazzi, mondo del lavoro.
Il progetto del 1989, consolidava il cammino fatto nei precedenti anni, definendo meglio il ruolo fondamentale del Coordinamento e dell'Equipe Operativa, puntando ad un maggior coinvolgimento di tutte le realtà del territorio, proponendo interventi mirati per i singoli settori e introducendo due elementi nuovi:

-          lavoro per zone, formando quattro Coordinamenti di zona

-          lavoro per fasce di età, con l'attivazione del progetto "Stare insieme ragazzi".

La verifica del Progetto '89 evidenziava con forza i limiti di un progetto di prevenzione di cui il soggetto principale fosse unicamente l'Ente pubblico, denunciando la necessità che altri Enti con pari responsabilità e impegno intervenissero nella costruzione e gestione di un intervento di prevenzione sul territorio.
Si faceva quindi un elemento qualificante del progetto 1990 il coinvolgimento effettivo della USL e dei servizi ad essa collegati, del Provveditorato Scolastico con le direzioni didattiche di ogni grado, per la costruzione e l'assunzione in prima persona di un Progetto di Prevenzione sul Territorio.
Si definiva così il ruolo della "risorsa" Circoscrizione come una delle risorse da attivare, accanto quindi alla risorsa USL, Scuola, Enti Morali, Associazionismo Privato, chiamati tutti per competenza o per scelta morale ad operare nel campo della prevenzione. Si è pertanto operato, da una parte della Circoscrizione, alla costruzione di un gruppo di lavoro permanente sulla prevenzione, in cui tutte le realtà indicate attivassero un fattivo rapporto di collaborazione, confrontando analisi, producendo proposte e realizzando interventi operativi sinergici nel campo della lotta al disagio. Altro elemento sottolineato nel progetto '90 è la necessità di prestare maggiore attenzione agli aspetti di disagio legati alla sfera della personalità, intervenendo quindi con specifiche attività di sostegno alla personalità oltre che con attività di prevenzione più legate all'animazione in genere. Questo ci ha portati a distinguere il più possibile tra interventi di animazione e interventi di prevenzione, superando la facile logica del "tutto è prevenzione", ed il comodo assioma "prevenzione è impossibile".
Tra questi due estremi può operare un intervento serio di prevenzione purché sia:

-          sostenuto da una forte volontà Politica

-          guidato da chiari e dichiarati obiettivi

-          tradotto in progetti concreti, realizzabili, valutabili

-          con compiti, ruoli e responsabilità esplicitamente definite e assunte da parte di ognuno dei soggetti in causa.

ELEMENTI DA SOTTOLINEARE

1)      Importanza e ruolo avuto dal coordinamento

In tutto questo percorso, fondamentale è stato il ruolo giocato dal Coordinamento Prevenzione e Disagio Giovanile, che si è dimostrato la risorsa vera su cui contare e con cui collaborare per costruire un intervento di prevenzione sul territorio, permettendo l'impegno e il lavoro di tutte le realtà che lo compongono di:

a)      Coagulare all'interno di un confronto più ampio e profondo un dibattito già esistente sul territorio, ma spezzettato e chiuso nelle singole realtà sui problemi del disagio e della prevenzione, producendo tra le realtà del Coordinamento stesso:

-          una migliore e più veloce circolazione di informazione e idee su tematiche comuni

-          una crescita più omogenea di sensibilità e attenzione sui problemi del disagio e  della prevenzione

-          un arricchimento reciproco su letture, analisi e strategie adottabili di fronte a questi problemi

-          il rafforzamento e la valorizzazione dell'identità e della peculiarità di ognuno riconosciuta e capitalizzata dagli altri

-          un compattamento e uno stimolo a continuare nonostante le difficoltà e le incertezze, percependosi non soli ed isolati ma parte di un lavoro comune.

b)      Essere produttore di analisi teoriche e promotore di proposte pratiche di  intervento da sottoporre alla decisione politica

c)      Incidere positivamente sull'opinione pubblica creando sensibilità, attenzione su tematiche giovanili ed interventi di prevenzione coagulando consenso e coinvolgimento della cittadinanza su momenti di mobilitazione e rivendicazione

d)      Essere forza contrattuale e di pressione nei confronti delle forze politiche a livello circoscrizionale e cittadino per orientare le scelte in materia di politiche giovanili.

2)      Validità del lavoro per zone

Questa metodologia di intervento ha permesso di:

-          snellire e rendere più efficace il lavoro di intervento sul territorio, lavorando su spazi territoriali più limitati ed omogenei e con realtà associative e di volontariato già fortemente radicate ed impegnate su quelle aree

-          crescere una mentalità di collaborazione tra realtà associative diverse, creando fattive opportunità di lavoro integrato su progetti comuni

-          far nascere progettualità nuove, sovrassociative concordate e realizzate con il sostegno e l'impegno delle varie realtà presenti in zona

-          individuare e contattare nuove risorse coinvolgibili su interventi di prevenzione

3)      Lavoro sulla fascia preadolescenziale (8-14 anni)

Con il progetto "Stare insieme ragazzi" si è iniziato a lavorare in maniera più strutturata su questa fascia di età sull'intero territorio Circoscrizionale con interventi che proponessero ai ragazzi un percorso integrato tra scuola ed extrascuola, tra interventi promossi da Enti Istituzionali e realtà Associative del territorio

4)      Costituzione di un gruppo permanente di lavoro fra Animatori della Circoscrizione ed Assistenti Sociali

L'obiettivo di coinvolgere a pieno titolo nel discorso  prevenzione al disagio altre realtà Istituzionali, ha prodotto come primo elemento la formazione di un gruppo di lavoro permanente tra Servizi Sociali ed Animatori della Circoscrizione.
Il lavoro comune di analisi delle risorse esistenti, delle problematiche e dei percorsi del disagio presenti nella nostra realtà giovanile, sta producendo un lavoro di preparazione per il prossimo progetto Prevenzione 1991.
Primo contatti con USL, Provveditorato, Istituzione Ecclesiastica sono stati formalizzati, anche se con molta fatica e non molto entusiasmo delle controparti; è comunque un obiettivo che ci siamo dati e su cui continueremo a lavorare nei prossimi anni, per arrivare a costruire un Coordinamento Politico forte, e coinvolgente con pari responsabilità queste realtà su interventi di prevenzione sul territorio.

Liberamente tratto da un documento

Dell'Equipe animatori della

2° Circoscrizione di Torino