indice generale

PAGLIUZZE & TRAVI O DELLA SERIE

"UN'ALTRA QUERELLE SIPS"

Il Consiglio Direttivo Nazionale della SIPS passerà alla storia come quello meno rispettoso della norma per quanto lo riguarda, ma più attento ad essa in ogni dettaglio per quanto riguarda gli altri. Sempre di questione di potere si tratta! In questo caso la discussione è nata fra il Presidente SIPS ed il Delegato nazionale della Divisione di Psicologia dello Sport e della attività motorie, prof. Salvini. Parrebbe una "questione di lana caprina" dal momento che si tratta dell'ovvio di contatti culturali con un'altra associazione e non di abuso di potere, come dice fra le righe il Presidente Calvi che d'altra parte non è minimamente preoccupato per le "sviste" e gli altri abusi di cui il suo Direttivo si è reso colpevole.
Fra le mancanze e le omissioni c'è anche la carenza di informazioni: se non si può evitare di informare i soci su un certo avvenimento, è  meglio fargli conoscere solo il proprio punto di vista! Così pare pensare Calvi che riporta l'episodio con Salvini senza pubblicare anche la lettera di quest'ultimo.
Abbiamo perciò pensato di divulgare noi la versione omessa  pubblicando qui di seguito lo scritto inviato a Calvi dal Delegato della Divisione interessata.
Speriamo che così i conti tornino!

Firenze, 10-4-1990

Caro Calvi,
rispondo alla tua del 28-3 c.a., in cui mi manifesti un certo disappunto  per il rapporto di collaborazione che la nostra Divisione ha instaurato con l'AIPS (Associazione Italiana di Psicologia dello Sport), per la creazione di un Registro comune, a cui i rispettivi soci, liberamente, possono chiedere di accedere tramite l'esame, al fine di meglio vedere documentata la loro competenza scientifico-operativa nel settore dello sport.
L'AIPS è stata fondata nel 1974 e raccoglie la maggior parte degli psicologi e degli psichiatri che, in sintonia e di comune accordo, operano  nel mondo dello sport. L'AIPS è un'associazione particolarmente attiva e rappresentativa, sia per il prestigio di alcuni fra i soci più autorevoli, sia per il riconoscimento che gode presso le federazioni sportive nazionali ed il Coni. Infine, oltre ad essere affiliata all'International Society of Sport Psychology, pubblica una rivista, "Movimento" e svolge una intensa attività culturale e di training. In omaggio ad un principio di pluralismo che regola, in genere e per tradizione, i rapporti fra associazioni scientifiche e nel desiderio di promuovere una collaborazione (più che una competizione) con l'AIPS, il direttivo della nostra (riunione del 6-2-89), udito anche il parere dei soci più impegnati professionalmente nel settore, ha ritenuto opportuno avviare la costituzione di un "registro", sperimentando criteri e momenti comuni d'esame. Ciò nel pieno e dovuto rispetto delle rispettive autonomie statutarie, quindi fissando norme diverse per quanto riguarda i prerequisiti richiesti ai soci.
L'idea del "registro" è quindi nata all'insegna di un dialogo fra SIPS/DPSAM e AIPS,  con l'intenzione di promuovere, nel tempo, forme di collaborazione ancora più costruttive (entro cui discutere ed eventualmente risolvere alcuni dei problemi da te indicati).
Il "registro" è stato pensato per dare un risalto agli aspetti di qualificazione scientifica rispetto agli "interessi" più contingenti legati ai territori professionali. Il fatto che l'AIPS iscriva al "registro" anche gli psichiatri, considerandone le finalità e l'autonomia, non mi sembra un problema rilevante.
Ove si configurino problemi di natura giuridico-professionale, questi devono essere affrontati nella sede opportuna, ovvero dall'Ordine degli Psicologi. La nostra Divisione, come da statuto, non ha finalità "difensive". Essa si configura come espressione e parte di un'associazione privata (la SIPS), il cui intento è di rappresentanza e di coordinamento/promozione a finalità di "politica culturale" più agli "interessi professionali". Dati i temi, di fronte alle critiche che ci vengono mosse, (Trieste docet), questo mi sembra un merito più che un demerito.
Per quanto riguarda i tuoi rilievi su sigle e denominazioni, si tratta di meri errori (fortuiti per la carta intestata ed accidentali per le modalità d'iscrizione al "registro"). Errori a cui è stata data la correzione.
Ti saluto molto cordialmente,

                                                                                                                      Alessandro Salvini