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IMPARARE A STUDIARE
Un
problema che spesso affligge gli studenti, di ogni ordine e grado, è la
difficoltà allo studio, alle interrogazioni e agli esami. Le cause possono
essere molteplici.
All'ASPIC (Ass. per lo Sviluppo dell'Individuo e della Comunità)
conduco, insieme ad altri esperti del settore, corsi su come imparare a
studiare. Le richieste di partecipazione sono pervenute sia da studenti
universitari che da studenti delle scuole superiori. Molte richieste anche
da parte di genitori per i loro figli, soprattutto delle scuole medie. I
seminari più frequentati riguardano quelli svolti sugli argomenti di organizzazione
strategica dello studio; tecniche per accrescere la concentrazione e la
capacità di astrazione; tecniche per aumentare l'attenzione selettiva; tecniche
per prendere appunti; tecniche di lettura rapida; tecniche di problem-solving;
tecniche per parlare in pubblico superare l'ansia da esame. Il metodo utilizzato
alterna momenti di teoria a momenti di pratica (lavori di gruppo, role-playing,
simulate).
Alcune difficoltà tipiche degli studenti universitari sono la scarsa capacità
di pianificare le attività quotidiane ed il voler raggiungere obbiettivi
inconciliabili con le disponibilità di tempo. Un'analisi accurata delle
attività giornaliere li aiuta in questo caso a selezionare in maniera più
adeguata le attività da non procrastinare (Giusti 94) e quelle da mettere
in secondo piano. Attraverso un campione settimanale di tutte le attività
(studio, sport, amici, ecc.) si distinguono rigorosamente le ore spese per
ognuna di esse. In seguito si discutono e si mettono in pratica alcuni punti
ritenuti fondamentali per imparare a gestire meglio le attività di studio.
Tra questi: la programmazione delle attività giornaliere e settimanali;
la distinzione delle attività di studio dalle altre; il portare a termine
gli studi senza restare rigidamente vincolati all'orario; l'anticipare gli
studi rispetto alla loro scadenza.
Altri ostacoli sono rilevati dalle affermazioni degli studenti sono quelli
inerenti la difficoltà di memorizzare e ancora di più quello di concentrarsi
a studiare a leggere. Memorizzare significa assimilare un contenuto, conservarlo
nell' "archivio" mentale e richiamarlo quando serve; non significa
accumulare informazioni in modo disorganizzato, ma selezionare e classificare
accuratamente informazioni in modo che le stesse possano essere richiamate
in modo organizzato alla mente in qualunque momento. Voler ricordare tutto
ciò significa fare confusione e non ricordare niente. Una prima selezione
del materiale da memorizzare deve essere realizzata nelle fasi di prima
lettura del testo da studiare. In seguito si procederà con la classificazione
e la rielaborazione del materiale da conservare. Un errore che spesso fanno
gli studenti è quello di voler memorizzare senza capire quello che stanno
leggendo. Questo li porta ad essere insicuri e a far scena muta agli esami.
La memorizzazione è facilitata dalla ripetizione attraverso l'uso di parole
diverse per non rischiare di restare vincolati a certi termini e di "perdere
il filo". È molto utile, inoltre, il confronto con gli altri studenti.
Ciò dà la possibilità di avere un feed-back su ciò che si sta dicendo.
Per apprendere un argomento è necessario comprendere estraendo dal testo
informazioni ed idee più importanti e mettendole in rapporto con ciò che
già si conosce, riorganizzandole e sintetizzandole secondo un proprio criterio
rendendo così più facile il processo di memorizzazione (Brown, 93).
Le fasi di lettura di studio sono: prima lettura o "lettura veloce".
In questa fase lo studente deve scorrere il testo cercando gli elementi
più importanti, di valutare l'interesse del contenuto, di individuare la
struttura e di farsene un'idea globale. In merito agli elementi colti e
in base alle proprie curiosità può essere utile preparare una serie di domande
(chi, che cosa, come, dove, quando, perché) imparando a rispondervi rapidamente.
In questo modo si ha a disposizione un primo criterio di selezione delle
informazioni da conservare. Attraverso un giudizio più critico si diventa
più abili nell'impadronirsi del contenuto di un testo. Nella seconda fase,
che è quella di rilettura, si compie un'analisi del contenuto per individuare
i concetti chiave e la sintesi, che serve a raccogliere in un unico insieme
i singoli dati rilevati. Lo studente deve avere un atteggiamento attivo
sottolineando ed evidenziando certi concetti e raccogliendo appunti. La
terza ed ultima fase riguarda il riassunto o rielaborazione. Lo studente
attraverso il controllo e la riorganizzazione degli appunti può costruire
rappresentazioni grafiche che evidenziano la struttura dell'informazione.
Attraverso la schematizzazione, la sottolineatura ed il riassunto (analisi
e sintesi) lo studente si "appropria" del testo. Ciò significa
essere in grado di fare un confronto con le informazioni che già si possiedono.
Un'altra grande difficoltà gli studenti la ravvisano di fronte alla verifica
orale. Esami, interrogazioni ed esposizioni in pubblico sono momenti fondamentali
per la valutazione ed il conseguimento dei titoli necessari allo svolgimento
della professione. Situazioni del genere si incontrano anche in altri momenti
importanti della vita. La prima difficoltà da superare è l'emozione: non
c'è altra soluzione ad essa che affrontarla con un preparazione sistematica
sin dall'inizio dei corsi di istruzione. Il giorno stesso della prova, se
si manifesta ansia ma si è preparati, si possono fare esercizi di rilassamento
e respirazione per ossigenare il cervello, eliminando il blocco dovuto all'emozione.
Nel corso "Imparare ad apprendere a studiare" vengono suggerite
varie strategie da mettere in atto per prepararsi psicologicamente all'esame.
Inoltre nell'interrogazione occorre evitare di rispondere a domande non
comprese o di fare scena muta. È necessario, invece, inquadrare il problema
cui appartiene l'argomento trattato dalla domanda; rendere espliciti i propri
ragionamenti e non perdere mai di vista la domanda dell'esaminatore.
Per affrontare un esame è doveroso pianificare attentamente la preparazione;
ascoltare l'esame di altri colleghi di corso; preparare vari argomenti a
scelta; non tentare l'esame se si è impreparati.
Quando ci si troverà di fronte all'impegno di esporre delle relazioni in
pubblico sarà consigliabile: presentare poche idee chiare piuttosto che
molte appena accennate; rafforzare la comprensione tramite la ripetizione;
riportare esempi; cercare di catturare l'attenzione degli ascoltatori; concludere
l'intervento riaffermando i suoi punti di forza e stimolando domande del
pubblico.
I partecipanti al corso hanno apprezzato molto le simulate e i role-playing.
"Mi è stato molto utile - ha affermato uno studente - il confronto
con i colleghi, ma soprattutto mettere in discussione il mio modo di affrontare
lo studio."
Catia
Del Monte
Membro del Direttivo della divisione di
Psicologia di Comunità della SIPs e coordinatrice
c/o ASPIC del corso "Imparare ad apprendere a studiare"