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Tutto di lui mi è piaciuto, anche il suo
essere istrione, splendido attore-narratore, nellattraversare e riattraversare
la follia, la realtà del consenso e del dissenso, come nel caso di Layla
oggetto-soggetto del suo video-tape trattato nel workshop, che ha toccato
punti talmente emozionali e di comunione, che alcune persone del gruppo
hanno dichiarato la loro personale schizofrenia.
Oppure laspetto etico-religioso, dove quel vecchio tabù di mischiare
religione e laicità viene totalmente annientato dal suo: il mio corpo
sta dentro la mia anima e viceversa. E anche il mito di Narciso riletto
non come chiuso e isolato nel proprio infelice amore, ma come vittima disperata
della scoperta che laltro da sé, lessere amato non era che la
propria immagine, laltro io allo specchio, quindi coppia, destinata
alla sterilità, al Thanatos e non allEros, in quanto questultimo
implica uno scambio, un interscambio, che per Narciso non ci sarebbe mai
stato.
Maria Rosa Dominici