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T-GROUP

Nello scorso novembre 1986 si è realizzato il Convegno sul T-Group organizzato dall’ARIPS. L’iniziativa – a carattere itinerante – si è svolta a Milano, Padova e Bologna, proponendo sfaccettature diverse sull’argomento: la storia, cioè la nascita e l’evoluzione nel tempo di questa tecnica formativa (in pratica si tratta di sperimentare attivamente, in situazione di “laboratorio” la nascita e l’evoluzione di una situazione collettiva); la teoria, e cioè la serie di presupposti filosofici  sui quali la tecnica si fonda; le prospettive future come ipotesi delle trasformazioni che modificheranno la struttura attuale del T-group per renderla adatta alla nostra società.
In questa breve nota non si può pensare di fare una sintesi adeguata delle giornate che sono state ricche e stimolanti, anche dal punto di vista umano, oltre che – ovviamente – da quello culturale e scientifico. I relatori stranieri invitati come “testimoni illustri” sull’argomento si sono adeguati con molta cortesia e disponibilità anche alla fatica degli spostamenti fra le 3 città. Ciò che più mi è parso significativo è stata la differente elaborazione di stimoli uguali, tutti derivanti dal una stessa fonte: Kurt Lewin.
J. Luft, l’autore con H. Ingam della famosa “finestra di Johari” – schema teorico-tecnico che illustra gli effetti della comunicazione fra persone – ha sottolineato la necessità di una coabitazione fra teoria e pratica e ha evidenziato l’enorme contributo dato dal National Training Laboratori alla formazione di adulti attraverso la tecnica del T-Group.
G. Lapassade, “il ribelle”, il cui libro sull’Analisi Istituzionale era il vademecum degli studenti sessantottini, ha parlato soprattutto della sua elaborazione successiva: l’etnometodologia.
E. Miller, compassato e sottilmente ironico, ma la cui opera non è certo meno significativa – dirige il settore formazione del Tavistock – parlato in particolare del modello delle Conferenze di Leicester inventate dall’istituto londinese ed attualmente utilizzate con variazioni, in differenti situazioni formative.