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PSICOLOGIA E INFERMIERI
Come tutti gli anni, nel periodo a cavallo
dellestate vengono banditi gli avvisi pubblici per gli incarichi di
insegnamento presso le scuole per infermieri professionali. Tali ruoli per
lo più ricoperti da personale che già presta servizio presso le relative
USL oppure, se ciò non è possibile, da docenti esterni. Un piccolo spazio,
nella formazione dellinfermiere professionale, è riservato alla Psicologia.
In generale lo psicologo dovrebbe fornire le nozioni necessarie per una
cultura psicologica di base da utilizzare nel rapporto infermiere-paziente.
In realtà le richieste che vengono poste allo psicologo sembrano variare
da scuola a scuola. Si passa da una burocratica assegnazione di programma
e ore (questo è il programma, lo svolga da qui a qui) ad una
richiesta amplissima che vede lo psicologo quasi referente dello sviluppo
e della maturazione degli allievi (il corso di psicologia deve seguire
gli allievi per tutto lanno, e permettere loro di esprimersi rispetto
alle difficoltà personali che incontrano nellimpatto con questa professione),
ad atteggiamenti decisamente difensivi, quasi di rigetto nei confronti della
disciplina (questi temi vengono affrontati dal corso di assistenza
infermieristica).
Occorre poi dire che di solito ogni docente tende a personalizzare
linsegnamento, privilegiando determinati aspetti o punti di vista
a scapito di altri. Il rischio è naturalmente quello di sprecare unoccasione
unica per la preparazione di operatori che affronteranno quotidianamente
problematiche psicologiche. La scuola infermieri di Arezzo organizza su
questi temi complessi e di difficile definizione una giornata di studi dal
titolo Formazione dellinfermiere professionale e psicologia.
Tra gli argomenti affrontati: stress e condizione professionale
e psicologia delletà evolutiva e infermiere.
Fiorenzo Ranieri