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I CANDIDATI:
SUGGERIMENTI PER LUSO
SPALTRO
La SIPS, cioè la nave ammiraglia della flotta
psicologica italiana, sta rinnovando i suoi vertici nazionali. Dato il ruolo
della Società Italiana di Psicologia, che da anni fa le veci dellAlbo,
le sue vicende interne non possono non interessare tutti gli psicologi italiani.
Le elezioni in corso vedono in campo 5 candidati accademici e una decina
professionali (non siamo molto precisi perché finora non ci sono giunte
comunicazioni verbali).
Va premesso che il CD nazionale che uscirà da queste elezioni sarà di tipo
balneare, in quanto dovrà ridursi a gestire la transizione fra
la vecchia e la nuova SIPS. È escluso che questo CD possa governare a pieno
titolo, perché gli eletti si troveranno in una situazione peggiore anche
del CD uscente. Non essendo passate la Riforma statutaria che avrebbe dato
al CD la forza di governare realmente, gli eletti si troveranno a gestire
solo conflitti e senza strumenti reali di potere.
I candidati accademici sono Rossati, Marini, Spaltro, Sangiorgi, Lombardo.
Come si vede nessun barone si è presentato, il che sembra di
buon auspicio. È vero che il baronato si sente già rappresentato da Bertini
(che sarà Past President dufficio) e da Lombardo, che rappresenta
lestrema destra conservatrice. Ma è vero che costoro potranno avere
solo un ruolo di disturbo. Ruolo che Lombardo è assai abile
a giocare, mentre Bertini molto meno. Quello che a me sembra il peggior
Presidente della storia della SIPS, cioè Bertini, è bravo nel gioco dellopposizione
solo quando ha un ruolo di potere ed alleati servili (come lo sono stati
Fumai, Pierucci e Cavadi, nellultimo CD).
La mia speranza è che vengano eletti Rossati, Spaltro e Sangiorgi,
e questi sono i nomi che segnalo ai lettori. Con un appoggio maggiore a
Rossati perché la sua entrata nel CD sarà possibile solo in veste di Presidente
(così vuole il nostro arcaico Statuto). Qualcuno dice che Spaltro e Rossati
sono in competizione, ma io credo che invece potrebbero integrarsi benissimo.
Spaltro è un Maestro, uno dei pochi veri psicologi italiani. Un genio scientifico
ed una deliziosa persona, ma (come abbiamo visto nei sei anni di suo governo)
un dirigente mediocre. In particolare Spaltro ha una incapacità caratteriale
a prendere una posizione decisa, a dire di no a qualcuno, a sopportare lostilità.
Una Presidenza Spaltro significherebbe una paralisi triennale.
Rossati è un Consigliere uscente. Ha gestito con diplomazia leditoria
SIPS, malgrado le continue intromissioni di Bertini, Fumai e Lombardo.
Soprattutto Rossati è aggressivo e diritto, cioè dice sì o no
chiaramente, e poi mantiene la parola a costo di pagare di persona. Nel
CD passato è stato lunico ad appoggiare, senza tentennamenti o doppiezze,
la mia azione in favore delle Scuole di Formazione. È stato lunico
ad offrirsi (inutilmente, a causa della ostinazione di Bertini) nellopera
di risanamento amministrativo della SIPS, che invece chiude il triennio
con un pesante passivo e con molte lacune formali.
Rossati Presidente potrebbe portare la SIPS ad una veste moderna, mediante
una limitazione del potere dei valvassori. A fianco di Rossati, Spaltro
potrebbe avere un ottimo ruolo di rappresentanza politica, allesterno,
e un ruolo di mediazione, allinterno. Insieme, forse potrebbero veramente
governare la SIPS. Se fosse Presidente Spaltro, invece, Rossati
sarebbe escluso dal CD, norma staturaria.
Se ci volesse un terzo accademico, preferirei Sangiorgi, che ha grandi capacitò
manageriali. È vero che spesso ho polemizzato con lui le doppie cariche
che ha tenuto come Consigliere sia della Sezione Lombardia sia della Divisione
Lavoro. Ma è anche vero che la responsabilità della sua condizione va imputata
a Bertini, Cavadi, Majer che si sono sempre astenuti dallintervenire,
più che a lui. Gli altri due candidati accademici si sono messi in luce
negli ultimi tre anni soprattutto per essersi opposti a tutte le Riforme
proposte dal CD: quella per lo Statuto, quella di un Directory delle Scuole,
delle nuove Divisioni Formazione e Psicoterapia de lEtà Evolutiva.
Lombardo si è distinto, come capo-redattore della Rivista Psicologia Italiana,
per averla trasformata in house-organ dellUniversità di
Roma, senza dimenticare di mettere se stesso fra gli articolisti più graditi.
E i professionisti?
Qui cè una prima buona notizia: i candidati, contrariamente al solito,
sono una decina. Questo significa un aumento dellinteresse dei professionali
per la politica associativa, e quindi una possibile laicizzazione della
psicologia. I miei candidati preferiti sono: Nocentini, Moiso e Cordaro.
Nocentini è forse un po spregiudicato, ma è laico, efficiente
e deciso. In ogni caso, sia come avversario sia come alleato, è un elemento
prezioso.
Moiso è la novità. Capo della Scuola di AT in Italia, sicuramente efficiente
e lucido; soprattutto è un elemento privo di troppi legami e intrighi nella
SIPS che lo rende una risorsa obiettiva e neutrale. Il terzo candidato da
sostenere è Cordaro, che non conosco personalmente, ma che rappresenta il
sindacato e quindi può essere utilissimo alla SIPS nellazione per
lAlbo.
E gli altri? Cimino, Giarrizzo e Mastrogiovanni sono praticamente sconosciuti
nella SIPS. Forse sono ottimi elementi, ma questo per governare la SIPS
non basta. Occorre una conoscenza precisa dei problemi macro-organizzativi,
che necessita di una gavetta nella SIPS o in organizzazioni simili (Cordaro
lha fatta nel sindacato, Moiso nellAT).
Restano Calvi, Tozzi e Pierucci. Calvi è da scartare per due motivi. Il
primo è che è già stato Consigliere Nazionale nel triennio 82-85
e nessuno se ne è accorto. Il secondo è che fra i professionisti ha sempre
rappresentato lala più filo-baronale e conservatrice:
ha ostacolato la Riforma statutaria, il Directory delle Scuole, alcune nuove
Divisioni. Infine, chi lha visto presiedere lAssemblea Nazionale
SIPS di Roma, col settarismo e la inadeguatezza che ha mostrato, non può
accettare di vederlo danneggiare lorgano nazionale. Tozzi è un Calvi
meno aggressivo. Entrambi sono nobiluomini del secolo scorso, adatti a capire
ed accettare le novità. Tozzi in più gestisce da una vita la Regione Emilia
Romagna, come se fosse un club londinese per dieci ufficiali coloniali:
iscritti pochi, rinnovi scarsi, attività quasi nessuna.
Dulcis in fundo, Pierucci. Un bravuomo, certamente. Ma se parliamo
di politica, dobbiamo ricordare che nel triennio in cui è stato Consigliere
Nazionale si è schierato sempre con Bertini e la conservazione. Di fronte
ad ogni conflitto quando doveva scegliere fra lala Rossati, Majer,
Contessa e lala Bertini, Fumai, Cavadi ha sempre optato per
la seconda. Pierucci, Fumai e Cavadi (tre professionisti) sono stati la
colonna che ha sostenuto la Presidenza più inetta della storia della SIPS.
Al di là di ciò che pensa, Pierucci è capace di contraddirsi e cambiare
alleanze nel giro di poche ore. Una Presidenza Pierucci sarebbe quasi peggio
della passata Presidenza Bertini. Pierucci dice di avere profuso molto impegno
per lAlbo, ed io gli credo. Purtroppo in politica contano i risultati..
e lAlbo non è più vicino oggi di quanto lo fosse tre anni or sono.
Guido Contessa