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PSICOLOGIA ITALIANA IN TRANSIZIONE
Numerosi segnali stanno ad indicare che la psicologia
italiana sta attraversando una fase di transizione, per certi versi entusiasmante
e per altri versi piuttosto critica.
Liter per lALBO è al palo, il che sta facendo concludere a
parecchi che occorre cambiare radicalmente strategia. Anzitutto, BASTA
coi finti umanismi. Dobbiamo stanare coloro che lAlbo lo vogliono
solo a parole e poi tramano per affossarlo! In secondo luogo, BASTA inseguire
i peones parlamentari: dobbiamo cominciare a trattare con le Segreterie
dei partiti e coi Capi-Gruppo.
Unaltra spia significativa della transizione sta nel progressivo disimpegno
politico dei baroni, e nel parallelo maggiore coinvolgimento
dei professionisti. Qualcuno teme questo trend, in quanto potrebbe portare
ad un isolamento dellUniversità.
Noi pensiamo che sia arrivato il momento di distinguere fra docenti universitari
schierati più dalla parte della psicologia e del cambiamento, che dalla
parte delle loro ambizioni di bottega. Gli accademici giovani, o di impostazione
laica sono già ora più propensi ad allearsi con i professionisti
piuttosto che ai baroni.
Il terzo segnale vistoso della transizione sta nella perdita di potere e
di immagine della psicoanalisi e più in generale del settarismo psicologico.
Tante psicologie e tante psicoterapie stanno arrivando alla ribalta, con
un benefico effetto di pluralizzazione della scena.
Tutto ciò può sfociare in maggiori conflitti e indebolire la psicologia
italiana. Ma può invece produrre una crescita generale. NOI PSICOLOGIA OGGI
punta su questa seconda ipotesi.