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SECONDA LETTERA DI SPALTRO

Caro Calvi, ti ringrazio per la tua del 14/8 perché in essa appare chiaramente lo stile unilaterale e settario della vostra gestione. Così facendo rispondi  a te, non a me. Renderò pubblica questa corrispondenza. Riformulo i motivi delle mie dimissioni:
1.       Non della mancata approvazione dei bilanci (consuntivo dell'87 approvato senza approvazione dei sindaci, poi 88 preventivo, manca, 88 consuntivo manca, 89 preventivo manca) vi faccio carico, ma di spendere senza bilancio, soldi dei soci, che chiedono ancora perché hanno avuto un aumento di quota sociale senza alcuna garanzia di controllo; io ritengo che in queste condizioni la Sips non esiste più;
2.       Non della gestione ritardata di Psicologia Italiana, nonostante tu faccia apertamente da copertura, vi faccio carico, ma di aver invocato lo statuto per mantenere le cose come stavano e poi di non averlo più applicato: avete nominato un direttore generale (antistatutario), avete firmato accordi con editori senza sentire il CD che è anche comitato di gestione della rivista;
3.       Non della discutibile decisione a casa Tozzi, di sera, in assenza di qualcuno, ed in presenza di qualcun altro, vi faccio carico, ma di aver deciso quella sera di finanziare una rivista privata, di proprietà di alcuni soci e di aver subordinato l'uscita di Psicologia Italiana a questo fatto: questi socie e voi, dovreste rispondere di avere alienato il patrimonio dei soci in investimenti privati (anche questo è antistatutario); il tutto in regime di mancanza di bilanci, di assemblea e di attività…
4.       Non della dubbia invalidazione dell'assemblea del 9 luglio, con precedente riunione dei delegati che vi ha costretto ad annullare un'assemblea da voi stessi convocata io vi faccio carico, ma di gestire la Sips senza assemblee, nemmeno quelle previste dallo statuto, dopo due anni di gestione, Napoli e basta; questa gestione è antistatutaria e può chiaramente essere definita golpista, perché avete saltato l'assemblea continuando a gestire come se niente fosse il patrimonio della Sips;
5.       Non soltanto nei fatti, ma nello stile vi faccio carico di settarismo: in un momento come questo, bisognoso di unità e flessibilità, voi avete favorito una parte, certo rilevante, ma non maggioritaria dei soci; ciò porta ad una vis associativa frustrata, i cui effetti tardano a farsi sentire. Io e Sangiorgi abbiamo dato la nostra collaborazione per risanare una situazione amministrativa ed organizzativa disastrosa, dovuta ad una passata gestione che voi mostrate però continuare a coprire, e di questo avete pensate responsabilità, governando come governate un direttivo senza convocazioni formali, senza ordini del giorno, senza fair play; di questo avete pensante responsabilità, per il clima tetro e non sereno che siete stati capaci di creare. Con molto mutata stima.

ENZO SPALTRO