Annunciati i Premi P.U.-Litzer per l'anno 2003
di Norman Solomon*

Il premio P.U.-litzer fu creato piu' di dieci anni fa per dare un riconoscimento alle piu' spregevoli imprese giornalistiche dell'anno.
Come sempre, mi sono consigliato con Jeff Cohen, fondatore del gruppo FAIR, l'osservatorio dei media, per passare al vaglio il gran numero di partecipanti. Tenendo conto dei numerosi candidati meritevoli, ci dispiace che solo alcuni possano vincere un P.U.-litzer. Ed ecco a voi, il XII Premio P.U.-litzer, per le piu' nauseanti imprese giornalistiche del 2003.


Magnate giornalistico dell'anno - Lowry Mays, amministratore delegato di Clear Channel
Mentre alcune emittenti si preoccupano della loro programmazione, l'amministratore delegato della maggiore societa' radiofonica americana (piu' di 1.200 stazioni) ammette di preoccuparsi soltanto delle inserzioni pubblicitarie. A marzo, il capo di Clear Channel ha dichiarato al magazine Fortune: "Se qualcuno dice che lavoriamo nel settore radiofonico, non fa certo parte della nostra azienda. Noi non lavoriamo per offrire informazione e novita'. Noi non lavoriamo per offrire musica ben selezionata. Lavoriamo semplicemente per vendere i prodotti dei nostri clienti".


Premio Iraq libero - Tom Brokaw
Intervistando un analista militare riguardo ai caccia bombardieri americani diretti verso Baghdad durante il primo giorno della guerra in Iraq, l'anchorman della NBC Brokaw ha detto: "Ammiraglio McGinn, una delle cose che non vogliamo fare e' distruggere le infrastrutture dell'Iraq, dato che tra qualche giorno quel paese sara' nostro".


Premio "Piu' guardi, meno sai" - Fox News Channel
Secondo uno studio dell'Universita' del Maryland, la maggior parte degli americani che segue le notizie della TV privata, nutre almeno una di queste tre impressioni sbagliate riguardo alla guerra in Iraq: in Iraq sono state scoperte delle armi di distruzione di massa, sono state trovate evidenti prove che collegano l'Iraq ad Al Qaeda, l'opinione pubblica mondiale e' favorevole all'invasione attuata dagli USA. Gli spettatori del canale Fox News sono risultati quelli con le idee piu' confuse riguardo ai fatti principali, con un 80% che condivide almeno una di queste impressioni sbagliate. Lo studio ha trovato una correlazione tra la disinformazione ed il fatto di sostenere la guerra.

Premio "Autorizzati dal Pentagono" - CNN
Un mese dopo l'inizio dell'invasione dell'Iraq, Eason Jordan, funzionario della CNN, ha ammesso nel suo programma "Reliable sources" (20 aprile) che la CNN ha permesso a funzionari militari USA di aiutarlo a selezionare gli analisti da mettere in onda: "Sono andato io stesso al Pentagono diverse volte prima dell'inizio della guerra ed ho incontrato gente importante, e ho detto - Alla CNN stiamo pensando di ingaggiare questi generali per commenti sulla guerra in onda e fuori onda - e abbiamo ricevuto il loro benestare per tutti quanti. E' stata una cosa importante".

Premio "Tempi conservatori per i media liberali" - ABC News
Negli anni, il corrispondente della ABC John Stossel si e' fatto conoscere per una presentazione delle notizie di parte, spesso inesatta, nell'interesse della sua ideologia pro-corporativa "avido e' bello". Si vantava che il suo lavoro in onda consistesse nello "spiegare le bellezze del libero mercato", riceveva compensi per lezioni da gruppi di interesse corporativo, e parlava persino al Campidoglio contro le norme di protezione del consumatore. A maggio di quest'anno, quando Stossel e' stato promosso co-conduttore del programma della ABC "20/20", una persona interna alla rete ha detto alla rivista TV Guide: "Questi sono tempi conservatori... La rete vuole qualcuno che si adatti ai tempi".


Premio "Coccolando Donald" - Lesley Stahl di CBS, Peter Jennings di ABC e altri
Nel giorno in cui si e' diffusa la notizia della cattura di Saddam Hussein, Stahl e Jennings hanno tutti e due intervistato il Segretario alla difesa Usa Donald Rumsfeld. In linea con la tendenza dominante tra i loro colleghi giornalisti, entrambi hanno omesso di fare domande sul cordiale incontro del 1983 tra Rumsfeld e Saddam a Baghdad per conto dell'Amministrazione Reagan che permise di stabilire forti legami diplomatici e militari tra il governo americano e il dittatore accompagnando per sette anni le sue peggiori atrocita'.

Premio Groupie militare - Katie Couric del "Today Show" della NBC
"Bene, comandante Thompson," ha detto la Couric il 3 aprile, nel mezzo della carneficina dell'invasione, "grazie per aver parlato con noi pur essendo cosi' preso laggiu'. Vorrei soltanto dirle questo: i Navy SEAL vanno forte".

Premio Occupazione Noblesse oblige - Thomas Friedman, New York Times
In un pezzo del 30 novembre, Friedman, columnist del Times scrive con grande entusiasmo che "questa guerra (in Iraq) e' il piu' importante progetto liberale, rivoluzionario, di costruzione della democrazia da parte degli USA dai tempi del piano Marshall". Ha lodato la guerra come "una delle cose piu' nobili che questo paese abbia mai fatto all'estero". Friedman non ha menzionato i previsti 112 miliardi di barili di petrolio in Iraq... o i continui raggiri che hanno portato alla "nobile" impresa.

Norman Solomon e' coautore del libro "Bersaglio Iraq: le verita' che i media nascondono"