Fuori dal Coro sembra un coito interrotto

La puntata dell’11-0-19 di FUORI DAL CORO ha mostrato i difetti comuni di tante trasmissioni di “denuncia”.
A parte il dettaglio di un conduttore che è troppo aldisopra delle righe, e che maltratta gli ospiti sgraditi (una consigliera della Regione Sicilia è stata zittita), il problema principalke è che la denuncia è solo emotiva e scandalistica, e si ferma alle vere questioni politiche. E’ totalmente assente la coscienza di una catena delle responsabilità.
Il primo servizio è sulle false ONG che rubano i soldi dello Stato. Nessuna parola e nessun nome su chi ha dato i soldi ed ha mancato di controllare: i Prefetti e i dirigenti prefettizi, le ASL, i Ministeri degli Interni e della Sanità cosa hanno fatto? I politici che hanno permesso queste ruberie dovrebbero essere banditi dalla politica, ma Mario Giordano non lo dice.
Il secondo servizio è sulle pensioni e i vitalizi d’oro. I giornalisti fanno la penosa richiesta agli intervistati, di rinunciare spontaneamente ai loro diritti, ma tralasciano di dirci i nomi di quali politici hanno deliberato questi privilegi: magari qualche mummia è anocra in servizio attivo. E dimenticano di farci l’elenco dei Ministri e dei Governi che non hanno fatto nessuna legge per eliminare queste piaghe.
Il terzo servizio è su Bibbiano, ma la musica non cambia. Undici rapitori di bambini fanno un sequestro in tv e la Magistratura non arresta nessuno? I magistrati complici dei sequestri sono ancora al loro posto? Cosa ha fatto il CSM, col suo benemerito Presidente? E il Garante dell’Infanzia? Cosa ha fatto il Ministro della Giustizia, oltre a essere premiato con la ricoferma nel governo giallo-rosso? In un Paese civile (ma l’Italia non lo è) sarebbero incriminati il Presidente dalla ASL, l’Assessore Regionale alla Sanità, i Ministri della Giustizia e della Sanità, e magari anche il Presidente del Consiglio, se è vero che il sistema Bibbiano è presente in ogni Regine. Ma FUORI DAL CORO non parla di queste “inezie”.