II monopolio di Clear Channel

Ecco un esmpio di cosa sia la smaterializzazione dell'economia e il passaggio dalla società industriale all'Immaterialesimo.

Un esempio di come il tempo libero sia ormai diventato lo scenario che sta sullo sfondo di una rivoluzione dei valori e delle competenze, per vivere e lavorare nel terzo millennio.

Clear Channel, come Mediaset, è una delle nuove portaerei della società che non solo creano ricchezza , ma contribuiscono a orientare le menti ed i cuori.

Nell'era moderna l'impresa creava la ricchezza, ma informazione, cultura, istruzione erano autonome. Oggi l'impresa controlla anche i sistemi di acculturazione.

Clear Channel Communications di San Antonio, Texas, può anche non essere un nome
noto ma negli ultimi sette anni questo conglomerato di stazioni radio ha conosciuto una crescita vertiginosa che l'ha portato al fianco di NBC e Gannett come una delle maggiori compagnie di media negli Stati Uniti.
Prima dell'approvazione, nel 1996, del Telecommunications Act (legge sulle telecomunicazioni) una società non poteva possedere più di 40 stazioni radiofoniche nell'intero paese. Con il totale allentamento dei limiti alla proprietà introdotto dalla nuova legge, si è praticamente eliminato ogni tetto alla proprietà di stazioni radiofoniche. Di conseguenza, Clear Channel ha dominato l'industria, passando da 40 stazioni radio nazionali della metà degli anni 90 a circa 1.225 stazioni a diffusione nazionale nel 2003. La stazione, inoltre, domina lo share degli ascolti in 100 dei 112 principali mercati. Oltre alle stazioni radio, Clear Channel possiede anche stazioni televisive affiliate, tabelloni per affissioni e spazi pubblicitari all'aperto, e possiede, gestisce o si riserva la grande maggioranza di eventi dal vivo, anfiteatri e night-club del paese. Nel2000 Clear Channel ha acquisito il più grande promotore di concerti ed eventi della nazione e nel 2001 ha venduto il 70% dei biglietti acquistati in tutti gli Stati Uniti.

Fonti.

  • Jeff Peristein, "Clear Channel Stumbles," Mediante, settembre 2002;
  • NOWWith Bill Moyers, 26 apule 2002, e 4
    aprile 2003; Thè New York Times, 30 gennaio 2003, e 3 febbraio 2003;
  • e Wall Street Journal, 31 gennaio 2003.

Aggiornamento di Julie Mayeda

Clear Channel Communications è ora una società per azioni da 27 miliardi di dollari che opera
in 65 paesi di tutto il mondo, con una media di 100 milioni di ascoltatori al giorno. Le sue entra-
te equivalgono al 20% di quelle dell'intera industria radiofonica, controlla l' 11% di tutte le sta-
zioni del paese e ne possiede cinque volte tante rispetto al concorrente più prossimo.
Clear Channel possiede 106 luoghi d'intrattenimento dal vivo, comprese le tournée di Broadway e vari eventi sportivi e controlla il 70% degli eventi musicali dal vivo nel paese. Nel 2002 Clear Channel ha venduto oltre 30 milioni di biglietti per concerti. 23 milioni più del concorrente più prossimo, attirandosi l'accusa di comportamento anticoncorrenziale. In tutto il mondo, la società possiede, affìtta, gestisce o prenota un totale di 135 luoghi per spettacoli pubblici. Allestisce oltre 135 spettacoli dal vivo in tutto il paese.
È terza per fatturato nel campo dei cartelloni pubblicitari; ne possiede ben 716.000, di cui
114.094 negli Usa e 571.942 in altri 65 paesi. Una parte significativa della pubblicità esterna è
in paesi stranieri, dove gestisce tabelloni, capote di taxi, pannelli mobili per carrelli e affissioni
pubblicitarie in autobus, treni, centri commerciali e aeroporti. Tramite queste affissioni, la società si vanta di raggiungere oltre la metà della popolazione totale degli Usa e il 75% degli ispanici della nazione.
Clear Channel possiede 39 stazioni TV, tra cui consociate di ABC, CBS, NBC, FOX, WB, PAX e
UPN, e rientra tra i 15 principali gruppi televisivi in termini di audience. Clear Channel ha lega-
mi con la Hispanic Broadcasting Corporation (HBC), il più grande network radiofonico ispani-
co negli Usa. Di recente, HBC si è fusa con Univision Communications, la più grande rete tele-
visiva ispanica del paese.
L'obiettivo ultimo di Clear Channel è quello di dominare la programmazione delle trasmissioni e controllare la promozione di concerti. La società ha sgominato la concorrenza locale in tutta la nazione, riducendo i talenti trasmessi localmente, nonché i notiziari e i documentari di rilevanza regionale. Come spiega l'Amministratore delegato di Clear Channel, Lowry Mays, "la compagnia non opera nel campo della fornitura di musica, notizie o informazione, ma piuttosto nel campo della vendita di pubblicità ai propri clienti".

Fonti:

  • Christine Y. Chen, "The Bad Boys of Radio," Fortune, 3 marzo 2003;
  • Bob Williams e Morgan Jindrich, "On the Road
    Again - and Again: FCC Officiais Rack Up $2.8 Million TraveI Tab with Industries They Regalate," 22 maggio 2003, <www.openairwaves.org>;
  • "Clear Channel's Practices Show What's Wrong with Media Monopolies," AFL-CIO, 30 gennaio 2004, <www.aflcio.org>;
  • <www.mediaaliance. org/mediafile/21-3/clearchannel. html>; <www.indypgh.org>;
  • <www.oligopoly watch.com/ 2003/05/01 >;
  • <www.alenet. org/members/story>; <www.mediaaccess. org/programs/diversity/Business NorthExclusives.htm>;
  • e Maria Figueroa, Damone Richardson, and Pam Whitefield, 'TheClear Picture on Clear Channel Communications, Inc. A Corporate Profile," <www.dpeaflcio.org>.


Tratto da Censura 2005 di Peter Philips e Project Censored, Nuovi Mondi Media ed., 2005, pagg. 149-150