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LA GUERRA COME DIFESA DAI
SENSI DI COLPA E COME REAZIONE INVIDIOSA
La guerra è un omicidio privato su scala di
massa. Una delle molle della violenza omicida è la incapacità
di sopportare il senso di colpa. Secondo il modello Klein-Fornari,
la fase seguente alla posizione paranoidea sarebbe quella depressiva.
Di fronte ad un lutto, una ferita, un bisogno insoddisfatto, il soggetto
per prima cosa attribuisce la colpa ad una entità esterna che
elegge come persecutrice (posizione paranoide). Se questa fase non
diventa immediata spinta all'azione distruttiva, segue la assunzione
in toto della colpa (posizione depressiva). Se nella fase schizo-paranoide
il soggetto vive se stesso come vittima- buono e l'altro come carnefice-cattivo,
nella fase depressiva l'altro assume il ruolo di innocente e il soggetto
si vive come colpevole-impotente-inadeguato. La colpa in questa fase
viene introiettata e diventa un fardello pesante. Nei casi normali,
la fase depressiva diventa un passaggio per la successiva fase di
cambiamento. Nei casi disturbati, la depressione porta a conseguenze
auto o etero-distruttive. La guerra, come l'omicidio o ogni altra
violenza privata. è insieme un camportamento auto ed etero
distruttivo. Tutti si fanno del male: aggressori ed aggrediti. L'Occidente
è mosso da evidenti sensi di colpa, giustificati da una storia
di cinque secoli di razzìe, stragi, soluzioni finali esterne
ed interne. Il genocidio e lo sterminio di massa risiedono nei geni
della civilizzazione occidentale. I conquistadores spagnoli hanno
sterminato intere civiltà amerinde; gli schiavisti hanno deportato
mezza africa nera; inglesi, francesi ed americani hanno praticamente
azzerato i pellerossa; il nazifascismo ha industrializzato il genocidio;
il comunismo delle stragi staliniane ha metà radici in Occidente.
La reazione a questo senso di colpa non è in alcun modo una
riflessione diretta al cambiamento della nostra civilizzazione, ma
è l'attacco bellicoso contro ogni alterità., che rimandi
o richiami alla colpa.
La Klein ha introdotto un' interessante variazione alla dinamica della
colpa. La quale sarebbe l'esito anche di un vissuto invidioso. L'indivia
è il desiderio di "essere come". L'oggetto invidiato
può ssere imitato e diventare fonte di gratitudine. Oppure
può essere distrutto perchè evoca la colpa dell'inadeguatezza.
Ti uccido perchè sento di non poter essere mai come te. Molti
omicidi familiari si radicano nelle dinamiche della colpa e dell'invidia.
Quale invidia può avere l'Occidente contro l'Islam, tanto fote
da giustificare una possibile guerra mondiale? Credo che che essa
riguardi il fondamentalismo. L'Islam esprime un legame con gli ideali
religiosi o laici che fino al Novecento era tipico della civilizzazione
occidentale. E' l'Occidente che ha "inventato" il fondamentalismo:
e la prova è proprio la sua familiarità con il genocidio.
Il Novecento cinico e relativista, laico e dubitante è solo
il vestito occidentale che copre un corpo ancora pregno di misticismo,
assolutismo, idealismo. Accusiamo l'Islam di non separare la vita
civile da quella religiosa, ed intanto tutto l'Occidente ha nella
Chiesa cattolica la leadership più consolidata. Invidiamo quello
di cui accusiamo l'Islam (il fondamentalismo), perchè ci ricorda
i nostri geni, e ci fa sentire in colpa per averli traditi. Per questo,
vogliamo morto Saddam.
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