Misteri 1 | 2 | 3 Misteri della Psicologia delle Masse ed una sfida alla soluzione
Ci sono misteri della psicologia di massa, la cui spiegazione non sembra ancora offerta da nessuno in maniera soddisfacente.

Mistero2 - Come mai la guerra affascina ancora metà dell'Occidente, malgrado la chiara opposizione del Papa, malgrado gli evidenti sacrifici economici ed i disastri umani che impone, e malgrado le centinaia di prove accumulate dalla Storia circa la sua inutilità -con rarissime eccezioni-? Il mistero non riguarda il fatto che i poteri e gli interessi siano bellicisti, ma che lo siano milioni di persone che dalla guerra hanno solo da perdere.

Ipotesi - Alcune ipotesi sono già note. Sul senso di morte che si accompagna al bellicismo. Sul suo valore di infanticidio differito, e quindi di difesa delle vecchie generazioni contro le nuove. Sul carattere di "disordine autorizzato" che ogni guerra fornisce, consentendo un rimescolamento delle "carte sociali". Sul contenuto di rischio ed avventura che ogni guerra porta con sè. Tuttavia qui desideriamo tentare un'ipotesi diversa. Un'ipotesi che parte dalla constatazione che i "filobellicisti" non difendono la guerra -che sarebbe disgustoso ma accettabile, in quanto posizione ideologicamente chiara. Al contrario, la fanno o l'appoggiano negandola, sconfessandola, mistificando -quando non mentendo o accettando menzogne.
Ci sembra di vedere un parallelo fra l'atteggiamento degli ebrei, dei tedeschi comuni (non dei nazisti), e del mondo intero nel quindicennio di regime nazista, e l'atteggiamento di una larga parte delle masse oggi. In entrambi i casi registriamo una forte "inconsapevolezza", fondata sul rifiuto di sapere, sull'equivoco circa un'infinità di segnali deboli, sulla sistematica negazione di fatti reali, sull'accettazione acritica ed immediata di tutta la disinformazione fornita dall'alto. Un atteggiamento simile a quello di un animale paralizzato dal terrore.
Solo una "paralisi" psico-cognitiva di massa puo' spiegare alcune palesi eccentricità della situazione attuale.Nne citiamo solo qualcuna. Un Paese -gli Usa- che mette sotto processo un Presidente perche' mente su un'avventuretta da "casino", non batte ciglio di fronte ad un Presidente che lancia una guerra con più di 500 morti del Suo Paese, sulla base di menzogne conclamate. Lo stesso Paese che indagò per anni sull'omicidio Kennedy, sull'affare Watergate, o su quello Iran-Contras, non ci fa sapere nulla di una catastrofe come quella dell'11-9. Solo che una decina di kamikaze hanno fatto l'attentato e sono morti. Punto. E, cosa ancora più strana, trova alleati che si lanciano in due guerre
(Afghanistan e Iraq), o comunque le applaudono senza chiedere alcun chiarimento. I silenzi, che nessuno sembra interessato a rompere, sono numerosi: cosa si sa di Saddam Hussein a parecchi mesi dalla cattura? Cosa si sa di Guantanamo? Che ne è stato dei processi? Come sono stati puniti tutti i responsabili delle sicurezza di New York? Non possiedo le risposte a queste domande, anche se nel sommerso del web circolano ipotesi piuttosto documentate. Ma la stranezza sta nel silenzio generale accettato da tutti i Paesi occidentali (governi e opposizioni). In tempi normali, prima di mandare soldati a morire e spendere miliardi, tutti si sarebbero chiesti se bombardare l'Afghanistan avrebbe davvero fatto prendere Bin Laden; se Saddam aveva davvero le armi di distruzione di massa; se i fatti e le collusioni dell'attacco alle Twin Towers non meritassero qualche chiarimento.
Tale comportamento reattivo sembra poggiare su tre elementi. Il primo è un evento fortemente emozionale. Per il mondo degli Anni Venti, e per i tedeschi in particolare, l'emozione "picco" fu data dalla Prima Guerra Mondiale, la più sanguinaria dell'intera storia umana. Per l'Occidente di questo secolo lo choc è stato quello delle Twin Towers. Il secondo elemento causante la paralisi è la presenza di un potere forte, aggressivo e minaccioso: il nazismo in crescita allora, l'impero americano oggi (uscito vincitore da 50 anni di guerra fredda). Quando Hitler prese alcuni territori circostanti, tutti minimizzarono. Oggi che gli Usa si prendono l'intero Medio Oriente, tutti parlano addirittura di "esportazione della democrazia". Il terzo elemento è l'orrore, l'incredibilità, l'enormità della verità che viene ignorata. Era difficile pensare possibile che il nazismo stesse davvero progettando lo sterminio di massa degli ebrei. Come oggi è difficile credere che un Paese che consideriamo "dei nostri" possa freddamente progettare (qualcuno lo dice) o anche sfruttare (per motivi di danaro) prima un'ecatombe a New York, poi due aggressioni in Oriente che stanno costando ancora la morte di giovani americani (e inglesi e italiani e turchi e spagnoli, e.......).

Mircea Meti

Nessuno può uccidere nessuno. Mai. Nemmeno per difendersi.