TERRORISMO RISPETTABILE
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Dall'Hagana all'Irgun, le operazioni segrete in Palestina

Un buon consiglio ad Abu Mazen: stai alla larga dall'Altalena! Nel prossimo futuro Abu Mazen è destinato a sentire ripetere questo nome fino alla nausea. Ogni israeliano che incontrerà gli chiederà di fare ad Hamas ciò che Ben Gurion fece a quella nave. Ma sarà una richiesta insidiosa. Una breve analisi dimostrerà il perché.

Alla vigilia della fondazione dello stato di Israele, in Palestina c'erano tre organizzazioni ebraiche armate. In privato, gli esperti della sicurezza israeliana paragonano le organizzazioni palestinesi attuali ad esse. La più grande era l'Hagana (Difesa), una milizia semi-ufficiale e semi-clandestina della leadership sionista. Può essere paragonata a Fatah (Tanzim). La seconda era l'Irgun, ossia l'Organizzazione militare nazionale di destra di Menahem Begin. L'Irgun era nato negli anni `30 in seguito a una scissione dall'Hagana e conduceva azioni sanguinose contro gli arabi e le forze di occupazioni britanniche. Può essere paragonato all'ala militare di Hamas. Ancor più estremisti erano i Combattenti per la libertà di Israele, comunemente conosciuti come la banda Stern (dal nome del suo fondatore, poi ucciso dalla polizia britannica). Questo gruppo era uscito dall'Irgun nel 1940, dopo che l'organizzazione aveva acconsentito a un "armistizio" con gli inglesi allo scoppio della seconda guerra mondiale. C'è una certa rassomiglianza tra gli "sternisti" e la Jihad islamica.

La leadership sionista eletta, guidata da Ben Gurion, detestava i due gruppi "dissidenti", in primo luogo perché questi le impedivano di condurre la politica che riteneva giusta. Ogni volta che si discuteva un compromesso con le autorità britanniche, essi compivano qualche azione spettacolare contro gli inglesi, come l'attentato dinamitardo al quartier generale britannico presso l'hotel King David, oppure l'omicidio di Lord Moyne o l'impiccagione di due sergenti britannici. In secondo luogo, i dissidenti minacciavano la sua autorità. In terzo luogo, la leadership era di sinistra, mentre l'Irgun era di estrema destra. (L'ideologia degli sternisti è più difficile da definire.)

Ben Gurion e i suoi colleghi tentarono di tutto. Alla fine del 1944 avviarono persino un'operazione chiamata in codice Saison. Gli uomini dell'Hagana furono incaricati di rapire i membri dell'Irgun per strada e nelle loro case e di consegnarli alla polizia inglese, che li interrogò sotto tortura e li incarcerò.

Fu Menahem Begin, il comandante dell'Irgun, a impedire una sanguinosa guerra civile. Egli non rifuggiva dal versare sangue arabo e britannico, ma considerava ripugnante versare sangue ebraico. Vietò ai suoi uomini di reagire e i membri dell'Irgun non si difesero neanche durante i giorni peggiori della Saison.

(Il suo rivale, il leader della banda Stern Nathan Yellin-Mor, impartì ordini diversi. Anni dopo mi ha raccontato: "ebbi un incontro segreto con il leader dell'Hagana, Eliyahu Golomb. Appoggiai il mio revolver davanti a me, sul tavolo, e dissi: `Ciascuno di noi aprirà il fuoco su chiunque tenterà di rapirci'". L'Hagana saggiamente decise di non passare all'azione contro questo gruppo.)

E l'Altalena? Quando Ben Gurion proclamò l'istituzione dello stato di Israele nel maggio 1948, egli era determinato a mettere fine a tutte le organizzazioni armate tranne l'Hagana, che divenne l'IDF (nome ufficiale ebraico: esercito israeliano dell'Hagana). Aspettava solo un'occasione favorevole. Questa giunse quando l'Irgun inviò nel nuovo stato una nave carica di combattenti, armi e munizioni. La nave si chiamava Altalena (pseudonimo di Vladimir Jabotinsky, il padre spirituale e politico del Likud). I dettagli dell'Affair Altalena sono ancora avvolti nel mistero, ma l'esito è chiarissimo: Ben Gurion chiese che tutte le armi fossero consegnate a lui, Begin rifiutò. Contro la nave, che aveva raggiunto la spiaggia di Tel Aviv, fu aperto il fuoco. L'attacco era comandato da Yitzhaq Rabin. Menahem Begin, che era salito a bordo, fu fatto allontanare dai suoi uomini via mare e fuggì. Alcuni degli uomini dell'Irgun restarono uccisi, la nave affondò con tutte le armi nella stiva. Ben Gurion elogiò pubblicamente il "santo cannone" che l'aveva affondata.

Tutto questo accadeva nel mezzo della guerra contro gli arabi. Agendo in modo risoluto, Ben Gurion mise fine una volta per tutte all'esistenza di eserciti privati in Israele. (Tre mesi dopo egli distrusse anche la banda Stern, prendendo a pretesto l'omicidio del mediatore Onu svedese, il conte Folke Bernadotte, da parte degli sternisti.)

Quanti oggi chiedono che Abu Mazen "ripeta l'affaire Altalena", stanno avanzando una richiesta demagogica e pericolosa. Le circostanze sono diverse. Tra le altre cose:

  • Ben Gurion cominciò a distruggere l'Irgun dopo che gli inglesi se n'erano andati e lo stato di Israele era già stato istituito, sia formalmente che nei fatti. Ad Abu Mazen si chiede di fare altrettanto mentre lo stato di Palestina non esiste e l'esercito israeliano controlla tutti i territori occupati.
  • Ben Gurion, come oggi Yasser Arafat, possedeva la necessaria autorità morale, giuridica e materiale. Abu Mazen no.
  • Ben Gurion aveva a disposizione un esercito grande e disciplinato, che era già passato attraverso la verifica delle armi. (All'epoca io ero un soldato e la mia compagnia ebbe una parte indiretta nella vicenda.) Abu Mazen non ha niente. Nel corso degli ultimi due anni l'esercito israeliano ha distrutto sistematicamente le strutture delle forze di sicurezza palestinesi, comprese le loro prigioni e i loro database. Quando i soldati israeliani vedono un poliziotto palestinese armato lo uccidono immediatamente, violando gli accordi di Oslo che hanno istituito una forza di polizia armata. Non c'è analogia tra questa situazione e il background dell'affaire Altalena. Arafat e Abu Mazen oggi si stanno comportando esattamente come fece Ben Gurion in una fase simile: fanno pressione, sia moralmente che concretamente, sui "dissidenti", ci discutono e li minacciano.

L'eliminazione del nostro movimento clandestino armato è stata possibile solo perché la grande maggioranza della popolazione israeliana aveva capito che con l'istituzione dello stato era stato raggiunto l'obiettivo nazionale e le azioni dei gruppi armati non potevano che mettere a rischio questo risultato. Quando sarà istituito lo stato palestinese e la maggioranza dei palestinesi capirà che il loro obiettivo nazionale è stato raggiunto, per i loro leader non sarà difficile avere la meglio sulle organizzazioni armate che cercano di ostacolarli. Prima di allora, nessun "cannone sacro" palestinese aprirà il fuoco.

[di URI AVNERY - Tratto da Il manifesto 27 agosto 2003 - traduzione Marina Impallomeni]

 

Nessuno può uccidere nessuno. Mai. Nemmeno per difendersi.